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Theaterhaute


n. 3, 2013, pp. 80, euro 12,00
ISSN 00405507

Compete a “Aufführungen”, lo spazio occupato dalle recensioni delle principali produzioni realizzate in area tedesca, l’apertura di questo numero di «Theaterheute». Emerge la centralità della mitologia antica in Die Troerinnen di Euripide nella lettura in chiave moderna concepita da Karin Beier per lo Schauspiel di Colonia, che si avvale di raffinate attrici quali Rosemary Hardy, Julia Wieninger (Ecuba), Angelika Richter (Elena), Sachiko Hara. Allo Schauspielhaus di Zurigo è stato applaudito l’allestimento di Elektra da Hugo von Hofmannsthal, Sofocle, Eschilo ed Euripide, per la regia di Karin Henkel, che crea atmosfere crude e cupe con il supporto sonoro di adeguate musiche live. Pregevole è risultata la prova di Carolin Conrad nel ruolo del titolo e Lena Schwarz in Clitemnestra. Due testi, che condividono tematiche legate alla crisi finanziaria, offrono interessanti spunti per analizzare il presente storico e prospettare soluzioni per il futuro. Il primo, Angst, è ricavato dal regista Volker Lösch dall’omonimo romanzo di Robert Harris ed è una produzione dello Stadttheater di Basilea; il secondo è Himbeerreich, novità di Andres Veiel, che firma anche la regia della messinscena al Deutsches Theater di Berlino per l’interpretazione, tra gli altri, di Joachim Bissmeier, Manfred Andrae, Sebastian Kowski, Susanne-Marie Wrage. Il testo è pubblicato in versione integrale in questo numero della rivista berlinese. Arricchiscono la creatività della scena della capitale i contributi ancora di Volker Lösch cui compete l’allestimento di Draußen vor der Tür di Wolfgang Borchert (produzione Schaubühne), dramma dedicato alla vita perversa e maniacale del soldato in guerra e ben interpretato da Sebastian Nakajew, David Ruland, Felix Römer; e l’estro creativo di Thomas Ostermeier, autore del progetto Tod in Venedig/Kindertotenlieder ispirato al celebre romanzo di Thomas Mann, con Josef Biebichler applaudito protagonista dalla platea della Schaubühne. Kleiner Mann, was nun è il titolo della commedia che Michael Thalheimer ha adattato per lo Schauspielhaus di Francoforte attraverso una attenta rielaborazione drammaturgica dei brani compresi nell’omonimo romanzo scritto da Hans Fallada nel 1932. Apprezzati interpreti da parte di pubblico e critica sono stati Heinrich Johanna Jörissen e Nico Holonics.

In “Akteure” si legge il profilo artistico di Peter Fitz, attore recentemente scomparso e per molti anni in forza nella compagnia della Schaubühne di Berlino e successivamente attivo nei Kammerspiele di Monaco. Peter Stein, Christophe Marthaler, Peter Zadek e Claus Peymann sono stati i registi con i quali ha collaborato. Max Mayer e Thiemo Strutzenberger, si legge nel secondo articolo raccolto in “Akteure”, sono due giovani emergenti dello Schauspielhaus di Vienna, che si sono messi in luce, in modo particolare, nella rappresentazione di Grillparz di Thomas Artz. Argomento di “Theorie” sono gli studi di recente pubblicazione dedicati all’analisi delle caratteristiche del pubblico teatrale contemporaneo, con precisi riferimenti storici e culturali alla continuità e ai mutamenti subentrati nel corso dell’Ottocento.

I servizi raccolti in “Ausland” si presentano di particolare interesse. Il primo racconta come in Giappone, dopo la catastrofe di Fukushima, sia maturata una scena teatrale alternativa e di denuncia sociale; con il secondo contributo ci si sposta a Pristina in Kosovo, dove sono attivi Jeton e Blerta Neziraj, autori di un crudo testo marcatamente politico, Einer flog über das Kosovo-Theater.

 

di Massimo Bertoldi


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