È tempo di bilanci per i principali teatri tedeschi. Con
un resoconto della trascorsa stagione si apre questo doppio numero della
rivista. Johan Simon lascia la direzione dei Kammerspiele di Monaco dopo cinque
anni offrendo come gesto di congedo la messinscena di Until our Hearts Stop di Meg Stuart. Testimoniano il suo positivo
operato sotto il profilo artistico il successore Stefan Hunstein e giovani
drammaturghi da lui prodotti quali Sandra Hüller e Thomas Schmauser. Ne sono
infine ricordati gli spettacoli di maggior successo come Wassa Scelesnowa di Maxim Gorki e la trilogia da Sarah Kane Gesäubert/Gier/4.48 Psycose. Lo Schauspiel di Basilea, affidato alle competenze
direttive di Georges Delnon, si è distinto per lapertura al teatro musicale e
alla promozione della drammaturgia contemporanea (Besuch di John Fosse, The
Metopes of Parthenon di Romeo Castelluccio). La ricca sezione di Aufführungen si occupa dei principali festival estivi di area
tedesca. Apre la rassegna Wiener Festwochen, questanno realizzato da Stefan
Schmidkle alla sua prima esperienza che impone alla manifestazione il segno di
un costruttivo confronto tra i linguaggi contemporanei. Tra i molti spettacoli
spiccano King of War che Ivo von Hove
ricava dallo shakesperiano Richard III
con Hans Kesting e Kitty Courbois applauditi protagonisti; il monologo Abschied vom Papier di Jewgeni
Grischkowez e Noise, ideazione di Sebastian
Nübling dedicata ai disagi del mondo giovanile e affidata a giovani attori di
Basilea. A questi si aggiungono Möwe di Anton Čechov del regista croato Bodo Jelcic con Pjer
Menicanin e Katarina Bitrovic-Darvas protagonisti di una performance altamente sperimentale. Emerge la Premiere di Der Fall Svejk di Dusan David Parizek
tratta dal romanzo Die Abenteuer des
braves Saldaten Schwejk di Jaraslav Hasek, affidata alle competenze di Peter
Fasching, Vladimir Javorsky e Martin Baum.
Ai nuovi autori è offerta come trampolino di lancio la
rassegna a loro dedicata da parte del Deutsches Theater di Berlino. Molte e di
pregio sono risultate le novità, come dosenfleisch
di Ferdinand Schmalz (che si può leggere in versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero) curata dalla
regia di Carina Riedl, oppure la commedia Der
neu Himmel di Nolte Decar, interpretata da Miriam Maertens, Johannes Sima, Julia
Kreusch. Si prosegue con Archiv der Erschöpfung di Sascha Hangesheimer con Lisa Hrdina, Almut Zilcher,
Felix Goeser e Daniel Hoevels, principali interpreti di uno spettacolo di
delicata e intelligente provocazione. Dal variegato panorama della scena
berlinese spicca Nachtasyl di Gorki
adattato sul palcoscenico della Schaubühne da Michael Thalheimer. Lesperto
regista legge il dramma russo attraverso la lente del precariato contemporaneo
e muove gli attori in uno spazio di cupo e desolante abbandono urbano. Di
qualità è risultata linterpretazione di David Ruland, Ingo Hülsmann, Alina
Stiegler, Eva Meckback, Fritz Römer, Christoph Gawenda.
Lattenzione ai festival prosegue con la
manifestazione Foreign Affairs, dove la parte del leone lha fatta
lavanguardia europea rappresentata, tra i tanti, da Jan Fabre che ha
presentato la prima assoluta di Mount
Olympus. To Glorify the Cult of Tragedy per la durata di ventiquattro ore.
Nellallestimento, che parla di Medea e Antigone, convergono molteplici
linguaggi dello spettacolo, dalla danza alla prosa. Percorsi innovativi
emergono anche da The Time Between Two
Mistakes di Needcompany 30 e da The
Complete Works: Table Top Shakespeare di Forced Entertainment che concentra
in quaranta minuti tutta lopera del drammaturgo inglese. Angelica Liddell
imposta la sua performance sulla
lettura delle lettere di San Paolo e avvolge Primera Carta de San Paolo a los Corintos di atmosfere intime e
spirituali. La sezione Aufführungen si
conclude a Mülheim an der Ruhr, sede del Festival Impulse diretto da Florian
Malzacher, che ha invitato artisti di alto livello come Lotte van den Berg con Building Conversation, il gruppo Markus
& Markus ideatore di uno studio sperimentale ispirato a Spettri di Ibsen e Andcompany & Co.
impegnati in Sounds like war: Kriegserklärung.
Nelle pagine di Ausland
sono proposti al lettore prima un denso articolo in cui si parla
dellallestimento scandaloso di Tannähuser di Richard Wagner da parte di Timofej Kuljabin in
scena allo Opernhaus di Nowosibirski, poi una descrizione della catastrofe
umanitaria raccontata da Milo Rau in Kongo
– Tribunal, in scena nelle Sophiensaelen di Berlino. Completa la sezione la
ricognizione della scena inglese. Al National Theatre di Londra il nuovo
direttore Nicholas Hytner ha allestito The
Hard Problem, novità di Tom Stoppard in cui primeggia il talento espressivo
di Olivia Vinall, chiamata a rappresentare i tormenti psicologici di una
giovane studentessa. Per festeggiare la riapertura dellHome Theatre di
Manchester, Simon Stephen ha consegnato al regista Walter Meierjohann il
copione di The Funfair,
rielaborazione di Kasimir and Karoline
di Ödön von Horváth che Katie Moore e Ben Batt recitano con drammatica intensità, accompagnati da musiche
rock. Nello stesso teatro è stato allestito un altro testo di Simon. Si tratta
di Carmen Disruption, lavoro ispirato
alla nota eroina melodrammatica e affrontato con convinzione da Viktoria Vizin, John Light e Noma Dumezweni. In Akteure
si legge il profilo artistico di Rita
von Horváth, attrice di punta dello Schauspielhaus di Zurigo che si è
distinta in molti spettacoli curati da René
Pollesch, come Fahrende Frauen e Calvinismus Klein con Martin Wuttke e Carolin Conrad, e da Alvis
Hermanis, tra i quali emerge il memorabile De idiot. Anfang des Romans.
di Massimo Bertoldi
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