Lelezione di Donald Trump pone al teatro americano nuove e urgenti domande circa
il suo futuro: di questo si occupa il servizio Theater mit Trump con cui si apre questo numero di «Theaterheute». Oltre alla stampa specializzata sono
portavoce di prospettive piuttosto inquietanti le dichiarazioni di due
drammaturghi di colore, Branden Jacobs-Jenkins e Ayad Akhtar affiancati da Kelly Cooper e Pavol Liska del gruppo Nature Theater of Oklahoma. La consueta rassegna Aufführungen, che
raccoglie le recensioni degli spettacoli più importanti prodotti in area
tedesca, si apre con la commedia Pfusch
di Herbert Fritsch presentata in prima assoluta alla
Volksbühne di Berlino. Si tratta di uno spettacolo ironico e grottesco,
prevalentemente costruito sul movimento degli attori tra danze e performances mimiche per parodiare la
banalità della vita quotidiana. Dai due spettacoli in scena al Deutsches
Theater emergono ricordi di esperienze legate alle rivoluzioni storiche. Tra le pieghe narrative di
Der Untergang des Egoisten Johann Fatzer (La rovina dellegoista Johann Fatzer) di Bertolt Brecht echeggiano
i fermenti rivoluzionari europei del 1917, come ha sapientemente sviluppato la
regia a due mani di Jürgen Kuttner e Tom Kühnel, abili
nellorchestrare lazione scenica di Andreas Döhler, Bernd Stempel e Edgar Eckert. A Stefan Pucher compete
lallestimento di Marat/Sade di Peter Weiss secondo
la riuscita formula del teatro nel teatro in versione marionettistica, assunta
con competenze artistiche da Katrin Wichmann, Michael Goldberg, Daniel Hoevels. Allo Schauspiel di
Francoforte Alexander Eisenach è autore e regista di Der kalte Hauch des Geldes, commedia
ambientata in un saloon in stile Far West che diventa piccante metafora della
condizione finanziaria contemporanea con venature satiriche. Nel cast figurano
i nomi di Christian Kuchenbuch, Christoph Pütthoff, Verena Bukal, Sina Martens e Lukas Rüppel. Nello
stesso teatro è stata applaudita la messinscena di Der Prinz von Homburg di Kleist che Michael Thalheimer legge in
chiave moderna mettendo in evidenza i drammi
edipici dei personaggi che competono a Felix Rech, Wolfgang Michael, Yohanna Schwertfeger nei ruoli
principali. Al Thalia Theater di
Amburgo Johan Simons ha firmato lallestimento di Der Schimmelreiter, tragedia pietistica
di Theodor Storm: qui il regista mantiene il
clima cupo osservando lanima tormentata dei personaggi affidati a Jens Harzer, Barbara Nüsse, Kristof van Boven. Con Der Spieler (Il giocatore) di Dostoevskij, Jan Bosse affronta
il tema del gioco dazzardo inteso come paradigma delle relazioni umane. Tra
gli interpreti spiccano Sebastian Zimmler, Sven Schelker, Romy Victoria Lambez. In Neue Stücke, la sezione della rivista berlinese riservata alla
segnalazione di spettacoli ricavati da testi inediti di autori contemporanei,
primeggia il dramma Ännie di Thomas Melle pubblicato
in versione integrale nelle pagine di Das
Stück. Allestito allo Stadttheater di Brema, il testo racconta le
contraddizioni morali e le difficoltà di una famiglia moderna, come hanno reso
sulla scena Alexander Sowoboda, Susanne Schrader, Thorge Just e Lisa Guth. La
regia è di Nina Mattenklotz. Laltra
novità è Ich, dein großer, analoger Bruder, sein
verfickter Kater und du di Felicia Zellers allestito
allo Staatstheater di Saarbrücken per la regia di Marie Bues e la
partecipazione di un gruppo di qualificati attori quali si sono dimostrati
soprattutto Niko Eleftheriadis, Barbara Behrendt e Cino Djavid. Interessanti novità
arrivano anche dallAustria: Thomas Arzt consegna
alla regista Nina Gühlstorff il testo di Die Neigung des Peter Rosegger, commedia ispirata alla vita
dellomonimo scrittore stiriano e allestita sul palcoscenico dello Schauspiel di
Graz da Florian Köhler, Nico Link, Evamaria Salcher, Henriette Blumenau e Franz Xavier Zach. Lo
Schauspielhaus di Vienna ha prodotto lallestimento di Kudlich di Thomas Köck: al
centro dellintreccio narrativo si pone la figura storica di Hans Kudlich, implicato
nella rivoluzione viennese del 1848, interpretato con convinzione da Nicolaas Van Diepen affiancato
da Peter Elter, Katharina Haudum,
Lisa-Maria Sexl. In Akteure si legge il profilo artistico di Ruth Reinecke, attrice
attiva da trentasette anni al Maxim Gorki Theater di Berlino dove è stata
protagonista di molti spettacoli di successo tra cui Drei Schwestern di Čechov (1979) e Die Übergangsgesellschaft di Volker Braun (1988)
per la regia di Thomas Langhoff, per
arrivare ai più recenti Kirschgarten
(regia di Nurkan Erpulat, 2013), Angst essen Seele auf di Hakan Savas Mican da Fassbinder e Atlas des Kommunismus di Lola Arias. Dalle pagine di Kinder-und Jugendtheater si apprende
una notizia che lascia allibiti: il viennese Theater der Jigend, frequentato
prevalentemente da un pubblico compreso tra i sei e i quattordici anni, conta
più abbonati dello storico e prestigioso Burgtheater. Indovinate strategie
promozionali, studiate programmazioni e oculate
scelte dei repertori attenti ai gusti e alla sensibilità della giovane platea
hanno determinato questo clamoroso successo. La diffusione della
giovane scena (Junge Szene) riguarda
anche la Germania. A Dresda si svolge annualmente il festival europeo Forward
al quale sono ammessi autori e registi in erba, come si legge in un reportage che si occupa anche dellanalogo
festival Implantieren di Francoforte.
di Massimo Bertoldi
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