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Franco Perrelli

Poetiche e teorie del teatro

Collana "Studi superiori" (984)

Roma, Carocci, 2015, 192 pp., euro 17,00
ISBN 9788843076710

Pubblichiamo qui di seguito la “Premessa" dell'autore.  

Esistono importanti trattazioni delle poetiche teatrali in chiave strettamente drammaturgica e pensiamo in particolare ai saggi di George Steiner (1965) oppure, su un differente e circoscritto piano speculativo, di Peter Szondi (1962). Ce ne sono altre, ottime, più storiche e meno letterarie, come gli esaurienti manuali di Marvin Carlson (1988) o, in Francia, di Marie-Claude Hubert (1998), che integrano l’analisi della pura teoria del dramma con un’osservazione più teatrologica, interpolando l’esposizione del pensiero occidentale sullo spettacolo con il cospicuo contributo che ad esso è arrivato dal mondo della scena.

Il nostro volume – pur mantenendo il taglio teatrologico – ha un intento diverso, proponendosi come un esame della dinamica delle principali teorie estetiche sul teatro, sui generi drammaturgici e su taluni termini di rappresentazione e di spettacolo, costruendo così un percorso concepito non necessariamente in ordine cronologico. Anzi, si è cercato il più possibile di evidenziare le assonanze distanti delle tesi e dei problemi, nonché gli incastri (come i salti) delle opposizioni o gli intrecci spesso imprevedibili delle piste, nel tentativo d’individuare delle linee non evolutive, ma per l’appunto dinamiche, all’interno delle categorie di pensiero sul  teatro in Occidente.

Da tempo, infatti, avvertiamo l’inadeguatezza di una storia del teatro come narrazione lineare e normata, mentre lo sforzo di comprensione e di analisi dovrebbe passare oggi sia per un processo revisionistico sia attraverso un gioco ricompositivo, che sottolineino le anomalie rispetto alle artificiose suture tramandate dalla tradizione storiografica, attuando in parallelo capovolgimenti di ottica e chiarificanti rimescolamenti concettuali. Solo così sembra possibile cogliere il magma instabile della specifica materia storica, le sue fratture interne, ma anche le occasionali e rivelatrici armonie.

Ciò detto, congedando il saggio e augurandoci di avere evitato gli schemi che tutto risolvono, ci si pone una domanda di fondo e di peso, che riporta a una sorta di logica interna forse leggibile nella materia trattata: la storia del teatro, in Occidente, sino ai nostri giorni, nel suo nocciolo speculativo, non si configurerà nell’inesausta, ma sfrangiata dialettica tra una specie di variabile romanticismo platonizzante, contraddittoriamente consapevole di tutti i rischi, ma anche delle straordinarie e diffuse potenzialità di una scena più aperta alla vita, e un classicismo formalizzante, di ascendenza aristotelica, accentrato sull’idea che il Teatro, in senso alto, combaci con le strutture e gli stili dell’arte di comporre il dramma?


di Franco Perrelli


La copertina

cast indice del volume


 



 
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