Theaterheute, Nr. 11, November 2015
Quanto la
cultura teatrale tedesca abbia nel suo Dna la promozione della drammaturgia
contemporanea lo dimostra la sezione Aufführungen/Neue
Stücke con cui si apre questo numero della rivista. A Monaco di Baviera
alcune vie principali e contemporaneamente diversi ambienti dei Kammerspiele
non abitualmente predisposti a funzioni artistiche si sono trasformati in spazi
performativi per installazioni audio-video come Give&Take del gruppo locale Denkbar, Die Türe di Muck
Petzet e Mathieu Wellner e Just an Illusion del collettivo Sur Sud. Si passa poi agli
allestimenti di testi classici a partire da Prinz
Friedrich von Homburg di Kleist che la imponente regia di David Bösch al
Residenztheater trasforma in un cupo scontro generazionale affidato alle
competenze espressive di Arnulf
Schumacher, Gerhard Peilstein, Oliver Nägele, Shenja Lacher e Simon Werdelis. La
dialettica mondo reale e mondo virtuale è al centro di Die Netzwelt dell'americana Jennifer Haley ed è
affidata alla pregevole regia di Amélie Niermeyer che si
avvale di un massiccio supporto di video ideati da Jan Speckenbach e dell'interpretazione
di Norman Hacker e Julian Köhler.
Inaugura
la stagione dello Schauspielhaus di Zurigo Die
Zehn Gebote, commedia ricavata dalla serie televisiva realizzata nel 1988
da Krzysztof Kieslowski. Si
tratta di una sorta di “decalogo” della contemporaneità assunto con particolare
vena creativa dalla regia di Karin Henkel e interpretato da qualificati
attori quali Friederike
Wagner e Milian Zerzawy. Segue Johanna von Orleans di Schiller nella
messinscena di Stephan
Kimmig che legge il fanatismo religioso del testo in
chiave contemporanea integrandolo con significativi riferimenti al terrorismo.
Tra gli attori figurano Klaus
Brömmelmeier, Michael Neuenschwander, Wolfgang Pregler, Edmund Telgenkämper, André Willmund. Infine,
Ein Volksfeind, adattamento dello
stesso dramma schilleriano arricchito da abbondanti citazioni da Ibsen dovuto a Dietmar Dath, è
consegnato alla regia, movimentata ed efficace, di Stefan Pucher che
affida i ruoli principali a pregevoli interpreti quali Tabea Bettin e Robert Hunger Bühler.
Allo
Schauspielhaus di Amburgo la nuova stagione teatrale si è aperta con la
messinscena di Reisende auf einem Beim,
intreccio di storie di pendolari e migranti ricavate da Katie Mitchell, anche
regista, dall'omonimo romanzo di Herta Müller. Ne è
protagonista Julia
Wieninger. Liebe,
tratta da Les Rougon-Macquart di Emile Zola porta la
prestigiosa firma di Luk
Perceval, autore di un allestimento complesso nelle azioni
sceniche e raffinato nella coralità espressiva degli attori, tra i quali
spiccano Oda Thormeyer, Patrycia Ziolkowska, Tilo Werner.
Aufführungen si sposta allo Schauspielhaus di
Hannover dove pubblico e critica hanno apprezzato la messinscena di Der Auftrag di Heiner Müller secondo
la versione ideata da Tom
Kühnel e Jürgen Kuttner che trasformano la sostanza
narrativa del testo, ambientato al tempo della Rivoluzione Francese, in uno
spettacolo di varietà con Corinna
Harfouch e Sarah Franke nelle parti principali. Di
rilievo sono risultate le produzioni dello Staatsschauspiel di Dresda. Die Zuschauer di Martin Heckmann, con la autorevole
regia di Vontobel,
coinvolge per la rappresentazione della psicologia dei personaggi tormentati da
travagli sentimentali e affrontati con pregevoli abilità espressive da Christian Friedel, Albrecht Goette, Ben Daniel Jöhnk, Hannelore Koch e Anna-Katharina Muck.
L'allestimento di Maß für Maß di Shakespeare compete a Tilmann Köhler che imprime
all'allestimento connotazioni politiche connesse alla contemporaneità e restituite
in scena da Christian Clauss, Matthias Luckey, Philipp Lux, Jonas Friedrich
Leonhardi.
La sezione Neue Stücke si occupa degli
allestimenti di altri testi contemporanei. Spicca Und dann kam Mirna di Sibylle Berg, che si
può leggere in versione integrale nelle pagine di Das Stück. Prodotta dal Gorki Theater di Berlino, la commedia ha
come protagonista un gruppo di girls
con le loro problematiche generazionali e professionali. La regia di Sebastian Nübling imprime
ritmo e corrette dinamiche al movimento delle giovani e brave attrici (Cynthia Micas, Suna Gürler, Rahel Jankowski, Fée Me Cigdem Te Ke). Altra
novità di rilievo, How to sell a Murder
House di Sibylle
Berg, in scena al Theater Neumarkt di Zurigo, presenta un quadro contemporaneo
della dinamiche relazionali famigliari, con genitori e figli che stentano a
capirsi. Allo Schauspiel di Lipsia Claudia
Bauer è la regista di Die Ermüdeten
oder Das Etwas, das wir sind, commedia di Bernhard Studlar ambientata in una discoteca dove si consumano
tensioni giovanili dai risvolti grotteschi, intorno alle quali si sono confrontati
Annett Sawallisch, Dirk Lange, Katharina Schmidt, Tilo Krügel
e Wenzel Banneyer. Il Volkstheater
di Vienna ha prodotto Der Marienthaler
Dachs di Ulf Schmidt, con la
cura scenica di Volker Lösch.
In Ruhrtriennale
si legge un approfondimento sull'ultima edizione dell'omonima manifestazione, affidata
quest'anno alla direzione di Johan Simons
che ha dato molto spazio a performances
e installazioni in diversi spazi urbani. Lo stesso Simons ha curato la regia di
Rheingold di Wagner. Ottiene ampi e meritati consensi l'esecuzione di Prometeo di Luigi Nono secondo le direzioni di Ingo Metzmacher e Matilda
Hofman, rispettivamente alla guida dell'Ensemble Modern Orchestra e della
Schola di Heidelberg. Tra i tanti artisti invitati alla manifestazione si sono
distinti anche Hubert Wild in Orfeo di Susanne Kennedy, allestito nello spazio chiuso di un parcheggio
pubblico, e il gruppo olandese Atelier
Van Lieshout con l'installazione The
Good, the Bad and the Ugly. Krzysztof
Warlikowski ha presentato in un bar Die
Franzosen, ricavata dalle Recherche
di Proust.
Le pagine di Festung
Europa ospitano materiali piuttosto interessanti. Elfriede Jelinek pubblica un testo di aggiornamento e di
completamento, Appendix, al dramma
teatrale Die Schutzbefohlenen in cui
si parla di fenomeni migratori che riguardano in modo particolare Ungheria,
Croazia, Monaco e Vienna. Ayham Majid
Agha è un attore della compagnia del Gorki Theater di Berlino. Ha
abbandonato la nativa Siria tre anni fa ed è di quel mondo sconvolto dalla
guerra che ci parla attraverso una serie di quadri di effetto sconvolgente.
di Massimo Bertoldi
Theaterheute, Nr. 11, November 2015
Indice
INHALT
FOYER
AUFFÜHRUNGEN