Si presenta piuttosto ricca la sezione Aufführungen posta in
apertura di questo numero della rivista berlinese. La raccolta di recensioni dedicate
agli spettacoli più importanti di recente produzione nei paesi di area tedesca
si apre con Drei Schwestern, dramma
di Čechov allestito da Simon Stone al Ferienhaus di Basilea.
Lambientazione contemporanea ha per
protagonisti Liliane
Amuat,
Nicola Mastroberlando, Max Rothbart e Barbara Horvath. Christoph Marthaler trasferisce la messinscena di Die Wehleider di Ibsen nella palestra dello Schauspielhaus di Amburgo, trasformata in una
clinica moderna specializzata in depressioni e paure psicosomatiche. I
personaggi, in bilico tra follia e normalità, competono a Mark Bodnar, Martin Pawlowsky, Jean-Pierre Cornu, Sasha Rau, Bettina Stucky e Gala Othero Winter. Si passa alla scena berlinese dalla quale emerge la
rappresentazione di Glasmenagerie di Tennessee Williams da parte di Stephan Kimmig al Deutsches Theater, che imprime
forti tensioni nelle dinamiche relazionali dei personaggi sostenuti da un
accentuato ritmo declamatorio, come hanno espresso Anja Schneider, Linn Reusse, Marcel
Kohler, Holger Stockhaus,
accompagnati dalle frequenti danze di Linn
Reusse. Sul palcoscenico della Schaubühne Thomas Ostermeier ha trasferito Professor
Bernhardi di Arthur Schnitzler.
Il regista aggira il velato antisemitismo aleggiante nel testo orientando
lattenzione verso tematiche legate alle rivalità di carriera palesate dai
protagonisti del dramma, interpretati da Jörg
Hartmann, Robert Beyer, Veronika Bachfischer, Lukas Turtur, Eva Meckbach, Sebastian
Schwarz e Konrad Singer. Una amara riflessione sul terrorismo e
unanalisi delle sue dinamiche generatrici offre Kuffar. Die Gottesleugner, novità di Nuran David Calis, pubblicata in versione integrale nelle pagine di
Das Stück di questo numero della
rivista. La sua messa in scena da
parte del Deutsches Theater è affidata allo stesso Calis e
allinterpretazione di Almut Zilcher,
Harald Baumgartner, Christoph Franken. Il terrorismo palestinese ricorre in Gott wartet an der Haltestelle di Maya Arad Yasur nellelegante allestimento allo Staatsschauspiel di Dresda
firmato da Pinar Karabulut,
agevolato anche dalla prova artisticamente pregevole di Laina Schwarz, Loris Kubeng
e Henriette Hölzl. Situazioni apocalittiche vissute in un bunker atomico in
tempo di guerra caratterizzano limpianto narrativo di Schere Faust Papier di Michel
Decar in scena al Thalia Theater di Amburgo. La regia di Ersan Mondtag muove con maestria figure
mostruose affidate alle competenze di apprezzati attori quali Marie Löcker, Thomas Niehaus, Cathérine
Siefert e Oda Thormeyer. Dallo Schauspielhaus di Bochum arrivano due
interessanti produzioni che condividono il tema del denaro in tempo di guerra: Die unsichtbare Hand di Ayad Akhtar, testo memore dei Lehrstücke
di Brecht, è affidato per la sua
messinscena alle competenze di Anselm
Weber e allinterpretazione di Heiko
Raulin, Samuel Simon e Omar El-Saeidi; Am Boden è il
titolo del monologo di Georg Brant
dedicato alle dolorose memorie di una pilota militare che in scena è Sarah Grunert. Allo Schauspiel di Colonia è stata applaudita la
rappresentazione in chiave moderna del cechoviano Iwanow in una prospettiva analitica attenta al rapporto
intercorrente tra la morale e la crisi finanziaria. Alla raffinata regia di Robert Borgmann è corrisposta la
pregevole prova di Wolfgang Pregler,
Guido Lambrecht, Katharina Schmalenberg, Marek Harloff, Sophie Burtscher e Gerrit
Jansen nella parte del titolo. A questo spettacolo dalle atmosfere cupe e
inquietanti si affianca sempre nella programmazione del principale teatro di
Colonia il clima leggero e divertito di Swallow,
commedia del giovane drammaturgo svedese Stef
Smith di cui sono protagoniste tre donne (Nicola Gründel, Ines Marie
Westernströer e Magdalena Schlott) che condividono lo stesso appartamento. Nelle pagine di Akteure si legge il profilo artistico di Andreas Döhler, attore di grande padronanza nella sfera gestuale ed
espressiva, come ha dimostrato la recente partecipazione a Der Untergang der Egoisten Johann
Fatzer di Brecht (regia di Tom
Kühnel e Jürgen Kuttner per i
Kammerspiele di Monaco), preceduta dal beckettiano Warten auf Godot in cui Ivan
Panteleev gli affida la parte di
Lucky e dallo shakespeariano Was ihr
wollt firmato da Stefan Pucker. Nelle pagine di International è pubblicato un interessante articolo-inchiesta in
cui si indagano le diverse tipologie di pubblico presenti nei principali teatri
di New York. Lintervista rilasciata da Oskar
Eustis permette di approfondire questioni relative alla nuova drammaturgia,
alle produzioni di Broadway, allattività di Tony Kushner, Bernie Sanders,
Thomas Piketty e alle idee radicali
che stanno lievitando negli Stati Uniti.
di Massimo Bertoldi
|
 |