Apre il
numero estivo della rivista milanese la cronaca, firmata da Sebastian Caleffi e Ilaria Angelone,
delle tre giornate finali della ventiseiesima edizione del Premio Hystrio.
Seguono le motivazioni della giuria relative ai vincitori che sono stati: Monica Piseddu (Premio allinterpretazione),
Simone Derai (Premio alla regia), compagnia
MusellaMazzarelli (Premio alla drammaturgia), Cue Press (Premio Altre Muse),
Collettivo Cinetico (Premio Iceberg), Belletto Civile (Premio Corpo a Corpo), Animali da bar di Carrozzeria Orfeo (Premio Twister). Fratelli di Pier Lorenzo
Pisano si è aggiudicato il Premio Scritture di Scena, mentre il Premio Mariangela Melato è toccato a Beatrice Schiros e a Angelo Di Genio.
In Vetrina, Pino Tierno espone le iniziative
teatrali predisposte in Spagna per il quarto centenario della morte di Miguel de Cervantes. Claudia Cannella illustra il progetto
“Santa Estasi” realizzato da Antonio
Latella per la Scuola di Alta Formazione di Ert. Il gruppo, composto da
sedici attori e sette drammaturghi, ha svolto attività pedagogiche legate alla
rielaborazione di testi antichi, prima alla Corte Ospitale di Rubiera, poi a Modena.
Il viaggio
di Teatromondo inizia a Londra, dove Margherita Laera ha visitato il Royal
Court Theatre diretto da Vicky
Featherstone, che ha rotto con la
tradizionale massiccia presenza di drammaturghi uomini per dare priorità alle
penne femminili (si pensi a Escaped Alone di Caryl
Churchill e Linda di Penelope Skinner). Sulla stessa onda di
“quote rosa” veleggiano anche il National
Theatre diretto da Rufus Norris e lo
Shakespeares Globe. Con il contributo di Sandro
Avanzo si rimane in ambito londinese, dove non mancano altre pregevoli
novità, a partire dal musical Sunset
Boulevard di Andrew Lloyd Webber
in scena al London Coliseum con Glenn
Close applaudita protagonista, per proseguire con il classico Funny girl al Savoy con la
partecipazione di Sheridan Smith,
star della televisione britannica, cui si aggiungono Guys and Dolls a cura di Gordon
Greenberg al Phoenix Theatre e Mrs.
Henderson presents allestito sul palco del Noël Coward Theater.
Non meno
pregevole sotto il profilo artistico si presenta, a detta di Giuseppe Montemagno, la scena parigina
in cui primeggia Isabelle Huppert,
indiscussa protagonista di Phèdre(s),
un testo costruito sullassemblaggio di estratti da Mouawad (Une chienne), Sarah Kane (Phaedras Love), Coetzee
(Elisabeth Costello) e affidato alla
regia di Krzysztof Warlikowski
(produzione Odéon). Nel cartellone dei Bouffes du Nord si incontrano due esponenti della drammaturgia italiana: Pippo Delbono con Sangue e La notte e Emma Dante con il concerto-spettacolo Verso Medea.
Michele Pascarella si occupa della ventunesima edizione del
Kunsten Festival des Arts di Bruxelles e segnala, tra le tante proposte, lideazione
Extended play della coreografa Ula Sickle e dellartista visiva Daniela Bershan, Five Easy Pieces di Milo Rau
e Fever Room del taiwanese Apichatpong Weerasethakul.
Gli annuali
Theatertreffen di Berlino, la rassegna dedicata ai dieci spettacoli più
importanti prodotti in lingua tedesca nel corso della stagione, è largomento
scelto da Davide Carnevali, che si sofferma su Karin Beier (Schiff der Träume), Yael Ronen (The Situation), Herbert Fritsch (der die mann).
Alle Wiener Festwochen guarda con attenzione Irina Wolf: un festival in cui dominano spettacoli marcatamente di
taglio politico, come Mount Olympus. To
Glorify the Cult of Tragedy di Jan
Fabre e Cevengur, che Frank Castorf ricava dallomonimo
romanzo di Platonov sulla Rivoluzione Russa del 1917. Graffianti e fortemente
critici verso la società occidentale sono risultati gli allestimenti di testi
nuovi: Città del Vaticano di Falk Richter, Vita apparente di Kornél
Mundruczó, La nostra violenza è la
vostra violenza di Oliver Frljić e Noi cani del duo Arthur
e Signa Köstler. Chiude il viaggio
di Teatromondo Roberto Canziani, che relaziona sulla
quarantesima edizione del Premio Europa per il Teatro, sospeso per cinque anni
e ora ripartito da Craiova in Romania.
Anche il Dossier: Italia 2011-2016, teatro &
politica, a cura di Roberto Rizzente
e Alessandro Toppi, è un
interessante e documentato viaggio esplorativo alla scoperta dei regolamenti
regionali sullo spettacolo. Diego Vincenti alza il sipario su Milano, dove funziona bene il
sostegno contributivo del Comune affiancato dalla Fondazione Cariplo per il miglioramento degli spazi teatrali. Tale sistema, esteso a livello regionale, si basa sui cicli
triennali e sul premio alla produzione Next. Lintervista di Sara Chiappori a Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune milanese,
traccia un quadro clinico di buona salute delliniziativa,
che cerca nellapertura alla danza contemporanea nuovi impulsi vitali. A
Torino, spiega Laura Bevione, è
attivo dal 2001 il monopolio del Sistema Teatro Torino (STT) coordinato
dallassessorato alla cultura e dal Teatro Stabile, che distribuisce le risorse
secondo criteri penalizzanti per le compagnie giovani ed emergenti per le quali
esistono altri canali, come il festival Fringe e sale quali Cubo Teatro, Tedacà
e Cavallerizza Reale. Si avvertono chiare urgenze riorganizzative, segnala Laura Santini, nel sistema ligure a
partire dalla promozione del Teatro Stabile di Genova a Teatro Nazionale.
La realtà
del Nord-Est si presenta eterogenea e con evidenti contraddizioni. Nel Veneto,
scrive Carmelo Alberti, da un lato
cresce il consumo dello spettacolo, dallaltro lato si assiste ad un declino
delle attività e alla chiusura degli spazi, mentre istituzioni prestigiose (Biennale,
Teatro Stabile del Veneto) hanno scelto la via dellautonomia. La situazione
del Trentino-Alto Adige, afferma Alessandra
Limetti, è legata alla politica culturale delle corrispettive province
autonome che elargiscono i contributi al Teatro Stabile di Bolzano per la prosa,
alla Fondazione Orchestra Haydn per la lirica e al Centro Santa Chiara di Trento per la danza. Oscilla
tra mancanza di attenzione e di sostegno la realtà del Friuli Venezia Giulia,
come dimostra Emanuele Esposito. Con
Giuseppe Liotta ci si trasferisce in
Emilia Romagna: al numero considerevole di teatri e di compagnie corrisponde un
eccellente sistema amministrativo, il cui limite
sta nella rinuncia allapertura a nuove vitalità
sperimentali. Anche in Toscana, a detta di Gherardo
Vitali Rosati, il quadro risulta tendenzialmente positivo, pur emergendo
uno sbilanciamento sullelargizione dei contributi a favore di certe
istituzioni (Teatro della Toscana), mentre
festival e residenze artistiche subiscono
preoccupanti e continui tagli. Nella vicina Umbria si registra invece maggiore
equità, come spiega Roberto Rizzente. Per quanto riguarda Roma, Graziano Graziani e Attilio Scarpellini usano lespressione
“desertificazione culturale”, per effetto di una politica mirata a investire
principalmente sui grandi eventi mentre le progettualità minori sono relegate
in una posizione di letale emarginazione, che ha provocato la “fuga” degli
artisti migliori, quali Massimiliano
Civica, Lucia Calamaro, Roberto Latini. Il panorama marchigiano-abruzzese è contraddittorio, come chiarisce lintervento dello
stesso Rizzente: alle Marche, fondate su un
valido sistema di rete intorno a Marche Teatro e Consorzio Marche Spettacolo,
si contrappone lAbruzzo, con i suoi scandali e le tensioni politiche che coinvolgono soprattutto lo Stabile.
La cronica
mancanza di spazi adeguati e le incapacità politico-amministrative, evidenti in
tanti progetti culturali dichiarati e mai realizzati, concorrono a tracciare le
linee portanti riconoscibili nella Napoli descritta da Toppi, cui si affianca
lintervista rilasciata a Giusi Zippo
da parte dellassessore alla cultura del Comune Gaetano Daniele, che spiega lincidenza dei tagli del Fus e i contrasti
con la Regione Campania nel momento in cui lo Stabile partenopeo è diventato
Teatro Nazionale.
Piuttosto
disastrate si presentano le altre regioni meridionali, come dimostrano i
contributi di Nicola Viesti, Emilio Nigro, Filippa Ilardo e Rossella
Porcheddu. In Puglia manca il dialogo con le istituzioni preposte con il
conseguente rischio di fallimento delle tante manifestazioni in cantiere;
favoritismi e dubbi interventi politici rendono ambigua e tormentata la
Calabria, come la Sicilia in cui operano gli Stabili di Catania e Palermo,
attanagliati dalla crisi economica e da politiche culturali incapaci di
proporre adeguate riforme al sistema. Fanno eccezione, pur tra mille
difficoltà, la Basilicata sede di “Matera 2019 capitale Europea della Cultura”
con il Consorzio teatri Uniti, che coordina e promuove progetti nelle maggiori
città della regione, e la Sardegna per il suo tentativo di apertura ai
linguaggi internazionali.
Concluso il
giro delle regioni italiane, il dossier prosegue
con un altro itinerario tracciato, da nord a sud, da Laura Bevione, Giuseppe
Liotta, Roberto Rizzente, Alessandro Toppi e Giusi Zippo, che interpellano
uomini dello spettacolo per un bilancio relativo alle attività svolte negli
ultimi cinque anni nei territori di competenza. Nello specifico le
dichiarazioni sono di: Sergio Ariotti
(direttore artistico del Festival delle Colline Torinesi), Emanuele Conte (regista e presidente della Fondazione
Luzzati-Teatro della Tosse di Genova), Elio
De Capitani (regista, attore, presidente e delegato artistico del Teatro
Elfo Puccini di Milano), Sergio Escobar
(direttore del Piccolo Teatro di Milano), Carlo
Mangolini (direttore artistico di Operaestate Festival Veneto), Fabrizio Arcuri (regista), Veronica Cruciani (regista), Rodolfo
Sacchettini (presidente dellAssociazione Teatrale Pistoiese), Gilberto Santini
(direttore Amat), Pietro Valenti (direttore
di Ert), Mimmo Borrelli (drammaturgo
e attore), Claudio Collovà (regista e
direttore artistico delle Orestiadi di Gibellina), Licia Lanera e Riccardo
Spagnulo (Fibre Parallele), Settimio
Pisano (direttore organizzativo di Scena Verticale e del Festival Primavera
dei Teatri).
Nella pagine
dedicate al Teatro ragazzi, Mario Bianchi
racconta le produzioni emerse nellambito dei festival primaverili, quali
Giocoteatro di Torino, Segnali di Milano e Maggio allinfanzia di Bari.
La consueta e corposa sezione
delle Critiche ordina le tante
recensioni degli spettacoli secondo criteri regionali e dedica particolare attenzione al festival
delle Colline Torinesi.
Il
testo pubblicato in questo numero è
Combattenti un incontro di Renato
Palazzi, che ha debuttato al festival dei Confini (regia di Paola Manfredi, con Lilli Valcepina e Giorgio Branca – produzione Teatro Periferico).
In Exit si legge un bel ricordo di Giorgio
Albertazzi da parte di Pierfrancesco
Giannangeli.
Nella Biblioteca,
Albarosa Camaldo raccoglie le schede sulle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.
Competono a Roberto Rizzente le tante e preziose informazioni
raccolte ne la
società teatrale.
di Massimo Bertoldi
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