Theaterheute, n. 10, 2012



pp. 63, € 12, 00
ISSN 0040 5507

Data di pubblicazione su web 11/01/2013

La copertina

 

L'apertura di «Theaterheute» compete alla sezione “Aufführungen”, lo spazio dedicato alle recensioni delle recenti produzioni teatrali di area tedesca. Si inizia con Europeras, 1 di John Cage nella versione data da Heiner Goebbels, nuovo intendente del festival Ruhertriennale, in versione pop e postmoderna, interpretata da Asmik Grigorian, Nikolay Borchev, Susanne Gritschneder e Robin Tritscher. Si rimane in ambito Ruhrtrienale con 12 Rooms, ideazione di Klaus Biesenbach e Hans Ulrich Obrist e allestita nel Folkwang-Museum di Essen. Undici attori - tra questi Julia  Häusermann, Tiziana Pagliaro e Remo Beuggert – presentano negli ambienti della Pact-Zollverein sempre di Essen Disabled Theatre di Jérome Bel e Theater Hora. Si tratta di brevi quadri scenici in cui si intrecciano linguaggi della danza e del teatro. Il tradizionale appuntamento con il festival di Salisburgo offre un repertorio maggiormente attento alle ragioni dell'arte piuttosto che alle certezze degli incassi. E' questo l'orientamento voluto dal nuovo direttore, Sven – Eric Bechtolf, già attore e regista, che ha iscritto nel cartellone spettacoli molto ricercati come la novità Meine Bienen. Eine Schneise di Händl Kraus, interpretato da Brigitte Hobmeier, Stefan Kurt, André Jung. Il classico Prinz Friedrich von Homburg di Heinrich von Kleist (coproduzione con il Burgtheater di Vienna) curato dalla regia di Andrea Breth è calato in una scena moderna, con pannelli grigi che bene si armonizzano a livello simbolico con i costumi rigorosamente in nero indossati dai protagonisti affidati alle competenze di attori di qualità quali August Diehl nel ruolo del titolo, Peter Simonischek, Pauline Krop, Gerhard König, Elisabeth Orth. Tra gli altri iscritti coinvolti nella rassegna salisburghese spiccano i nomi di Gruppe Theatre, Young Directors Project. Hanno provocato reazioni contrastanti nel pubblico e nella critica l'interpretazione molto dura, violenta e visivamente provocatoria nei movimenti degli attori (Scott Köhler, Shantala Shiralingappa, Ingvar E. Sigurdsson) impegnati nella messinscena di Peer Gynt di Henrik Ibsen per la regia di Irene Book e in This is how you will disapplar di Young Directors Award. “Aufführungen” prosegue con la scena berlinese, in cui spicca Ödipus Stadt. Die Theben Trilogie di John von Düffel secondo la versione scenica curata da Stefan Kimmig. Nell'allestimento, che inaugura la stagione del Deutsches Theater, la parte di Creonte spetta a Susanne Wolff, mentre Edipo è Ulrich Matthes, Tiresia è affrontato da Sven Lehmann, Antigona da Katrin Wichmann. Nel Thalia Theater di Amburgo il pubblico ha applaudito il cechoviano Platonow per la regia di Jon Fosse, che intreccia segmenti circensi, situazioni malinconiche e momenti esilaranti. Tra gli attori spiccano Jens Harzer nel ruolo del titolo, Bruno Cathomas, Victoria Trauttmandorff, Patricia Ziokowska, Christof Bantzer. La novità di Elfriede Jelinek, Schatten (Eurydike sagt), che si legge in versione integrale nella sezione “Das Stück” di questo numero di «Theaterheute», rovescia la prospettiva mitologica di Orfeo ed Euridice, trasformando la figura femminile in una semplice donna moderna che vive un rapporto di ossessione con i propri vestiti quotidiani, segno di una riflessione inquietante sulla morte e sull'arte. Protagonista della messinscena applaudita nel Philarmonie di Essen è Johanna Wokalek.

 

In “Das Gespräch” Frie Leysen, curatrice della nuova edizione del festival internazionale Foreign Affairs, Matthias von Hartz, ex direttore della stessa manifestazione, e Thomas Oberender, intendente dei Berlines Festspiele, analizzano la scena berlinese contemporaneamente e si interrogano in merito agli spazi occupati dai teatri indipendenti attivi nella capitale e nelle relazioni con la scena internazionale.

 

I profili di due attrici, Susanne Lothar e Doris Schade, occupano lo spazio di “Akteure”. La prima, famosa soprattutto per le espressioni del viso, calca con successo le scene tedesche a partire dagli anni Ottanta, alternando parallele e fortunate esperienze cinematografiche, come spiega il regista Andres Veile, che ha diretto l'attrice in Wer wenn nicht wir. Figlia d'arte, la Lothar, che è recentemente comparsa, ha collaborato con prestigiosi registi, quali Jossi Wieler, Peter Zadek, Ulrich Mühe. Anche la lunga carriera di Doris Schade, classe 1924, è coronata da spettacoli di pregevole qualità artistica, dalla giovane e spigliata Desdemona nell'Otello diretto da Fritz Kortner nel 1962 alla folle Medea di Hans Henny Jahnn per la regia di Ernst Wendt del 1981, per proseguire con la parte di Tiresia in Antigone nella versione prodotta da Lars – Ole Walburg (2004) e concludere l'avventura teatrale con il monologo Marieluise. Die Rückseite der Rechnungen di Marieluise Fleißer.

 

Lo sguardo sulla scena internazionale (“Ausland”) si occupa della situazione attuale del teatro spagnolo, orientando l'attenzione sulle ripercussioni della grave crisi economica nel sistema di creazione e distribuzione dello spettacolo.



Theaterheute, n. 10, 2012

Indice




Indice

INHALT

 

FOYER

Christoph Schlingensief

Wunderbar!

Ein Vorschlag zum Regietheater

 

AUFFÜHRUNGEN &  FESTIVALS

Diedrich Diederischen

Die große Negation?

Heiner Goebbels lässt für die Ruhrtriennale John Cages Europeras wiederauferstehen 

Eva Behrendt

Subjekt, Skulptur, Symbol

Die Live-Art-Ausstellung 12 Rooms und Jérôme Bels Disabled Theatre auf der Ruhrtriennale 

Wolfgang Kralicek

Das Programm bin ich!

Der neue Salzburger Schauspieldirektor Sven-Eric Bechtolf will den Festspielen seinen Stempel aufdrücken 

Franz Wille

Antikenexpress und Abstellgleis

Stephan Kimmig führt am Deutschen Theater Sophokles, Euripides und Aischylos zu Ödipus Stadt zusammen, Jan Bosse schickt in Hamburg Tschechows Platonow in den Wanderzirkus

Barbara Burckhardt

E sagt

Schatten – Euridyke sagt, Elfriede Jelineks Perspektivwechsel auf den Orpheus – Mythos, erstaufgeführt in der Essener Philharmonie 

 

DAS GESPRÄCH

Welcome to the Free Zone

Frie Leysen, Matthias von Hartz und Thomas Oberender über das Berliner Festival „Foreign Affairs“ und die Tücken des Festival–Geschäfts

 

AKTEURE

Michael Merschmeier

Schmerzdame

Die Gesichter der Schauspielerin Susanne Lothar – ein Nachruf 

«Architektin ihrer Emotionen» – ein Gespräch mit dem Regisseur Andres Veiel über Susanne Lothar 

Marion Tiedtke

Von Gretschen bis Grollfeuer

Die Schauspielerin Doris Schade hat 70 Jahre lang deutsche Theatergeschichte erlebt und mitgeschrieben 

 

AUSLAND

Torben Ibs

Spanische Schizophrenie

Das spanische Theater in der Krise – eine Recherche in Katalonien 

CHRONIK

Altdorf – Mass und Fieber/Don Quixote Tell/Zahhak 

Berlin – Agathe Chion The final Scream Queen

Berlin – Schiller Die Räuber 

Freiburg – Goethe Faust I und II

Karlsruhe – Grillparzer Der Gastfreund, Die Argonauten

Hamburg – René Pollesch Neues vom Dauerzustand

 

DATEN

Premieren im Oktober Hinweise

Suchlauf – Programmhinweise

 

MAGAZIN

Das Internationale Sommerfestival auf Kampnagel diskutiert Grenzen des Wachstum

Zum Tod von Maria Becker

In der Heinrich-Böll-Stiftung wird der Prozess gegen «Pussy Riot» reenactet

Olympische Nachspiele: der Londoner Kunstsommer im Zeichen der Wettkämpfe 

Das Ibsen-Festival in Oslo

Oper ­Dynamo West im Berliner Corbusierhaus