Il numero autunnale di «Hystrio» si apre con la consueta Vetrina, in cui primeggia La Biennale di
Venezia diretta da Antonio Latella
che ha orientato lattenzione verso importanti registe europee di cui parlano Claudia Cannella, Sara Chiappori, Roberto Canziani,
Laura Bevione e Emilio Nigro. Si tratta
della bavarese Claudia Bauer, della
francese Nathalie Béasse, delle
registe e performer Suzan Boogaerdt
e Bianca Van der Schoot, di Maria Grazia Cipriani (anche
cofondatrice del Teatro Del Carretto), per proseguire con Livia Ferracchiati, la polacca Maja
Kleczewska, Anna-Sophie Mahler e
Ene-Liis Semper. Sempre Canziani si
occupa di John Malkovich, attore e
regista che ha recentemente presentato al pubblico italiano Report on the Blind, lettura
accompagnata al pianoforte di pagine del romanzo Sopra eroi e tombe dellargentino Ernesto Sabato.
Il viaggio di Teatromondo inizia dalla settantesima
edizione dellEdinburgh International Festival diretto da Fergus Linehan con un programma che comprende sia i classici del
repertorio europeo sia la promozione della drammaturgia contemporanea. Dalla
cronaca di Maggie Rose spiccano il
nome del pluripremiato Alan Ayckbourn
con The Divide; le conseguenze
fisiche e psicologiche causate dalla guerra in una giovane ucraina messe in
scena da Natalya Vorozhbit in Bad roads; e gli allestimenti dello
scozzese Zinnie Harris presente alla
manifestazione con tre opere tra cui la nuova versione di Rhinoceros di Ionesco diretta
dal regista turco Murat Daltaban.
I mutamenti del mondo
contemporaneo costituiscono il filo conduttore del Fringe Edinburgh Festival. Lo
dimostrano le proposte del siriano Mudar
Alhaggi con Your Love Is Fire,
prodotto dal collettivo teatrale Malouba attivo presso il Theater an der Ruhr,
e di Gareth Clark con (F.E.A.R.), in cui si raccontano sentimenti e umori post-Brexit. Non trascurabile è la partecipazione italiana: il Teatro
Regio di Torino ha portato in scena Macbeth
di Verdi per la regia di Emma Dante e La Bohème affidata alle competenze di Àlex Ollé.
Da Edimburgo al Festival di
Avignone diretto da Olivier Py. Gherardo Vitali Rosati analizza Les Parisiens con la regia di costui.
Tra gli altri spettacoli della prestigiosa rassegna francese segnaliamo Die Kabale der Scheinheiligen di Frank Castorf, Antigone del gruppo Satoshi Miyagi
e Ibsen Huis dellaustraliano Simon Stone.
Tommaso Chimenti illustra la trentaquattresima edizione del
Festival dAlmada, località nei pressi di Lisbona, dedicata sia al teatro portoghese sia a quello
internazionale, rappresentato da artisti del calibro di Pippo Delbono con Vangelo,
Christoph Marthaler con Une île flottante e Matei Vișniec ideatore e interprete di Ricardo III está proibido.
Il festival internazionale
Open Look di San Pietroburgo e lAccademia Boris Eifman, attiva dal 2013, sono
la punta di diamante della danza contemporanea russa, secondo quanto emerge
dallarticolo assai documentato di Mara
Serina.
Teatromondo termina in Slovacchia dove è in corso un notevole
movimento di rinnovamento dei linguaggi teatrali. Franco Ongaro si sofferma sugli spettacoli visti al Festival
Eurokontext 2017 e al New Drama di Bratislava, ricordando anche il non
trascurabile Festival internazionale di Nitra.
La cura del ricco e dettagliato
Dossier: Scenografia 3.0 compete a Francesca Serrazanetti e Vittorio Fiore che esaminano limportanza delle nuove tecnologie in rapporto alla
tradizione del linguaggio decorativo. Serrazanetti intervista Katrin Brack, sostenitrice di una linea
estetica legata alla scrittura scenica e di supporto al tessuto emotivo e
psicologico del progetto registico. Da Adolphe
Appia al Living Theatre a Luca
Ronconi si afferma un percorso artistico caratterizzato dalla ricerca di
spazi e scene non convenzionali, come bene illustra Pierluigi Salvadeo che chiama in causa Robert Wilson.
La continuità storica del
connubio arte-scenografia, avviata dalla cinquecentesca “invenzione del teatro”,
si manifesta anche nel Novecento. Bibiana
Borzì cita Lucio Fontana, Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro e, come esempi più recenti, Mimmo Paladino e Igor
Mitoraj. Contributi altrettanto significativi arrivano da qualificati
architetti come Gae Aulenti, Benedetto Tagliabue e Renzo Piano di cui si parla nel
contributo di Silvia Cattiodoro.
Serrazanetti e Fiore
ripercorrono inoltre le più importanti collaborazioni tra scenografi e registi
capaci di inventare un adeguato metodo di lavoro interdisciplinare. Si pensi al
duo Giorgio Strehler-Luciano Damiani o ai sodalizi di
Ronconi con Aulenti, Margherita Palli
e Marco Rossi oppure Latella con Annelisa
Zaccheria. La ricognizione si conclude sondando lintesa tra Serena Sinigallia e Maria Spazzi.
Si analizza poi lo spazio
scenico che supera il perimetro del palco innescando un nuovo rapporto tra
performer e spettatore: è quanto spiega lo stesso Fiore convocando i lavori di Ronconi, Fabrizio Crisafulli, Massimo
Troncanetti, Giuseppe Stellato.
Roberto Rizzente si occupa delluso della scenografia negli spazi
urbani ripercorrendo il percorso
creativo da Living Theatre e Bread and
Puppet e giungendo fino a oggi. Annamaria
Monteverdi analizza le
possibilità offerte dalle tecnologie alla visualità dello spettacolo
individuando nei progetti di Adrien
Mondot-Claire Bardainne e in Robert Lepage dei punti di riferimento basilari.
Il tema del digitale come
disegno di uno spazio interiore ed emotivo nellimpaginazione scenografica
compete a Renzo Francabandera che ne
segue lo sviluppo soffermandosi sui lavori di giovani artisti come Jan Pappelbaum, Maria Spazzi, nonché degli
esperti Romeo Castellucci e Katie Mitchell. Sullintegrazione
della musica nella scenografia Giuseppe
Montemagno propone interessanti riflessioni attraverso validi esempi: da La
Fura dels Baus ai recenti disegni di Paolo
Fantin. A partire dalla fine del 900, spiega Mario Bianchi, è nel cantiere del teatro per i bambini che si
varano linguaggi scenografici innovativi e sperimentali.
Il ricco Dossier prosegue con due interviste: una a Margherita Palli,
laltra allemergente Paolo Fantin. Seguono le dichiarazioni di Maurizio Balò e quelle di Maria Spazzi.
Molti, dunque, i cambiamenti del ruolo della scenografia nella scena europea
contemporanea, soprattutto in Germania. Si pensi a Katrin Brack, Anna Viebrock,
Janina Audrick.
Davide Petullà propone una
mappatura delle principali scuole e accademie di scenografia in Italia. Fiore, Pierfrancesco Giannangeli e
Serrazanetti interrogano invece una serie di protagonisti sulla professione
dello scenografo e sulla poetica della scenografia contemporanea: Alessandro Chiti, Roberto Crea, Fabrizio
Crisafulli, Daniela Dal Cin, Emanuela DallAglio, Simone Mannino, Carmine Maringola, Pierluigi
Pizzi, Marco Rossi, Luca Ruzza, Carlo Sala.
Nella sezione Nati
ieri. I protagonisti della giovane scena /52 Claudia Cannella parla del Premio Scenario.
La consueta e corposa sezione
delle Critiche ordina le tante
recensioni degli spettacoli secondo criteri regionali. Seguono le pagine
dedicate alla lirica. Il testo pubblicato in questo numero è Stabat Mater. Trilogia sull'identità - Capitolo II di Livia Ferracchiati, vincitore del Premio Hystrio - Scritture di Scena 2017. Nella Biblioteca Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.
Le tante e preziose informazioni de la società teatrale sono offerte da
Roberto Rizzente.
di Massimo Bertoldi
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