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Maria Ida Biggi

Il Teatro di Pierluigi Samaritani. Catalogo dell’Archivio conservato alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia


Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 2015, 191 pp.
ISBN 978-88-9644-510-5

Scenografo, costumista e regista teatrale, Pierluigi Samaritani è considerato l’ultimo esponente della “scenografia pittorica” italiana. La donazione della sua collezione di bozzetti e figurini teatrali, di fotografie, di libri e altri materiali al Cento Studi Teatro della Fondazione Giorgio Cini, per volontà della compagna Simona Marchini, è all’origine di questa monografia, in cui Maria Ida Biggi ripercorre la biografia e la carriera teatrale del talentuoso professionista piemontese.

Nato a Novara nel 1942, Samaritani si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera e poi si trasferisce a Parigi per seguire i corsi di scenografia e costume presso l’École Nationale Supérieure des Arts et Techniques du Théâtre. Esordisce a teatro nel 1963, curando l’allestimento di Le fil rouge di Henry Denker, per la regia di Raymond Rouleau, al Théâtre du Gymnase. Nell’estate dello stesso anno inizia una prolungata e felice collaborazione con il Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’anno seguente è di nuovo a Parigi, dove collabora come assistente alla scenografia con il Teatro dell’Opéra Palais Garnier. Nel 1966 fa il suo ingresso ufficiale nel teatro lirico italiano firmando le scene del Manfred di Lord Byron con musiche di Schumann all’Opera di Roma. Da quel momento la sua carriera decolla: avvia un continuativo e proficuo sodalizio artistico con il compositore e regista Gian Carlo Menotti; affianca l’attività registica a quella di scenografo e costumista (a partire da Il ladro e la zitella dello stesso Menotti al Teatro Caio Melisso, 1975); collabora con i più grandi teatri e festival italiani e internazionali.

In un saggio denso (pp. 9-63), corredato da un ricco apparato iconografico, Biggi ricostruisce con rigore storico-filologico queste fasi, mettendo a confronto interviste, articoli di giornale, recensioni, programmi di sala. Ne emerge la figura prismatica di un artigiano dello spettacolo, in bilico tra tradizione e innovazione. Un professionista originale che ha saputo recuperare la tradizione italiana della scena dipinta, dando vita a una scenografia insolita ed efficace, basata sull’illusione pittorica e sui grandi effetti spaziali e luministici. Una potente creatività figurativa che ha trovato pieno compimento nella regia, in cui l’artista ha saputo realizzare a tuttotondo la propria visione scenica.


Bozzetto per l'atto I della Francesca da Rimini di G. D'Annunzio, musica di R. Zandonai. Verona, Teatro Filarmonico, 20 aprile 1980
© Fondazione Giorgio Cini

La vicenda umana e artistica di Samaritani, il suo carattere scontroso e il lavoro pignolo e generoso sono restituiti attraverso le Testimonianze (pp. 65-69) di chi lo ha conosciuto e di quanti hanno lavorato con lui, dall’ex direttore del Teatro Comunale di Firenze Massimo Bogianckino al cineasta Mauro Bolognini (per il cui Metello realizzò i costumi, 1970), dall’immancabile Menotti a Stefano Vizioli, collaboratore di tanti spettacoli.

Il cuore pulsante del lavoro di Samaritani è condensato nel Catalogo iconografico (pp. 71-168) che raccoglie circa duecento disegni teatrali della sua collezione, tra bozzetti scenografici, figurini per costumi e acconciature di scena. Le riproduzioni a colori, corredate da puntuali didascalie, scandiscono le tappe professionali dell’artista: dal debutto alla scenografia nel citato Manfredi ai suoi ultimi spettacoli, Andrea Chénier di Giordano al Comunale di Firenze e I maestri cantori di Norimberga, per la regia di Menotti, in occasione del 35° Festival dei Due Mondi di Norimberga (entrambi del 1992).

Gli Apparati registrano in primis il Catalogo del Fondo archivistico alla Cini a lui intitolato (pp. 170-175), organizzato cronologicamente per spettacolo di riferimento, con la descrizione sintetica dei documenti corrispettivi: locandine, manifesti, programmi di sala, foto di scena, copioni, scritti vari e materiale audiovisivo, oltre naturalmente ai bozzetti e ai figurini.

Completano il volume la Cronologia degli spettacoli (pp. 176-185), con l’indicazione del cast e le date della prima e delle riprese, e gli Indici dei nomi, dei luoghi e dei titoli (pp. 186-191); apparati che confermano l’ottima fattura di un volume che segna un’altra prestigiosa acquisizione da parte del Centro Studi Teatro diretto da Maria Ida Biggi.


di Gianluca Stefani


La copertina

cast indice del volume


 
Consulta qui il Fondo Samaritani sul sito della Fondazione Giorgio Cini




L'attrice e regista teatrale Simona Marchini, donatrice della collezione Samaritani


 
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