In Magritte e il cinema… chapeau!, Marcella Biserni raccoglie il frutto delle sue ricerche sullimmagine e limmaginario del celebre pittore surrealista belga, con lesplicita intensione di mettere in luce gli aspetti extra-pittorici del debordante spirito artistico di René Magritte, ancora poco conosciuti. Emergono così il fotografo dilettante, lautore di affiches e la collaborazione alle sceneggiature filmiche scritte con gli amici del movimento surrealista belga. Sebbene lapporto del celebre pittore al cinema non si esaurisca qui, ce ne rimane a tuttoggi una visione dinsieme soltanto parziale, in parte a causa della scarsa quantità di letteratura critica sullargomento. Il montaggio rimasto incompleto, la mancanza delle sceneggiature che avrebbero dovuto accompagnare le riprese, la frammentarietà e le condizioni del materiale, hanno fatto il resto. Larte cinematografia rimase sempre per il pittore una sorta di “zona franca”, in cui dare libero sfogo al proprio estro creativo, senza l «excercice ennuieux» cui era costretto dalla sua abituale professione. In ciò trova forse una spiegazione lo scarso impegno dellartista nel lavoro fotografico e cinematografico in particolare, sentiti appunto più come hobby, che come veri e propri “mestieri”. Biserni propone dunque una breve ricostruzione dellinfluenza del cinema su Magritte e viceversa, anche attraverso la riflessione sui gusti cinematografici del pittore, che prediligeva il cinema ludico, scevro da moralismi e grandi pretese intellettuali. Magritte simprovvisava infatti anche critico cinematografico nelle lettere agli amici più stretti, tra cui Bosmans, Torzcyner e Rapin, che ci offrono dunque una chiave interpretativa sia nei confronti della sua produzione cinematografica, che, implicitamente, di quella pittorica e fotografica. Biserni mette quindi a confronto la varia e composita attività artistica di Magritte, nellinteressante tentativo di ricostruirne luniverso iconografico. Tra i materiali della ricca appendice, oltre alla lista dei quaranta film del pittore catalogati da Cornelis e Vershaffel nel 1994, figurano lo scritto Il cinematografo, commento di apertura della bobina René Magritte, cinéaste (1974), scritto e recitato da Louis Scutenaire; gli stralci delle lettere agli amici in cui il critico emette i suoi giudizi cinematografici; la sinossi de La preda per lombra (pubblicata nel 1970) e Lo spazio di un pensiero, titolo che raccoglie al suo interno alcune delle sceneggiature scritte dal surrealista belga. Correda ledizione un DVD allegato, contenente tre film magrittiani (LAffaire Colinet o Paul Colinet, Le Dessert des Antilles e Le Loup rouge o Tuba Intérieur), risultato del lavoro di digitalizzazione svolto dai Musées Royaux des Beaux-Arts di Bruxelles e dal Musée Magritte, nel 2009.
Indice
Introduzione
I “movimenti” di Magritte: dal Surrealismo al Realismo magico
Dalla pittura al cinema: verso un canone interdisciplinare
Il passaggio alla serialità che mantiene laura del movimento
Attori dello stesso film: fotografia, arte e cinema
Figura della e per la pubblicità, immagini interscambiabili
Fotografia e cinema: la bobina dagli effetti speciali
Macchina o non macchina? Il dilemma di rappresentare lispirazione
Sequenze tra il visibile e linvisibile
La maschera del furfante e locchio vigile del detective
Eredità e prestiti di Magritte
Appendici¹
I. Lista dei film di Magritte
II. Le Cinématographe/Il cinematografo
III. Lettere sul cinema
IV. La Proie pour lombre/La preda per lombra
V. LEspace dune pensée/Lo spazio di un pensiero
Bibliografia
[di Elisa Uffreduzzi]
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