Trentacinque anni di vita non sono pochi, soprattutto per un festival teatrale italiano in tempi di crisi. Il teatro è per sua natura forma condivisa ed effimera; ed un festival con la sua concentrazione di teatro in un periodo temporale ristretto, con la colonizzazione degli spazi pubblici del quotidiano e la rituale cadenza annuale garantisce all'effimero una continuità.
A partire dal 1979 l'esperienza di Asti Teatro ha segnato una parte integrante della vita della città oltre che della vita teatrale italiana ed internazionale. I tratti identitari della sua storia, non priva di peripezie, sono in stretto rapporto con la città ed il territorio; e declinano variamente i temi della contemporaneità attraverso nuovi testi, nuovi artisti, nuovi linguaggi della scena.
Nell'allestimento di Maurizio Agostinetto e Thea Dellavalle al Palazzo del Collegio, questanno il festival presenta al pubblico la sua storia con materiali iconografici e d'archivio in mostra. E per lapertura del 28 giugno trentacinque racconti tra parola e musica sono dislocati lungo la mappa del centro storico ed interpretati da trentacinque tra attrici ed attori.
Daniele Timpano, anche autore, racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce intrecciandole con brani di testi letterari del Ventennio (Dux in scatola. Autobiografia doltretomba di Mussolini Benito).
Punta Corsara - 369gradi - Armunia/Festival Inequilibrio con PETITOBLOCK - Il baraccone della morte ciarlatana contaminano Antonio Petito con il poeta russo Aleksandr Blok (Balagancik, 1906) presentando le tragicomiche sventure di Pulcinella e di Felice Sciosciammocca in fuga da una morte improbabile e disperata.
Claudio Cristoferone (voce) e Pino Russo (chitarra) in Ancora altre storie sviluppa un progetto su Luigi Tenco ed i cantautori rivisitati in chiave jazz.
Transcodex, network artistico internazionale/nomade creato dal coreografo Ugo Pitozzi, presenta Private Eye nelle stanze di un hotel, performance sulla rappresentazione e la costruzione dellidentità fittizia per uno spettatore alla volta.
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