È con la recensione di Schiff der Träume di Karin Beier che si apre questa corposa
sezione di Aufführungen, lo
spazio della rivista berlinese riservato agli spettacoli più importanti e di
recente produzione in area tedesca. Lallestimento allo Schauspielhaus di
Amburgo porta la firma della stessa autrice e si avvale della partecipazione di
performer africani accanto agli attori della
compagnia (Lina Beckmann, Josef Ostendorf, Patrick Joseph, Michael Wittenborn).
Di
rilievo sono risultati gli spettacoli in programma al Residenztheater di
Monaco: Anne Lenk firma la
regia di Das goldene Vlies, dramma di
Franz Grillparzer letto in
chiave contemporanea con evidenti e polemici richiami alla politica europea nei
riguardi dei fenomeni migratori, come hanno reso sulla scena Johannes Zirner
(Giasone) e Meike Droste (Medea);
Ivan Panteleer imprime
alla rappresentazione di Philoktet di
Heiner Müller una
cifra espressiva molto cupa e di drammatica intensità, secondo quanto hanno comunicato
gesti e parole di Shenja
Lacher (Ulisse) e Aurel Manthei
(Filotete).
Non manca
qualità alle produzioni svizzere, a partire da Der Besuch der alten Dame di Dürrenmatt allestito
allo Schauspiel di Zurigo da Viktor Bodò, abile e attento nel portare
alla luce le tensioni e le inquietudini dei personaggi distribuiti ad attori di
pregevole padronanza espressiva, Claire Zachanassian, Benedict Fellmer, Matthias Neukirch, Milian Zerzaway, Christian Heller.
Appartiene a Darja Stocker Nirgends in Friede. Antigone,
rielaborazione contemporanea dellomonimo mito trasferito sul palco dello
Stadttheater di Basilea da Felicitas
Bruckner con la partecipazione di tre attrici impegnate
nello stesso ruolo del titolo, Cathrin Störmer, Nicola Kirsch, Lisa Stiegler.
A Berlino
spicca ladattamento teatrale di romanzi come Ungeduld des Herzens di Stefan Zweig
affrontato da Simon McBurney per la
Schaubühne, che ambienta la vicenda in un cupo laboratorio medico moderno e
affida i ruoli principali a Robert Beyer, Johannes Flasch-Berger, Laurenz Laufenberg, Eva Meckbach, Moritz Gottwald. Il
Deutsches Theater si segnala per la produzione di Väter
und Söhne di Turgenjew. La
regia di Daniela Löffner segue un
taglio intimo e psicologico, assunto con pregevoli soluzioni espressive da Marcel Kohler, Alexander Khuon, Kathrin Klein, Benjamin Radjaipour e Bernd Stempel,
impegnati nei ruoli principali.
Si
prosegue con i titoli di spicco programmati a Francoforte. Allo Schauspiel Michael Thalheimer cura lallestimento
di Penthesilea di Kleist, con Constanze Becker e Felix Resch
protagonisti di uno spettacolo trasferito nella contemporaneità con toni duri e
atmosfere inquietanti. George Kaplan
di Frédéric Sonntag assunto
dalla regia di Alexander Eisenach rivela lefficacia dellintreccio narrativo
dellopera anche grazie alla prova molto positiva degli interpreti principali, Linda Pöppel, Viktor Tremmel, Vincent Glander, Isaak Dentler e Franziska Junge.
Proposte
piuttosto interessanti provengono anche dalla scena viennese. Al Burgtheater è
stato allestito Der eingebildete Kranke
di Molière da parte
di Herbert Fritsch, che
mantiene viva la cifra stilistica della commedia-balletto e trasforma i
personaggi in grottesche e agitate marionette, da Argante di Joachim Meyerhoff a
Angelica di Marie-Luise
Stockinger e Cleante di Laurence Rupp. La
regista austro-israeliana
Yael Ronen si
occupa di Lost and Found, moderno
dramma famigliare interpretato al cospetto della platea del Volkstheater da Birgit Stöger, Knut Berger, Sebastian Klein, Anja Herden e Jan Thümer. Hotel Europa oder der Antichrist è il
titolo di un collage di estratti dallopera di Joseph Roth
assemblati da Antù
Romero Nunes per riflettere sul recente passato europeo.
Nella produzione dellAkademietheater si sono distinti Michael Klammer, Fabian Krüger, Katharina Lorenz e Aenne Schwarz.
In Akteure Barbara Kisseler, nuova
presidente della Deutschen Bühnenvereins, nellintervista rilasciata a Franz Wille espone i
programmi culturali dellorganizzazione, si sofferma sui rapporti con le
istituzioni teatrali primarie con particolare attenzione al contesto di
Amburgo. Si prosegue con unaltra intervista di rilievo: Felicia Zeller spiega
la genesi e i contenuti della sua ultima creazione, Zweite allgemeine Verunsicherung, che si può leggere in versione
integrale nelle pagine di Das Stück.
Completa Akteure il profilo artistico
di Ivo Dimchev,
emergente ballerino e cantante bulgaro interprete di performance di ricerca
legate principalmente al tema della pornografia come Concerto (2007), X-ON
(2011), Fest (2013) e il recente Opernville.
Lo sguardo
alla scena internazionale di Ausland
è indirizzato a Londra, e nello specifico agli spettacoli ricavati da nuovi
testi, quali Hecuba di Marina Carr
(produzione Royal Shakespeare Company), Hangmen
di Martin McDonagh al Royal
Court, wonder.land al National
Theatre e Here We Go di Caryl Churchill in scena
allOliver Theatre.
Massimo Bertoldi
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