Questa raccolta di contributi critici indaga il rapporto fra teatro e media dal punto di vista storico e fenomenologico nelle sue contaminazioni di generi, di linguaggi e di forme dello spettacolo. Partendo a considerare le interazioni fra media di inizio secolo in Italia (Angelo Vassalli), i saggi seguono lordine cronologico e passano ad analizzare il debito del cinema verso il teatro per ciò che riguarda gli autori (Carlo Titomanlio), gli interpreti negli anni Trenta (Pier Marco De Santi) e nel Dopoguerra (Igor Vazzaz).
La tappa storica fondamentale è rappresentata dallavvento della televisione, che impone un cambiamento non solo nelle prassi performative, ma anche nei processi narrativi e negli approcci percettivi. Per ventanni circa (1954-1971) il venerdì televisivo degli italiani è consacrato alla prosa ed ai suoi protagonisti (Eva Marinai); con i casi specifici di Eduardo de Filippo, che utilizza il mezzo per il definitivo assestamento dellintera sua produzione drammaturgica (Anna Barsotti); di Vittorio Gassman, versatile interprete fra palcoscenico, piccolo e grande schermo negli anni Sessanta (Arianna Frattali) e di Carmelo Bene, indomito sperimentatore (Giulia Palladini).
Tuttavia, il teatro continua a mantenere il ruolo di motore propulsivo nella dialettica fra le arti propria dei percorsi creativi contemporanei. Nel caso de Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder, la teatralità della messa in scena è in mutuo rapporto con la versione cinematografica curata dallautore stesso (Maurizio Ambrosini); così come nel percorso artistico dellattore Toni Servillo laderenza metamorfica dei personaggi si sostanzia sul doppio binario del cinema e del teatro (Anna Barsotti).
In anni recenti, le possibilità offerte dal digitale e dalle nuove tecnologie si declinano ora in progress come istallazione, testo e film nella Tragedia Endogonidia della Compagnia Raffaello Sanzio (Silvia Bottiroli); ora come segno grafico e movimento del corpo nelle performances firmate Michele Sambin e Virgilio Sieni (Andreina Di Brino); infine in contaminazione con lopera lirica nel teatro di Robert Lepage (Manfred Giampietro) e nella riflessione autobiografica sulle relazioni fra scena reale e virtuale nel processo creativo (Fabrizio Crisafulli).
Trascriviamo di seguito l'indice del volume.
Indice
Introduzione
Anna Barsotti, Eva Marinai
PRIMA META DEL NOVECENTO
Il teatro fra Muse e Sirene. Interazione e contaminazione fra teatro, cinema e radio nel primo Novecento.
Angelo Vassalli
Come nei film. Il cinema nelle pagine degli autori teatrali italiani di inizio Novecento.
Carlo Titomanlio
1930-1935. il cinema e gli attori del teatro italiano.
Pier Marco De Santi
SECONDA META DEL NOVECENTO
Dalla scena al video, dal video alla scena. Traiettorie e ipotesi sul teatro, tv e cinema in Italia nel secondo Novecento.
Igor Vazzaz
Un fatale appuntamento, di venerdì. La prosa incontra limmagine elettronica: nasce (e muor giovane) il teleteatro.
Eva Marinai
Loriginalità di Eduardo De Filippo fra teatro e televisione (1955-81). E il caso De Pretore
Anna Barsotti
Il passaggio dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta. Vittorio Gassman fra teatro, cinema e televisione
Arianna Frattali
Per farla finita con la tecnologia. Carmelo Bene e lindisciplina delle forme mediatiche
Giulia Palladini
Dialettica delle visioni in Le lacrime amare di Petra von Kant, di Rainer Werner Fassbinder
Maurizio Ambrosini
INTERSEZIONI CONTEMPORANEE
Estroversione e introversione in Toni Servillo fra teatro e cinema
Anna Barsotti
Idioma, Clima, Crono. La scena, il libro e lo schermo nella Tragedia Endogonidia della Socìetas Raffaello Sanzio
Silvia Bottiroli
Movimenti: nel nome del fare. Michele Sambin, Virgilio Sieni
Andreina Di Brino
Il teatro di Robert Lepage al cinema: il Siegfried di Wagner, una conflagrazione mediatica?
Manfred Giampietro
VISIONI
Digitale a matrice scenica: il teatro che genera ‘cinema
Fabrizio Crisafulli
Abstracts
Bibliografia di riferimento
Indice dei nomi
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