È dedicato a Catharsis, Ancient and Modern il primo numero del 2016 della
rivista digitale in lingua inglese diretta da Guido Avezzù.
Nelleditoriale (pp. 3-20) Gherardo Ugolini analizza il concetto
aristotelico di “catarsi” alla luce di un dibattito plurisecolare che ne ha
fatto il fondamento di differenti teorie drammaturgiche, estetiche e
filosofiche. Gli studi esegetici del passo “incriminato” della Poetica (1449b 24-28) sono registrati
nellintroduzione in unutile sintesi.
La rivista si articola in due parti.
Nella prima Andrew L. Ford (Catharsis, Music, and the Mysteries in
Aristotle, pp. 23-42) attribuisce al termine “catarsi” il significato di
esperienza estatica connessa con i culti misterici. A partire dalle teorie di Walter
Burkert (Ancient Mystery Cults, Cambridge-London, Harvard University
Press, 1987), lo studioso individua un suggestivo legame tra teatro e rito di iniziazione
che comprende prassi drammaturgiche finalizzate allestasi (“telestic
catharsis”).
Matt
Cohn (Comedy, Catharsis, and the Emotions: From
Aristotle to Proclus, pp. 43-68) indaga la catarsi in rapporto alla commedia.
Il genere comico non solo comunica emozioni piacevoli associate al riso ma
anche dolorose. Lindignazione che deriva da certe scene comiche è unemozione
intrecciata alla paura e alla pietà da cui scaturisce la catarsi. Lo studioso
ripercorre le teorie formulate nel Tractatus
Coislinianus, in Iamblichus e in Proclus, secondo le quali la catarsi
comica sarebbe complementare a quella tragica.
Elisabetta
Matelli (Theophrastus on Catharsis and the Need for
Release from the Evils Due to Emotions,
pp. 69-103) focalizza
lattenzione sulla ricezione della teoria aristotelica nella scuola filosofica
del maestro e in particolare nel suo successore Teofrasto. La studiosa registra
in un elenco critico la ricorrenza del termine catarsi nelle opere del
discepolo di Aristotele afferenti alla medicina, alla botanica, alla religione
e alla musica.
Nella seconda parte si esamina la
fortuna della teoria aristotelica in età moderna. Brigitte Kappl (Profit,
Pleasure, and Purgation – Catharsis in Aristotle, Paolo Beni and Italian Late
Renaissance Poetics, pp. 104-132) ripercorre i diversi significati attribuiti
alla catarsi dai critici letterari del secondo Cinquecento attraverso i Commentarii alla Poetica di Aristotele di Paolo Beni, che offrono un significativo panorama
delle differenti interpretazioni elaborate nei decenni precedenti.
Thomas C.K. Rist (Miraculous Organ: Shakespeare and “Catharsis”, pp. 133-150) rintraccia la teoria aristotelica in opere
antecedenti alla prima edizione britannica della Poetica (1623). Tra le opere in questione spiccano The Spanish Tragedy (1592) di Thomas
Kyd, la cui elaborazione del concetto di catarsi influenzerà Shakespeare (Hamlet in primis); e Defence of Poesy (1595) di Philip
Sidney, il primo testo inglese di critica letteraria.
Il
concetto di catarsi, è noto, diventa cruciale nella cultura letteraria tedesca
del XVIII e XIX secolo con due opere fondamentali: Hamburg Dramaturgy (1767-1769) di Lessing e Nachlese zu Aristoteles Poetik (1827) di Goethe. Sotera Fornaro (“Catharsis”. From Lessings Moral
Purification to Goethes Purity of Form,
pp. 151-172) si occupa del testo goethiano, in cui il pensatore tedesco, opponendosi
allinvalsa interpretazione “moralistica” (da Brumoy a Lessing), sostenne che
lidea aristotelica si riferiva ad un processo artistico-teatrale privo di implicazioni
etiche per gli spettatori. Goethe intese il suo stesso procedimento di
scrittura poetica come un atto catartico. Si pensi al suo epistolario con
Schiller.
Martin
Vöhler (The Pathological Interpretation of Catharsis,
pp. 173-200) ripercorre le interpretazioni della teoria aristotelica fino alla pubblicazione
del trattato Grundzüge der verlorenen
Abhandlung des Aristoteles über Wirkung der Tragödie di Jacob Bernays
(1857), in cui il processo di catarsi è ascritto alla sfera della patologia
medica.
James
I. Porter
(Nietzsche, Tragedy, and the Theory of
Catharsis, pp. 201-228) evidenzia
come, benché il termine catarsi ricorra raramente ne La nascita della tragedia (1872), la teoria aristotelica sia ben radicata
nella mente di Nietzsche. Lo studioso rintraccia nellopera del filosofo tedesco
i termini che si collegano allidea di catarsi, quali “mitleiden” (pietà,
sofferenza), “furcht” (paura) e “erlösung-entladung” (purificazione).
Infine Daniela M. Schönle Theatrical Catharsis and Its Therapeutic
Effect. Catharsis in
Vienna at the Turn of the Century, pp. 229-257) ricostruisce il dibattito circa la catarsi che avvenne nei saloni
viennesi tra la fine del XIX e linizio del XX secolo. Tali discussioni furono
innescate dal commento alla Poetica
di Bernays e dalla posizione antagonista di Theodor Gomperz, autore dei Pensatori Greci (1893-1909). Nel
dibattito furono coinvolti anche Sigmund Freud e Josef Breuer, che chiamarono appunto
“metodo catartico” il famoso trattamento dellisteria da essi elaborato nel
1893.
di Diana Perego
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