Lautore, dorigine africana (Costa
dAvorio, 1956), drammaturgo e narratore (due suoi romanzi sono apparsi per Gallimard),
è pressoché sconosciuto in Italia, malgrado alcune sue pièces siano state rappresentate nel nostro paese nei primi anni
Duemila e cinque di esse siano state tradotte in italiano e pubblicate. Uno fra
i tanti casi di “rimozione” da parte dei professionisti delle scene nazionali che
lamentano la carenza di opere nuove, là dove promuovono di preferenza quelle a
loro note.
Lodeurs des arbres (Grand
Prix de littérature dramatique 2017) è il frutto maturo di unopera che
si afferma a partire dalla fine del Novecento, distinguendosi per la rara potenza
del suo linguaggio che fonde il senso delle contraddizioni più attuali del
nostro vivere con limmaginazione poetica. Ne derivano azioni sceniche in cui
violenze inaudite e ardite metafore costituiscono lorginalità espressiva duna visione teatralizzata dei
rapporti umani. La concretezza delle situazioni nasce da percezioni (paesaggi,
sentimenti, mitologie) che, investite dalla fantasia per diventare favola,
illuminano di nuova intensità il reale. Questa teatralità è popolata di voci
che sincarnano in figure in stretta relazione spaziale, quasi una coreografia
necessaria, tanto con i corpi quanto con i simboli che essi rappresentano.
La protagonista dello spettacolo è Shaïne, una donna che dopo tanti anni torna alla
città natale africana per chiarire le circostanze della morte del padre. Laccoglienza
della famiglia è ostile e lincontro si trasforma in uno scontro per lei fatale.
Nel frattempo la città è cambiata: lautostrada che la collega al resto del
mondo ha portato sviluppo e benessere. Si capirà poi a qual prezzo e a
beneficio di chi.
Il testo presenta otto scene di
durata diversa: Le vol immobile des
éperviers, Shaïne, Un filet de chant, Maison, La route, Lœil, Ces choses à faire, Sous
lincandescent silence du ciel, tappe davvicinamento della protagonista a
una verità subito intuita ma rischiosamente perseguita. I nomi dei personaggi
non vengono esplicitati, come se lautore sfidasse il lettore a connotare i
ruoli determinati dalle battute. La famiglia di Shaïne, composta dal padre, due
figlie e un figlio, dopo la partenza di lei degenera,
mossa da interessi venali, sessuali o funzionalmente sociali. Così svende casa
e podere alla multinazionale cinese costruttrice dellautostrada.
Ézéchiel, il famigliare più giovane, coltiva la musica, ha tendenze omosessuali
(si fa chiamare Ezgi) e sogna di partecipare al concorso di Miss Universo.
Nella scena intitolata La route, egli
racconta alla sorella assetata di giustizia come il consorzio abbia ottenuto la
casa e il terreno mediante intimidazioni e denaro, e come il padre, sgozzato
dalla figlia Zeinke con laiuto dellamante, sia stato sepolto sotto ledificio
spianato dalle ruspe: «Papa nest pas parti en voyage […]; même sil ny a pas
de tombe, la ville na pas pu ne pas entendre la détresse qui, cette nuit-là, a
fendu lâme de la nuit de part en part» (p. 30).
Nello scambio di confidenze e
confessioni, sallarga il mistero di azioni da tragedia antica. Una specie dintermezzo,
Loeil, spiega la nascita di Fowdi –
il bambino silenzioso che gioca sulla strada – frutto dellunione di Zeinke
con Naba. Lirica la dichiarazione di questultimo rievocata davanti a Shaïne,
suo primo vero amore. Epica la storia del nonno che visse con un occhio di
vetro e da quello seppe trarre sostentamento, in un sapido aneddoto sulla furba
saggezza dellafricano nativo che usa lironia per sfaldare il mito con affetto
e pudore. La tenacia di Shaïne e la minaccia dun processo turbano i colpevoli che
spaventano Ézechiel, tanto da indurlo a uccidere lintrusa. Il suo cadavere sarà
sepolto in mezzo al lago che, ormai secco, diventerà la piscina di un resort di lusso.
In Un doux murmure de silence si susseguono sei scene di taglio espressionista.
Una coppia che ha appena perduto il figlio militare in Afghanistan tenta di ridare
un senso alla propria vita organizzando laboratori di scrittura per i
carcerati. Lei (Linda) suscita lammirazione (se non lamore) di Matéo, un
giovane recluso che lammira, la adula e la perseguita. Il marito Michel ne è
al corrente. Una situazione di rapporti distorti fra i sessi di quelle care
allautore.
Il dramma (o commedia surreale)
inizia col racconto duna violenza subita da Linda (sorpresa da Matéo), da lei rielaborata
nella sua esercitazione creativa. Lazione procede per paradossi e richiede una
continua ricostruzione del puzzle logico coinvolgente i tre protagonisti in
episodi significativi come lidentificazione di Matéo con Thibaut, il figlio morto
diciannovenne; o come listigazione alla violenza masochista che parte dalla
donna, quando provoca Matéo perché la aggredisca con una matita appuntita. In presenza
di Michel, lapprendista scrittore pare pronto a colpire veramente la donna, in
un gioco ai limiti dellorrore, della finzione estrema.
Quindi avviene lincontro di
Matéo con Michel: «Je vous ai fait venir ici pour vous tuer, Michel» (p. 69). Il
melodramma compone il triangolo fra moglie, marito e amante: «Matéo lui plante
le crayon dans le coeur. […] Michel meurt» (p. 70). Limmaginazione illogicamente
sbrigliata si coagula in nuclei realistici contingenti: la verità dei
condizionamenti umani vi riappare in gesti ineludibili. Infatti subito dopo,
vestito come Thibaut, Matéo rientra e consegna a Linda il risultato della sua
prova di scrittura, intitolata Linda ou
le Journal intime de mon imagination. Segue la confessione dellassassinio
per il quale Matéo sconta la pena. Si profila così la possibilità duna
convivenza più armoniosa, se pur dolorosa, fra i tre. Laspetto morboso è
sempre ironizzato e viene riscattato dalla scelta linguistica: «un doux murmure
de silence» segnala la femminilità misteriosa della donna, che di Matéo
potrebbe essere la madre. Lamplesso è descritto con perifrasi e metafore tratte
dalla sfera religiosa.
Le Jour où Tizac enjamba la peur racconta la scomparsa dun
pescatore in mare e la ricerca condotta dal figlio tra lindifferenza dei
compaesani. I toni farseschi prevalgono in una favola che salimenta dei segni contraddittori
di solidarietà e di connivenza. Sono sei personaggi e un coro con orchestra a recitare una storia nata
da un sopruso: il furto della pesca, il trasbordo sul battello dei ladri. Uno
scandalo è provocato da Tizac quando smaschera linganno di un funerale nel
quale la bara si rivela vuota. Un comico vaudeville
con rissa rende pubblico un adulterio. Fra le varianti corali, la storia di una
sirena che scoreggia. Nellinseguimento coraggioso ma mortale della nave pirata
perisce Tizac mentre nasce suo figlio: una favola con un messaggio scherzoso, ma
non indulgente, verso le magagne che colpiscono sia gli umili sia i potenti.
Tanti destini diversi – e ciò vale anche per le opere precedenti – sono regolati
da leggi naturali ma sensibili alla responsabilità umana; ed è questa, per
lautore, la forza da opporre agli istinti, in analogia alla scelta che
distingue lartista nella ricerca della bellezza, meta difficile e tanto più sognata
quanto più gratuita.
di Gianni Poli
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