L’avventura, a. I, n. 2, luglio-dicembre 2015
135 pp., euro 30,00
ISSN 2421-6496
Data di pubblicazione su web 03/02/2017
Il secondo numero del periodico edito da il Mulino si apre con un contributo di Martina Gandolfi (sezione Forme, stili, figure) su Lyda Borelli nelle arti tra Ottocento e Novecento. La scoperta di un catalogo iconografico di materiali inediti relativi alla diva del cinema muto, contenente uno straordinario numero di caricature, illustrazioni e ritratti, consente di capire meglio le ragioni della popolarità dell'attrice e la sua influenza nella cultura, nell'arte e nel cinema.
Nella sezione Archivio, Luca Mazzei indaga i rapporti tra letteratura e cinema nel primo Novecento, analizzando cinque racconti di fantasia accomunati dalla presenza di un personaggio-spettatore che, svenuto per lo shock provocatogli dalle immagini in movimento, si risveglia all'interno del film che sta guardando. Uno stratagemma meta letterario che innesca una prospettiva raramente utilizzata dalla storiografia cinematografica, che apre nuove riflessioni sull'affermazione della settima arte e di nuove forme di spettatorialità.
Francesco Bono indaga un periodo poco noto del cinema nostrano, quello degli anni Trenta, nel contesto delle frequenti cooperazioni tra Italia e Austria frutto degli sforzi della neonata Direzione Generale per la Cinematografia (DGC) per far riguadagnare una reputazione internazionale al cinema italiano dopo la crisi degli anni Venti. Il cosiddetto “asse Roma-Vienna” coincide con una stagione breve (1934-1936) ma centrale nella storia del cinema sotto l'egida del fascismo, coinvolgendo registi come Carmine Gallone, Augusto Genina e Goffredo Alessandrini.
Lorenza di Francesco si occupa de La cavia (1962), sceneggiatura mai realizzata di Cesare Zavattini. Mettendo a confronto i materiali del progetto (conservati nell'archivio Zavattini alla biblioteca Panizzi di Reggio Emilia) con il successivo lavoro zavattiniano (Il boom di Vittorio De Sica, 1963), si tracciano le coordinate di quel “cinema della crudeltà” di cui La Cavia doveva costituire il primo esperimento.
Nella sezione Camera, Caterina Martino prende in esame la fotografia “concettuale” italiana degli anni Sessanta e Settanta. L'opera dei fotografi Franco Vaccari, Luigi Ghirri e Ugo Mulas sembra stabilire un dialogo con quella degli americani Sol LeWitt, Joseph Kosuth, Vito Acconci, sotto il segno di un'ironia innovativa figlia dei “ready-made” duchampiani.
Nella rubrica Racconto contemporaneo, Stefano Adamo propone un'analisi dei film di mafia italiani a partire dalle modalità con cui le vittime vengono consegnate alla memoria collettiva. Secondo tale prospettiva, la figura di Placido Rizzotto nell'omonimo film di Pasquale Scimeca (2000) e quella di Peppino Impastato ne I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000) avrebbero avuto il merito di sensibilizzare il grande pubblico alle istanze del movimento culturale anti-mafia degli anni Novanta.
Infine Roy Menarini evidenzia come alcune recenti media productions, di ambito sia televisivo che letterario, abbiano trasformato la storia giudiziaria italiana in una «New Italian Epic» (p. 266), aprendo a nuove possibili interpretazioni dei cambiamenti in atto nella società italiana contemporanea.
Raffaele Pavoni
L’avventura, a. I, n. 2, luglio-dicembre 2015
Indice
INDICE
Forme, stili, figure / patterns, styles, figures
Una plastica del silenzio. Lyda Borrelli nelle arti tra ᾿800 e ᾿900
Martina Gandolfi
Archivio / archive
Risvegliarsi nel film. Avventure cinematografiche, nellItalia degli anni ᾿10 e ᾿20. Appendice: Volevo gridare ma…[1919], U. Cpr. [Ugo Capriotti]; Avventura cinematografica [1926], Carlo Mariani dellAnguillara; Cinematografo [1928], Ada Negri
Luca Mazzei
The Rome-Viennna Axis. A Page in the History of Italian Film in the 1930s
Francesco Bono
Zavattini e il «neorealismo nero». Ipotesi sul film non realizzato La cavia (1962)
Lorenza Di Francesco
Camera / camera
The Ironic Turn. Conceptual Photography in Italy
Caterina Martino
Racconto contemporaneo / contemporary tale
Vittime restituite alla memoria. Placido Rizzotto, I cento passi e una diversa prospettiva sui film di mafia
Stefano Adamo
1992. Epica della storia giudiziaria tra sistemi di produzione e forme narrative
Roy Menarini