La Vetrina del nuovo numero della rivista milanese si apre con un
omaggio a Luc Bondy, fondamentale
figura del teatro europeo recentemente scomparsa, del quale Giuseppe Montemagno ripercorre le tappe
fondamentali del percorso artistico alla Städtische Bühne di Francoforte, allo Schaubühne
di Berlino e allOdèon di Parigi, non dimenticando il suo ultimo allestimento
di Tartuffe di Molière. Laura Bevione
si occupa della compagnia Lenz di Parma, attiva da trentanni e dal 2014
diventata fondazione che, oltre a produrre spettacoli di qualità ricavati da
autori classici, organizza un festival e svolge attività di laboratorio con
disabili intellettivi. Un
nuovo linguaggio architettonico finalizzato allinclusione di pubblici
differenti si è affermato in Francia, dove Francesca
Serrazanetti trova qualificati esempi, tra i tanti, nel Nouveau Théâtre progettato
da Dominique Coulon nel sobborgo
parigino di Montreuil, nel Grand Théâtre de Provence ad Aix-en-Provence
disegnato da Vittorio Gregotti. «Mai
avrei pensato di dover portare avanti così il suo pensiero e i suoi progetti» (p.
8), dice Carolina Rosi a proposito
delleredità della Elledieffe, la compagnia fondata da Luca de Filippo, come racconta a Giulio Baffi, al quale anticipa interessanti progetti futuri. In
occasione della ricorrenza dei trentanni di attività del Radicondoli Festival
(o Estate a Radicondoli) il direttore Massimo
Luconi, anche regista e operatore culturale, illustra a Francesco Tei le caratteristiche della
manifestazione. La sezione di TeatroMondo si occupa, con il contributo
di Stefano Moretti, de Il grande male, novità di Marius Ivaškevičius allestita da Árpád Schilling al Teatro Nazionale di
Vilnius nel settembre 2015 e da allora oggetto di discussioni per i contenuti
di denuncia relativi alla forza della propaganda bellica e nazionalistica nelle
coscienze collettive contemporanee. Franco
Ungaro ci fa conoscere il drammaturgo Dejan
Dukovski e il regista Aleksandar
Popovski, attendibili testimoni dellattuale situazione della Macedonia con
le sue infinite e laceranti contraddizioni. Infine Nicola Pianzola presenta il Teatro Para el Fin del Mundo, un
festival itinerante tra Messico e Argentina. La rubrica Nati ieri, dedicata ai protagonisti della giovane scena, è dedicata
ai Punta Corsara, gruppo napoletano fondato nel 2011 come emanazione
dellomonimo progetto condotto da Marco
Martinelli. La compagnia ha prodotto spettacoli pluripremiati come Il convegno, Petitoblok (2011) e il recente Io,
mia moglie e il miracolo (2015). Il fiore allocchiello di questo
numero primaverile della rivista è il Dossier:
living Shakespeare a cura di Laura
Bevione e Laura Caretti e
occasionato dalla ricorrenza dei quattrocento anni della morte del drammaturgo
inglese. Nel servizio di apertura Carlo
Cecchi spiega perché «in Shakespeare tutto è bello» (p. 22), mentre il
regista polacco Oskaras Koršunovas illustra
il motivo per cui «nessuna drammaturgia contemporanea può svelarci il presente
come lo fa Shakespeare» (p. 23). Segue un intervento a più mani in cui sono
considerate le opere di maggiore successo sui palcoscenici italiani nel corso
del XXI secolo, indicando attori e compagnie. Nello specifico: Amleto, La bisbetica domata, Macbeth,
Il mercante di Venezia, Otello, Re Lear, Riccardo III, Romeo e Giulietta. Laura Caretti si occupa delle tante riscritture contemporanee dei
capolavori del drammaturgo inglese, dal celebre Rosencrantz e Guildenstern di Tom
Stoppard (1964) allantologia di personaggi Shakespeare di Tim Crouch
(Oberon Books 2011), per proseguire con Steven
Berkoff e il suo The Secret Love Life
of Ophelia (2001), Armando Punzo
autore di Mercuzio non vuole morire (2012)
e Michele Santeramo con il suo
recente Per Amleto (2016). Quanto e
come il cinema abbia attinto dal copioso repertorio shakespeariano, operando
spesso libere interpretazioni, è largomento trattato da Emanuela Martini, che sottolinea il primato della figura di Amleto
e la propensione al gusto del “barbarico” manifestata anche nelle regie di
questo secolo, tra le quali spicca Cesare deve morire girato nel 2012
da Paolo e Vittorio Taviani e da Fabio Cavalli. Al rapporto con le
discipline musicali guarda con particolare attenzione Giuseppe Montemagno. Dopo aver precisato il ruolo dellopera
shakespeariana quale principale serbatoio al quale hanno attinto i musicisti di
tutti i tempi, Montemagno si addentra nella contemporaneità occupandosi
soprattutto delle composizioni di Henry
Purcell e Thomas Adès. Sandro Avanzo presenta una minuziosa
ricognizione dei musical a tema prodotti negli Stati Uniti e in Italia negli
ultimi quindici anni e firmati da David
Zard, Gérard Presgurvic, Daniele Martini, ecc. Anne Teresa De Keersmaeker e Sasha Waltz costituiscono, a detta di Susanne Franco, un eccellente esempio
di danza contemporanea tratta da Shakespeare con i corrispettivi Golden Hours (As you like it, 2015) e Romeo
und Juliet del 2007. Anche il teatro ragazzi partecipa
alla diffusione della drammaturgia dello scrittore inglese, elaborando
spettacoli articolati e pregevoli sotto il profilo artistico e narrativo, come
bene spiega Mario Bianchi
riferendosi ai molti contributi italiani offerti, tra i tanti, da Giallo Mare
Minimal Teatro, dal Teatro delle Briciole e dal Teatro del Telaio. È soprattutto
nel corso del 2000 che in molti laboratori teatrali attivati negli istituti di
pena, da Volterra a Rebibbia, da Padova a Palermo, Shakespeare, come racconta Gianfranco Pedullà, ha ispirato una
serie di spettacoli interpretati da attori-detenuti. Lanalisi della
contemporaneità dellopera del Bardo si arricchisce con lintervento di Anete Mancewicz, che analizza luso
delle tecnologie digitali nelle performance di carattere sperimentale avviate
da Lenz Rifrazioni, dalla Compagnia della Fortezza, dalla Socìetas Raffaello
Sanzio e, in particolar modo, dal video designer e regista Chris Kondek e dalla compagnia Video-teatr di Varsavia, ai quali è
dedicato lapprofondimento. Il Dossier continua con lesposizione del rapporto con la street art, ossia i graffiti e le
immagini dipinte nei muri di molte città che citano personaggi, versi o storie
shakespeariane, come relaziona Mariacristina
Cavecchi. A Masolino DAmico
compete un breve e interessante scritto in cui sottolinea le nodose
problematiche del traduttore quando deve scegliere tra la versione “fedele” e
quella “creativa” per effetto delle richieste di regista e attori. Come oggi la
scena teatrale londinese valorizzi il patrimonio del suo principale drammaturgo
è il tema scelto da Laura Santini,
sviluppato con uno sguardo alle iniziative della Royal Shakespeare Company e al
coinvolgimento, per la realizzazione di ambiziosi progetti, di personaggi di
spicco come Tim Crouch, Mark Ravenhill, Paines Plough. Infine rispondono alla fondamentale domanda Che cosa cè di vero di Shakespeare a 400
anni dalla morte? le voci di autorevoli registi e attori italiani, quali Marco Bernardi, Valerio Binasco, Ferdinando
Bruni, Andrea De Rosa, Jurij Ferrini, Antonio Latella, Roberto
Latini, Gabriele Lavia, Valter Malosti, Armando Punzo, Serena
Sinigaglia, Gabriele Vacis. Nella sezione Danza si leggono le recensioni di
importanti spettacoli di recente produzione, ossia Three di Ohad Naharin, Isolotto di Virgilio Sieni, La Nona, dal caos,
il corpo di Roberto Zappalà e Comix di Emiliano Pellisari. Lo stesso criterio è adottato per la Lirica a proposito di I due Foscari (regie e scene di Alvis Hermanis), La cenerentola (regia di Emma
Dante), Il trovatore (regia di Àlex Ollé). La consueta e corposa sezione
delle Critiche ordina le tante
recensioni degli spettacoli secondo criteri regionali. Il testo pubblicato in questo numero è Jesus di Enrico Castellani/Babilonia Teatri. Le pagine di Exit
contengono i profili artistici di protagonisti dello spettacolo recentemente
scomparsi: Pierfrancesco Giannangeli
propone Paolo Poli, a Ilaria Angelone spetta Egisto Marcucci, Adriana Innocenti e Riccardo
Garrone sono delineati da Roberto
Rizzente. Nella Biblioteca
Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede
relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo. Competono allo stesso Rizzente le tante e preziose informazioni raccolte
ne La società teatrale.
di Massimo Bertoldi
|
 |