Questo
nuovo numero si apre con la consueta sezione di Aufführungen in cui sono raccolte le recensioni dei principali
spettacoli di recente produzione in area tedesca. Inizia la serie Schlachten!, testo di Tom Lanoye ispirato alla guerra delle
Rose secondo la ricostruzione shakespeariana di König Richard II. Allestito al Theater di Friburgo con la regia di Christoph Frick, è interpretato da un
gruppo di bravi artisti quali Martin
Weigel, Marie Bonnet, Jürgen Herold, André Benndorff e Lena
Drieschner. Olga Bach e Ersan Mondtag sono gli autori di Vernichtung, in cui si raccontano i
giovani doggi e soprattutto la loro ricerca di evasione anche “artificiale”,
come hanno interpretato sul palcoscenico del Konzert Theater di Berna Jonas Grundner-Culemann, Sebastian Schneider, Deleila Piasko, Lukas Hupfeld.
Allo
Schauspiel di Lipsia primeggiano due interessanti progetti: Kruso dal romanzo di Lutz Seiler, che sviluppa una
riflessione storica sulla DDR e sulla BRD con risvolti narrativi convergenti
nellutopia, come bene ha espresso la regia di Armin Petras. Tra gli interpreti si sono distinti Andreas Keller, Dirk Lange, Ellen Hellwig,
Markus Lerch e Anja Schneider. È proiettato nel futuro Der Minusmensch del berlinese Till
Müller-Klug, in cui lautore intreccia le vite immaginarie di una donna
desiderosa di figli, unesperta di questioni finanziarie e un medico,
interpretati da Sophie Hottinger, Brian Völkner, Michael Pempelforth.
Anche
le produzioni dello Schauspiel di Francoforte si caratterizzano per qualità
artistica a partire dalla messinscena di One
for the road / Der stumme Diener di Harold
Pinter, affidata alla regia di Jürgen
Kruse con la partecipazione di Isaak
Dentler, Alexandra Finder e Oliver Kraushaar. In Safe Places di Falk Richter spicca il richiamo ai movimenti danzanti in stile
Agitprop assunti con eleganza stilistica da Shay Partush, Yen-Fang Yu,
Luca Cacitti, Marc Oliver Schulze, Joel
Bray.
Aufführungen
si conclude allo Schauspielhaus di Amburgo dove Karin Henkel ha curato la messinscena di Reise ans Ende der Nacht restituendo al testo di Eugene ONeill la sua dimensione cupa e
tesa nelle relazioni tra i vari personaggi assunti da Charly Hübner, Christoph
Luser, Felix Knopp. Segue Pension zur wandernden Nase di Gogol secondo la cura scenica di Viktor Bodo, abile nel confezionare uno
spettacolo dallandamento corale in grado di valorizzare le abilità espressive
degli attori (Karoline Bär, Samuel Weiss, Aljoscha Stadelmann, Ute
Hannig).
Nella
ricca sezione di Neue Stücke si
leggono le recensioni di allestimenti ricavati da testi inediti di autori
contemporanei. Europa verteidigen di Konstantin Küspert in scena al Bamber
Theater di Berlino è unamara riflessione sulla condizione e le prospettive dei
giovani europei doggi. Il testo è pubblicato in versione integrale in Das Stück di questo numero.
Si
rimane nei confini continentali con Fahrrad
Frau di Stefan Wipplinger in
visione al Volkstheater di Vienna per la regia di Holle Münster, che affronta con adeguati mezzi artistici una
commedia molto critica verso il consumismo affidato ad un gruppo di qualificati
attori quali Gudrun Tielsch, Carolin Knab, Lennart Lemster, Enrique Fiß.
Lavventura di Frau Schmitz
raccontata da Lukas Barfüss parafrasa
tra dramma e ironia i fenomeni migratori odierni, come emerge dalla
rappresentazione allo Schauspielhaus di Zurigo che ha impegnato Friederike Wagner, Markus Scheumann, Susanne-Marie
Wrage, Dominik Maringer e Carolin Conrad. Ha ottenuto grandi consensi
di pubblico e di critica Point of No
Return per la regia di Yael Ronen
(produzione Kammerspiele di Monaco), in cui gli attori raccontano frammenti
delle loro esistenze. Lo spettacolo apre la rassegna Neue Stücke con la quale la rivista berlinese segnala le
rappresentazioni di testi inediti di recente stesura.
Si
prosegue con Zwischen den Dingen sind wir
sicher di Laura Naumann
allestito al Landestheater di Memmingen con Regina Vogel, Rudy Orlovius,
Jan-Arne Looss e Claudia Frost impegnati in un testo
apocalittico. Il palco dei Kammerspiele del Theater di Bonn ha ospitato il
debutto di Love you, dragonfly di Fritz Kater, dal quale emergono le
utopie comuniste come le vive la gioventù contemporanea. La regia compete a Alice Buddeberg; partecipano a questa
briosa messinscena Holger Kraft, Lena Geyer, Birte Schrein e Mareike Hein.
Merita il giusto approfondimento critico la messinscena di Das Prinzip Jago, novità di Volker
Lösch, Oliver Schmaering e Ulf Schmidt,
ispirata al celebre personaggio shakespeariano letto come figura paradigmatica
di manifestazioni della violenza odierna riscontrabile soprattutto
nellinformazione massmediale. Il pubblico del Grillo Theater di Essen ha
applaudito la prova dinamica e coinvolgente di Stefan Diekmann,
Thomas Büchel, Jaëla Carlina Probst, Ines
Krug, Thomas Meczele, Silvia Weiskopf, Jan Pröhl, Alexey Ekimov.
In Akteure si legge una delle ultime interviste rilasciate da Andrzej Waida, che parla della nuova
situazione polacca maturata in rapporto alleredità lasciata da Solidarnosc,
dellarte giapponese e della morte. Il profilo artistico è invece dedicato a Franz Rogowski, attore emergente
impegnato nel cinema e di recente anche nel teatro dove ha ottenuto lusinghieri
risultati artistici ai Kammerspiele di Monaco con la partecipazione a Wut di Elfriede Jelinek per la regia di Nicolas Stemann.
Bücher raccoglie le recensioni di
libri piuttosto interessanti pubblicati nel 2016 a partire da Alfred Kerr. Die Biografie (Hamburg,
Rowohlt, 720 pp.), che Deborah
Vietor-Engländer dedica al grande poeta e critico teatrale della scena
berlinese dei primi trentanni del Novecento. Fuck Yes di Daniel Josefsohn
(Berlin, Distanz, 128 pp.) è una raccolta di fotografie dellartista
prematuramente scomparso. Arricchisce la conoscenza di Werner Schwab, drammaturgo austriaco dissacrante e maledetto, la
pubblicazione di interviste e saggi contenuti in Der Mensch, der Schreibmuskel, der Suchtfetzen (Wien, Literatur
Verlag Droschl, 312 pp.). Autrice di pregevoli romanzi e applaudite opere
teatrali, Sibylle Berg nel volume Wunderbare Jahre. Als wir noch die Welt
bereisten (München, Carl Hanser, 185 pp.) racconta i suoi viaggi degli
ultimi ventanni, nel Kosovo martoriato dalla guerra, in Africa, in Italia. Das Freie Theater im Europa der Gegenwart. Strukturen
– Ästhetik –
Kulturpolitik
è il titolo del libro curato da Manfred Brauneck (Bielefeld, transcript,
646 pp.), che assembla una serie di saggi relativi al percorso storico e
artistico delle avanguardie teatrali nel Novecento.
di Massimo Bertoldi
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