Valentina
Valentini
definisce il Nuovo Teatro Made In Italy
1963-2013 un composto chimico e una creazione collettiva: «per tanti
motivi: perché vi sono confluiti gli studi, le iniziative, le analisi, le tesi
di laurea, i seminari e gli incontri che in tanti anni di lavoro si sono
stratificati, accumulati e dispersi in cartelle manoscritte, in fascicoli e
schedari, intitolati a autori e gruppi teatrali che ho seguito da vicino, in
file e cartelle digitali trapassati da un pc a un altro» (p. 13). Tutto questo
materiale eterogeneo si trasforma nella polpa degli otto capitoli che
compongono la prima parte del volume, dove si traccia un percorso teatrale dal 1963
al 2013. A questo nucleo “solista” fanno da approfondimento tre saggi di Anna Barsotti, Donatella Orecchia e Cristina
Grazioli dedicati alla drammaturgia dattore, anzi dattore-autore; alle
“tradizioni” del Nuovo Teatro; agli elementi di quella scena.
Il
2013 conclude il libro senza chiuderlo, essendo il supporto cartaceo in dialogo
costante con il sito internet Nuovo
Teatro Made in Italy, catalogo multimediale dellattore contemporaneo in continuo
aggiornamento: strumento utilissimo per gli studi di settore, frutto
collettivo del lavoro di studiosi, professori, dottorandi e studenti.
Indice
Avvertenza
Donatella Orecchia Il sito web “Nuovo
Teatro Made in Italy”
Premessa
Valentina Valentini Teatro – letteratura –
musica: manifesti, querelle, intermedia 1963-1967
1.
Fatti, atmosfere 2.
Lattrazione della letteratura per un teatro di dissenso e sperimentazione 3. La querelle fra
letteratura e teatro: il Gruppo 63 4.
Lattore è il poeta della lingua orale: il Manifesto di Pier Paolo Pasolini 5. Il teatro al centro della
società: il convegno di Ivrea 6. Intermedia, teatro musicale:
la linea del Sessanta
Valentina Valentini La linea del Settanta (1968-1977):
mettersi in viaggio
1. Usciamo dai teatri, dagli
spettacoli, dai ruoli 2. Il teatro per cambiare il
mondo 3. Le arti esorbitano, per
cercare una base comune. Il manifesto dellarte povera 4. Camion: viaggio-sosta,
scarico-carico 5. Scrivere un libro
collettivo: un corpo di gioia 6. Fra il 1968 e il 1977:
azione, postavanguardia, terzo teatro 7.
Implosivo/espansivo
Valentina Valentini Fra fine e rinascita: le
linee dellOttanta (1978-1988)
1.
La coscienza infelice di fine anni Settanta 2.
Neoavanguardie/postavanguardie/postmoderno/transavanguardia 3. Postmoderno: paesaggio
metropolitano 4. La riflessione teorica:
antropologia e postmoderno = interculturale 5.
Aurorale: rinasce lopera
Valentina Valentini Le ideologie: un vizio di
cui liberarsi. La linea dei Novanta 1989-1999
1. Revisionismo
e conciliazione 2. Abitare una
transizione. Il bilancio del pregresso 3. Essere postumi 4. Un pre-teatro
televisivo che racconta storie vere 5. Quasi un
epilogo
Valentina Valentini Liveness – gioco –
frontalità: la linea del Duemila 1999-2013
1. La tragedia:
la fine che è principio 2. Progetto: produzione di
formati intermediali 3. Drammaturgie dei corpi diffusi 4.
Reality Trend e Pop 5.
Narrare per elisioni e dettagli 6.
Gioco – evento – scena 7.
Interpellare frontalmente lo spettatore
Valentina Valentini Le drammaturgie
dello spettacolo e del testo letterario
1. Continuo e
discontinuo nel Nuovo Teatro 1.1 La
tradizione del Nuovo Teatro 1.2 Culture di
adozione e orfananza 1.3 Il workshop
come modo produttivo 1.4
Scrittura scenica come modo compositivo 2.
La vocazione teatrale di Pier Paolo Pasolini 2.1 Esperienze 2.2 Per un
teatro efficace 3. Giovanni
Testori: Nel ventre del Teatro 3.1
Il verbo si fa carne 3.2 Edipus e Cleopatràs: la latrina
teatralica 4. Franco
Scaldati:Il teatro è un giardino incantato dove non si muore mai 4.1 Testi fluidi e senza genealogia. Il
divenire è leterno 4.2 Un teatro-mondo sensoriale 4.3 Figurine
marionette ombre doppi 4.4
Essere teatro: “a tenebra, u so tiatru rappresenta... e iu? Io costruisco ombre”
Valentina Valentini La drammaturgia
dello spazio
1. Rottura
senso-motoria 2. Lo spazio
dinamico e simultaneo 3.
Spazio sonoro-cromatico 4.
Lo spazio analitico 5.
La scena monitor 6.
Paesaggio e erranza 7. Costruire lo spazio 8. Installazione e digital
space
Valentina Valentini I modi plurali
dellattore
1.
Lattore è il tema: questioni critiche e metodologiche 2.
Attore come corpo collettivo 3. Il mancare del linguaggio
e del soggetto: dal monologo allassolo 4. Bloccare il corpo e
liberare la voce 5. La parola come evento 6. Autofiction 7. Eccedere la
rappresentazione 8. Attore-macchina-scultura-animale-cyborg 9. Lampio spettro del
performer 10. Il corpo sonoro è
lattante
Anna Barsotti Drammaturgia dello
spettacolo: attore-autore e scritture di scena
1.
Eduardo, Fo, Moscato, Benigni: la linea dellattore-autore come identità
italiana 2.
In principio era Eduardo 3.
Il mondo di Fo 4.
Moscato, menestrello o Pulcinella noir 5.
Benigni, demone e buffone del contado toscano
Donatella Orecchia Lattore e le
“tradizioni” del Nuovo Teatro
1. Avanguardia e tradizioni.
«Lavanguardia che esplora e conserva» 2.
Il (non)attore-artifex: parodia tragicomica della tradizione. Carmelo Bene 3.
Lattore lirico-jazz: il leader e la batteria. Leo e Perla e il “teatro dellignoranza” 4.
Lattore-joueur: la tradizione ricostruita, la lingua-corpo e tortura della
recitazione. Carlo Cecchi 5.
Attore epico analitico. Carlo Quartucci 6.
Epilogo: Antonio Neiwiller
Cristina Grazioli Proiezione, spazio, materia: comporre e scomporre con la luce
1. Un modello luminoso e
frammentato: il cinema oltre il cinema 1.1 Riverberi
futuristi 1.2 Frammenti
luminosi. Film e arti visive 1.3 Il cinema
senza macchina da presa 2.
Luce dramma 2.1
Costruire con la luce 2.2 Luce e
assenza 3.
Doppi, riflessi, voci, fantasmi 3.1
Un bagno di luce (cinematografica) per lo spettro dellattore 3.2
Proiezione ombra materia 3.3
Buio voce luce 3.4
Proiezione, moltiplicazione 3.5
Luce scritta nel vuoto: lassenza come figura
Bibliografia
Nota biografica
Indice dei nomi
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