In apertura di questo numero della rivista berlinese si
legge la consueta sezione Aufführungen in cui sono raccolte le
recensioni dei principali spettacoli di recente produzione in area tedesca.
Il
cartellone del Residenztheater prevede due proposte piuttosto interessanti: Die Räuber nella versione firmata da Ulrich
Rasche che ricorre a molti mezzi meccanici ed espedienti industriali
finalizzati ad una resa contemporanea del dramma schilleriano interpretato da Götz Schulte, Valery Tscheplanowa,
Franz Pätzold, Nora Buzalka.
Lo stesso obiettivo è raggiunto da Martin
Kusej per quanto riguarda la messinscena di Die schmutzigen Hände di Sartre, come dimostra la gabbia
posizionata sul palcoscenico che allude al campo di prigionia di Guantanamo.
Tra gli attori si sono distinti Christian Erdt e Lisa Wagner. Der Fall Meursault – eine Gegendarstellung
è il titolo della commedia ricavata dallomonimo romanzo dellalgerino Kamel
Daoud da parte di Amir Reza Koohestani, che interpreta lopera dai
tratti sentimentali applicando adeguati ritmi espressivi ai dialoghi e ai
movimenti degli attori (Samouil Stoyanov, Maya Haddad, Gundars
Abolins, Walter Hess).
La malinconia della partenza è il tema di
due pregevoli proposte berlinesi. Nella prima, Bekannte Gefühle, gemischte Gesichter (produzione Volksbühne), Christoph
Marthaler racconta i movimenti interiori dei suoi personaggi assunti in
scena da Tora Augestad, Jürg Kienberger, Marc Bodnar, Irm
Hermann, Hildegard Alex; il secondo, Der Mensch erscheint im Holozän di Max Frisch in scena al
Deutsches Theater, è affidato alle competenze di
Thom Luz che rivisita il
testo con un taglio contemporaneo e si avvale di un gruppo di eccellenti attori
quali Ulrich Matthes, Leonhard Dering, Judith Hofmann, Wolfgang
Menardi e Daniele Pintaudi.
Anche 89/90
è uno spettacolo tratto da un romanzo in cui Peter Richter racconta il
difficile passaggio storico della riunificazione delle due Germanie.
Nellallestimento realizzato allo Schauspiel di Dresda la regia di Christina
Rast sviluppa con rigore comunicativo le dinamiche ideologiche interpretate
da Ben Daniel Jöhnk, Nicolas Streit, Loris Kubeng, Pino
Räder, Matthias Luckey, Marius Ahrendt.
Lo stesso testo è stato allestito allo
Schauspiel di Dredsa da Claudia Bauer, che sceglie un registro espressivo
a tratti grottesco con il quale si sono cimentati Annett Sawallisch, Andreas
Dyszewski, Anna Keil, Tilo Krügel.
Si prosegue con gli spettacoli in visione
allo Schauspielhaus di Bochum. Verbrechen
und Strafe, da Dostojevskij, è letto
da Jan Klata in senso marcatamente
psicologico e con effetti a tratti di delicatezza comica. Tra i protagonisti
figurano Roland Bayer, Jana Schulz, Sarah Grunert.
Ha ottenuto ampi
consensi di pubblico e di critica Manchmal
hat die Liebe regiert und manchmal einfach niemand, novità proposta dalla
giovane scrittrice Laura Naumann con Therese Dörr protagonista
assoluta.
Allo Schauspiel di Colonia Stefan Bachmann
si occupa di Hamlet assunto in chiave
spiccatamente contemporanea e seguendo una lettura molto attenta alle abilità
di Peter Miklusz (Hamlet), Lou Zöllkau (Ophelia), Bruno Cathomas (Claudius), Wolfgang
Pregler (Polonius).
La messinscena di Karnickel, novità di Dirk Laucke dedicata alle paure
invisibili della nostra vita quotidiana, porta la firma di Pinar Karabulut.
Nel ruolo del protagonista è emerso il talento di Werner Rehm.
In Germania lattuale crisi finanziaria è
oggetto di una serie di commedie di recente stesura. Tra le tante spicca der thermale Widerstand di Ferdinand
Schmalz, che «Theaterheute» pubblica in versione integrale nella
sezione Das Stück (dopo
il debutto allo Schauspiel di Zurigo). Il testo,
che declina la crisi finanziaria nella sfera delle relazioni umane, è stato poi
inserito nel cartellone del Deutsches Theater di Berlino per la regia di Matthias
Rippert e linterpretazione di Thorsen Hierse, Michael Goldberg,
Linda Pöppel, Harald Baumgartner e Daniel Hoevels.
Al Berliner Ensemble è stato
rappresentato Die Griechen di Volker
Braun. La commedia trasferisce la
Grecia doggi nella struttura della tragedia antica con il
coro chiamato a dialogare con i protagonisti (Joachim Nimtz, Krista
Birkner, Felix Tittel) diretti dal sapiente montaggio di Manfred
Karge.
Risulta di pregevole fattura artistica la
messinscena di Im Turm zu Basel di Theresia
Walser da parte di Sebastian Schug. Nella compagnia figurano Katja Jung, Thomas Reisinger,
Orlando Klaus, Simon
Zagermann, Liliane Amuat, Carina Braunschmidt,
Vincent Glander.
Le pagine di Ausland sono dedicate
alla scena londinese, con particolare attenzione alle produzioni del National
Theatre che il direttore Rufus Norris distribuisce tra classico e
novità.
Emergono The Flick di Annie Baker per la regia di Sam Gold, Were here because were here di Jeremy
Deller. Anche lAlmeida Theatre si caratterizza per la promozione della
drammaturgia contemporanea, come dimostra lallestimento della novità Boy di Leo Butler. Allo Young Vic
Theatre Brendan Cowell e Billie Piper sono i vincenti protagonisti di Yerma di Simon
Stone, mentre al Globe Theatre è andata in scena una versione interetnica e
rock dello shakespeariano Sommernachtstraum
con Meow Meow e Nandi Bhebhe.
Trovano spazio anche i Festivals autunnali. Si inizia con
linternazionale Theaterspektakel di Zurigo, che si è occupato principalmente
di tematiche legate al postcolonialismo e ai fenomeni migratori doggi, come è
emerso da Clean City di Anestis
Azas recitato da attrici provenienti da Sudafrica, Moldavia, Filippine e
Albania; da Planites della giovane e
promettente coreografa greca Patricia Apergi; e da La porte portable di Tim Zulauf, che porta alla luce
strani dialoghi tra Tunisia e Svizzera.
Lintervista
a Sandro Lunin, direttore di Theaterspektakel, spiega le linee
artistiche e i contenuti delle opere allestite, seguite da una massiccia
partecipazione di pubblico. Nomi illustri impreziosiscono lannuale
Ruhrtriennale coordinata da Gerard Mortier. Luk Perceval, regista
di Geld. Trilogie meiner Familie 2,
affida a Maja Schöne, Barbara Nüsse, Oda Thormeyer e Tilo
Werner linterpretazione di un testo crudo e
dissacrante che parla di sesso e soldi. È tratto dal romanzo Die Dinge,
die vorübergehen di Louis Couperus lomonimo spettacolo assemblato
da Ivo van Hove e recitato da Katelijne Damen e Abke Haring.
Medea. Matrix, installazione di Susanne
Kennedy rilegge in chiave moderna la figura
antica della madre assassina.
In
Akteure si legge il profilo artistico di Manuel e Günther
Harder, due fratelli che si sono affermati rispettivamente a Stoccarda e a
Hannover al fianco di qualificati registi quali Armis
Petras, Martin Laberenz, Sascha Hawemann.
di Massimo Bertoldi
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