Theaterheute, n. 6, Juni 2013



Nr. 6, Juni 2013
ISSN 0040 5507

Data di pubblicazione su web 13/09/2013

La copertina

Molti e piuttosto interessanti sono gli spettacoli prodotti in area tedesca di cui si parla nelle pagine  occupate da “Auffuhrungen” e con cui si apre questo numero di “Theaterheute”. Nei Kammerspielen di Monaco, Karin Henkel e Johan Simons hanno calato il cechoviano Onkel Wanja in un'atmosfera elegiaca, dai toni a tratti comici, quando momenti sentimentali e velate sfumature erotiche coinvolgono i protagonisti del dramma affidati a Maximilian Simonischek, Stephan Bissmeier, Anna Drexler, Benny Claessens, Wiebke Puls. Nello stesso teatro bavarese Stefan Kimmig ha curato la regia di Plattform, testo ricavato dall'omonimo romanzo di Honellebecq del 2001 in cui ritornano tematiche legate al sesso contaminato da razzismo e cinismo all'interno delle dinamiche di una giovane coppia che ha impegnato Steven Scharf e Katja Herbers.

Il tema dell'attuale crisi finanziaria è affrontato da due spettacoli molto apprezzati da pubblico e critica: Aber sicher! è il solito testo drammatico e dissacrante di Elfriede Jelinek allestito da Alexander Riemenschneider nel Kleinen Haus di Brema e affidato all'interpretazione di Siegfried W. Maschek, Robin Sondermann, Nikolai Plath e Alexander Swoboda; John Gabnel Borkman di Ibsen, secondo la versione scenica firmata da Andrea Breth per lo Schauspiel di Francoforte, dimostra la sua attualità e alimenta riflessioni sul rapporto tra leggi dell'economia e destini umani. Tra gli attori si sono distinti Wolfgang Michael nella parte del titolo, Corinna Kirschhoff, Claude De Demo, Christian Erdt, Josefin Platt.

La messinscena di un vero e proprio processo, con il palcoscenico trasformato in aula di tribunale, contro “Die Weltwoche”, popolare rivista svizzera accusata di discriminazione razziale e di diffamazione della giustizia, costituisce l'idea centrale seguita in Der Zürcher Prozess dal coraggioso e intraprendente Milo Raus al Neumarkt di Zurigo. L'ennesima lettura di Romeo und Julia in chiave contemporanea porta la firma di Lars Eidinger per la Schaubühne di Berlino. Il regista toglie alla tragedia shakesperiana l'alone romantico per privilegiare le problematiche legate al sesso vissute dai due infelici protagonisti (Moritz Gottwald e Iris Becher), secondo un punto di osservazione che ritorna anche in Wastwater di Simon Stephen, allestimento prodotto dal Deutsches Theater e affidato alle competenze creative di Lars Eidinger e interpretato da Susanne Wolff e Moritz Grove.

Anche la scena viennese offre proposte artisticamente pregevoli, a partire dalla messinscena di Talisman di Nestroy da parte di David Lösch. Che rilegge la commedia in chiave contemporanea con i personaggi trasformati in esseri balordi e socialmente disadattati, come hanno reso sul palcoscenico dell'Akademietheater le prove di Kirsten Dene, Sarah Viktoria Frick, Johannes Krisch e Regina Fritsch. Il Burgtheater ha ospitato la messinscena di Lilio di Ferenc Molnàr in una versione ricca di comicità e animazione come stabilito dal disegno di regia tracciato da Barbara Frey per le potenzialità espressive di Nicholas Ofczarek, Jasna Fritzi Bauer e Katharina Lorenz. Infine si segnala Die Brüder Karamasow al Thalia Theater di Amburgo, che Luk Perceval ricava dall'omonimo romanzo di Dostojevskij per evidenziare soprattutto gli effetti negativi del fanatismo morale e religioso. Tra gli attori si sono distinti, anche per le abilità ginniche, Alexander Simon e Patrycia Ziolkowska. Nella sezione “Akteure” si legge il profilo di Azar Mortazavi, giovane tedesco-iraniana autrice di una serie di apprezzati testi teatrali, l'ultimo dei quali, Ich wünsche mir eins, è pubblicato integralmente in questo numero della rivista berlinese. Segue un'intervista ai componenti del gruppo Nature Theater of Oklahoma, che presentano le caratteristiche del recente progetto Life and Times.

Ricco e articolato si presenta lo spazio  dedicato ai festival. Si comincia con “Precarious Bodies”, rassegna berlinese caratterizzata dal sesso quale elemento tematico prioritario, dalla marcata presenza femminile sul palco e poi ancora dal risalto concesso al mondo africano e al linguaggio scenico delle marionette. Spiccano i corpi  nudi in scena di Untitled feminist show di Young Lee Theater Company e i lavori del belga Jan Fabre che propone due spettacoli-maratona degli anni Ottanta, quali The Powes of Theatrical Madness e This is Theatre like it is expected and foreseen. Conquistano consensi di critica e favori del pubblico Panaibra Gabriel Canda, ballerino del Mozambico con la performance Time and Spaces: the Marrabenta Solo e Markus ึhrn con Étant Donnés. Altro festival di spessore qualitativo è “Radikal Jung” nel Volkstheater di Monaco per il fatto di rivolgersi esclusivamente a giovani e promettenti registi internazionali tra i quali si segnalano Milo Rau, Daniela Löffner, Eyal Weiser.




Theaterheute

Indice




Indice

 

INHALT

 

FOYER

Invan Medenica

Die Kanzlerin Im Deutschen Theater - eine Beobachtungun

 

AUFFUHRUNGEN

Barbara Burckhardt

Why even pretend?

Johan Simons vollendet Karin Henkels Onkel Wanja-Inszenierung an den Münchner Kammerspielen, Stephan Kimmig dramatisiert Michel Houellebecqs Plattform 

Franz Wille

Das bürgerlische Geschäftsgeheimnis

Das Wesen der Banker: Jelineks Aber sicher! in Bremen und Ibsens John Gabriel Borkman in Frankfurt

Christine Wahl

Das Agora-Prinzip

Milo Raus Prozess-Theater in Moskau und Zürich

Eva Behrendt

Over – und Understatement

Berlinschauspieler führen Regie: Ulrich Matthes bei Simon Stephens’ Wastwater, Lars Eidinger bei Romeo und Julia

Wolfgang Kralicek

Das österreichische Kettensägenmassaker

Wien bleibt Wien: An der Burg inszeniert David Bösch Nestroys Talisman, Barbara Frey Molnárs Liliom

Falk Schreiber

Der Roman raschelt

Luk Perceval mit den Brüdern Karamasow auf Sinnsuche im Thalia 

AKTEURE

Till Briegleb

Freiheit in der Entscheidung, Verantwortung in der Kosequenz

Ein Porträt der deutsch-iranischen Autorin Azar Mortazavi

Was hei฿t schon normal?

 

FESTIVALS

Eva Behrendt

Aberwitzig geil

Das Festival “Precarious Bodies”  am Berliner HAU

Silvia Stammen

Auf den zweiten sieht man besser

In München präsentiert “Radikal jung” den Regienachwuchs http://www.kultiversum.de/Theaterheute/Festivals-Auf-den-zweiten-sieht-man-besser.html

 

AUSLAND

Julius Heinicke

Pizza oder Hähnchenbein?

Zwischen Widerstand und Innovation: das Theater in Zimbabwe

 

CHRONIK

Bonn – Gerhart Hauptmann Die Ratten

Düsseldorf – nach Tarkowski Stalker

Hamburg – Fabian Hinrichts / Jürgen Lehmann Ich. Welt. Es zischeln 1000 Fragen

Heidelberg – Thomas Arzt Alpenvorland, Alfred Jarry König Ubu

Moers – Ulrich Greb Futur II

Rudolfstadt – Volker Braun Die hellen Haufen

Wuppertal – Thomas Melle Aus euren Blicken bau ich mir ein Haus

Wien – Iwan Wyrypajew Illusionen, Sara Kane Gier

Zürich - Müller & Müller Truppenbesuch, Schiller Wilhelm Tell

  

DATEN

Premierenim Juni

Hinweise

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MAGAZIN

Zum zehnten Mal: das Körber Studio Junge Regie in Hamburg

Jürgen Höltz am Berliner Bahnhof

Der Heidelberger Stückemarkt wendet sich Griechenland zu

Die drei Nominierung für den Hörspielpreis der Kriegsblinden