A. Attisani, L’arte e il sapere dell’attore. Idee e figure, Accademia University Press 2015
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Libri
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Il nuovo lavoro di Antonio Attisani è una raccolta di suoi
scritti pubblicati negli ultimi venti anni in vari volumi e riviste, con laggiunta
di qualche nuova riflessione.
Il fil rouge, come si evince dal titolo, è larte della scena. Lo
studioso, con una solida formazione di interprete alle spalle, analizza il lavoro
dellattore nel Novecento a partire dalle sue radici (Aristotele, Francesco dAssisi).
Quindi esamina le figure che hanno saputo formare e «per/formare» il secolo
breve: dai Salvini a Jouvet, dalla Duse a de Berardinis e Bene, passando per Čechov e altri maestri.
Il volume vuole essere «un
resoconto e un deposito di atti» a proposito di unarte da amare e disprezzare
al tempo stesso, perché «la sua funzione è incongruente in quanto linguaggio
che copre il nulla da scoprire», nella consapevolezza che «nessuno avrà mai il
tempo di condurre a termine limpresa artistica, ma chiunque ha la possibilità
di farne parte».
Di seguito, lindice del volume.
Io è un teatro. Un manifesto
al passato.
I. Idee. Origini e fini della
rivoluzione novecentesca.
I) Il lavoro dellattore
II) Lattore sincero nel secolo
grottesco
III) Attori del divenire
IV) La singolarità francescana
V) Altre riletture
VI) Guardare anche altrove
VII) Aporie della
transdisciplinarità
VIII) Grotowski tra povertà e
sfondamento
II. Figure. Per/formare il
Novecento
I) I Salvini: le voci e i
fenomeni
II) Eleonora Duse. Un secolo di
cenere
III) Renée Falconetti. Lacrime e
fiamme
IV) Louis Jouvet. Larte del
comédien
V) Michail Čechov ricercatore e
maestro
VI) Jacek Woszczerowicz. Il
comico essenziale
VII) Leo de Berardinis. Pronti al
silenzio
VIII) Carmelo Bene. Discesa dal
Monte Carmelo
IX) Workcenter: un monastero del
futuro
Alla fine del “mechrì”. Noi è un teatro.
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