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Prigioni e paradisi. Luoghi scenici e spazi dell’anima nel teatro moderno, Convegno di studi in ricordo di Umberto Artioli (1939-2004) (Padova, 19-21 maggio 2010), a cura di Elena Randi et al., Padova, Esedra, 2011 Teatro

 

Il volume pubblica gli atti del secondo convegno dedicato alla figura, al pensiero e al percorso intellettuale di Umberto Artioli, tenutosi a Padova, presso il Palazzo del Bo, dal 19 al 21 maggio 2010, organizzato dal Dipartimento di Discipline Linguistiche, Comunicative e dello Spettacolo dell’Università di Padova. Filo conduttore del confronto, la «dicotomia ma anche l’intersezione tra luoghi – fisici e mentali – in cui si realizzano meccanismi di costrizione o di felice liberazione da vincoli coercitivi» (p. 7), partendo da quell’attrazione per la “complessità” che è alla base di tanti scritti critici dello studioso scomparso.

 

Il primo contributo di Silvia Carandini esplora il tema del “luogo ameno” nelle sue diverse declinazioni sceniche tra Cinque e Seicento, mediante due esempi di spettacoli molto noti: il Ballet comique de la Royne di Baldassarre da Belgioioso (detto Balthazarin), allestito a Parigi nel gran salone del Louvre, in occasione delle nozze del Duca di Joyeuse con Marguerite de Vaudemont (1581); L’Adamo, sacra rappresentazione di Giovan Battista Andreini, uscita a stampa nel 1613 con dedica a Maria de’ Medici. I due spettacoli propongono rispettivamente due tipologie di luogo di delizie: l’una, di matrice classica, identificabile con il regno di Circe; l’altra, di matrice biblica, polarizzata intorno al Paradiso terrestre, dove si scatena l’eterna lotta tra Bene e Male.   

 

Anna Laura Bellina indaga un topos della drammaturgia librettistica tra Sei e Settecento: la scena di prigionia. Abusata dai librettisti al punto da finire nel mirino della celebre satira di Benedetto Marcello Il teatro alla moda (1720), la scena di ambientazione carceraria è una costante della drammaturgia metastasiana, là dove assume una codificazione precisa e una collocazione nel terzo atto del dramma.

 

Paolo Bosisio scava nel mondo di Turandot attraverso le due principali versioni drammaturgiche che hanno reso famosa quella fiaba mitica: l’archetipo di Carlo Gozzi e l’opera lirica di Giacomo Puccini. Se in Gozzi il soggetto, tratto liberamente da una favola de Le cabinet des Fées, miscela il gusto per la meraviglia scenica con la moda dell’esotismo, l’anelito all’evasione con l’anti-naturalismo” ideologico (anti-goldoniano), l’opera pucciniana, su libretto di Giuseppe Adami e Roberto Simoni, propone una rivisitazione novecentesca del mito, mediante l’umanizzazione del fiabesco, nonché l’introduzione dell’elemento patetico.

 

Roberto Alonge parte da un ritratto “irrituale” di Artioli per una riflessione personale, non priva di note polemiche, sull’ordinamento interno dell’Università italiana, giungendo, infine, a definire la scrittura critica come «uno scavare nel testo, un incidere nel testo con un bisturi ermeneutico» (p. 92).

 

Indice

 

Silvia Carandini

Paradisi perduti e luoghi ameni in scena tra XVI e XVII secolo

 

Alessandra Petrina

Contaminare lo spazio dell’innocenza. Machiavelli e gli elisabettiani

 

Anna Laura Bellina

Pietro Metastasio: le sue prigioni

 

Elena Randi

La prigione sadiana. Tra biografia e produzione teatrale

 

Paolo Bosisio

Turandot tra biaba drammatica eopera lirica: gli spazi della drammaturgia

 

Roberto Alonge

Scrittura critica come autopsia (con qualche esempio goldoniano)

 

Carmelo Alberti

La finzione e il disincanto. Le incoerenze della scena veneziana di fine Settecento

 

Paola Degli Esposti

Le prigioni di Antigone

 

Roberto Tessari

Paradisi brumosi e inferni celesti nella drammaturgia di Lenau

 

Elena Adriani

Spazi di reclusione e loci amoeni nel teatro di D’Annunzio

 

Cristina Grazioli

La Principessa Bianca di Rainer Maria Rilke: prigione dell’anima e Aperto dello spirito

 

Luciano Bottoni

Inferno/cielo nelle letture pirandelliane di Umberto Artioli

 

Simona Brunetti

Il salotto della torura in un cielo magrittiano: Il piacere dell’onestà di Pirandello-Puggelli

 

Daniele Seragnoli

Il Pirandello dei Diablogues. Uno studio introduttivo

 

Rino Mele

Teatro di Dante e l’Inferno da camera di Sanguineti

 

Licia Mari

Il letto della storia di Fabio Vacchi: le chiuse banalità dell’oggi e lo spazio della memoria

 

Daniela Ferrari

Dal Futurismo ai Gonzaga, andata e ritorno. Un ricordo di Umberto Artioli

 

                                                                  di Gianluca Stefani


 
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