Amelie Auzoux, studiosa
francese di lettere moderne, da tempo impegnata in ricerche su Valery Larbaud, sul carattere
cosmopolita della produzione di questo autore, traduttore, critico e, più in generale, sui rapporti in ambito
letterario tra la Francia e le altre nazioni nella prima metà del Novecento, con
ledizione critica di questa Correspondance (ottobre 2015, il testo è in lingua francese) ricostruisce
un tassello importante del grande mosaico relativo alla storia di quel gruppo
straordinario che, attraverso la «Nouvelle Revue Française», animò la scena
culturale francese nei primi decenni del secolo scorso.
Il testo della Auzoux si
struttura in due macro sezioni: “corrispondenza”
e “conferenza”. La prima è dedicata alla pubblicazione del carteggio tra
Valery Larbaud e Jacques Copeau tra il 1911 e il 1932. Lo scambio di lettere,
in realtà – avverte lautrice in sede introduttiva – si concentra in due
periodi di intenso dialogo, dal 1911 al 1917 (anni che vanno dalla fondazione
della NFR alla partenza di Copeau per la tournée americana di propaganda) e dal
1931 al 1932.
È invece in fase di silenzio
epistolare, nel 1923, che si colloca la partecipazione di Larbaud a un ciclo di
conferenze organizzate dallÉcole du Vieux-Colombier guidata in quegli anni da Jules
Romains. La seconda sezione di questo studio è infatti occupata dalla
trascrizione integrale della Conferénce: Les romanciers espagnols contemporains,
tenuta mercoledì 7 febbraio 1923, come atto primo di quattro appuntamenti con
Larbaud. Le relazioni delle successive giornate sono purtroppo andate perdute.
La corrispondenza tra il teatrante e leclettico uomo di lettere
della prima sezione è una preziosa fonte di chiarimenti per gli studi teatrali
interessati alluniverso del Théâtre du
Vieux-Colombier e allopera riformatrice di Jacques Copeau. Se note sono
infatti le incursioni di Copeau in ambito culturale-letterario, non così
scontato, prima della pubblicazione di queste lettere, era stato linteresse di
Valery Larboud nei riguardi delluniverso teatrale e drammaturgico, del passato
e a lui contemporaneo. Lautore di “romanzi rinnovatori del romanzo”, come Poèmes
pour un riche amateur (1908), Fermina Marquez (1911), A. O. Barnabooth. Son
Journal intime (1944), intorno agli anni Dieci, e nel periodo tra le due
Guerre, pensò molto al teatro, affascinato
dalla riforma di Copeau e, soprattutto,
dalloperazione di scandaglio nei testi classici attraverso cui il Vieux-Co
strutturava il proprio repertorio.
Fu Copeau a contattare per la
prima volta il collega (in quanto anchegli collaboratore della NFR), che
affettuosamente chiamerà «cher petit père», affascinato dai suoi romanzi. Da
subito si instaura un dialogo fecondo di apertura cosmopolita, pur sempre
inerente alla cultura e alle forme di espressione artistica, in primo luogo
letteratura e teatro. I grandi temi socio-politici del secolo interesseranno le
lettere dei due amici solo in prossimità del primo conflitto mondiale e come
sfogo comune di profondo malessere nei confronti di uno stato di guerra che non
riescono a sopportare. Se argomento di apertura della corrispondenza è il
romanzo, pian piano guadagna spazio il teatro: Larbaud ammira il lavoro
dellamico al Vieux-Colombier, condivide con lui lopinione sul degrado del
teatro contemporaneo e sostiene la necessità di unoperazione riformatrice.
«Larbaud nest pas un homme de théâtre, mais lunivers du spectacle ne lui est
pas inconnu» (p. 23), specifica lautrice; la sua
conoscenza teatrale predilige lambito della drammaturgia ed è proprio sulla
questione del repertorio che
intervengono i consigli di Larbaud. Per esempio nel 1914 questultimo inviò allamico
regista una bibliografia ponderata sulla lingua di Shakespeare in vista
dellimminente messinscena di La dodicesima notte. Se le condizioni sociali
fossero state più favorevoli si sarebbe, forse, potuto parlare di questo
intellettuale come di un dramaturg del Vieux-Co. In realtà la chiusura del
teatro nel 1915 impedirà la collaborazione auspicata da Larbaud che, in quei
mesi, proponeva a Copeau ladattamento di una pièce attribuita a Webster, Le
Curé espagnol.
Di afferenza spagnola è anche
largomento della “Conferenza”
che, come già ricordato, costituisce la seconda sezione del lavoro: Les
romanciers espagnols contemporains (testo conservato nel Fondo Larbaud). Questa
comunicazione, nel disegno del suo autore, auspicava una maggiore circolazione
delle opere, validissime, degli autori spagnoli contemporanei, rappresentanti,
secondo lui, di una sorta di rinascita della letteratura nazionale.
Era il 7 febbraio del 1923. Lanno
successivo, insieme a un gruppo di fedelissimi, Copeau si ritirerà in Borgogna
segnando definitivamente la deriva di una più proficua collaborazione. Nel 1935
Larbaud è colpito da un ictus che lo costringerà allafasia e alla sedia a
rotelle per il resto della vita. Per Copeau rimarrà «ce cher petit père quil
connaît si mal» (p. 36).
di Chiara Schepis
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