Tanto è ampia e diversificata la produzione di Dacia Maraini, quanto lo è la scarsità di studi critici intorno alla sua opera. Ormai sono quasi cinquanta anni che questa intellettuale è atta alla frequentazione di tutte le tipologie letterarie possibili: il romanzo, la poesia, il teatro, il giornalismo. Sono pochi i nostri connazionali conosciuti a livello mondiale e che abbiano allattivo una produzione così sterminata, iniziata nel 1962 con La vacanza, romanzo che racconta la storia di una adolescente che vuole penetrare nel mondo degli adulti ed esserne accettata.
Maraini da sempre è schierata con i movimenti femministi, quelli intelligenti però che conducono battaglie giuste per il riconoscimento dei diritti della donna; ma è molto attenta anche a tutte le altre sfere della realtà che richiedano lintervento attivo della classe intellettuale. È da questa sensibilità che nascono ad esempio progetti come lesperienza teatrale di Teatroggi a Centocelle (1970) e con lassociazione La Maddalena (1973); oppure Memorie di una ladra (1972), incentrato sulla biografia di una carcerata; o ancora lavori come Isolina, un libro inchiesta sul caso di una donna incinta uccisa a Verona nel 1900 da un ufficiale e solo per una questione donore. E ricordiamo il suo Maria Stuarda (1980), un dramma «tradotto e messo in scena in molti paesi». E questo solo per dare qualche sparuto esempio, pochissimi di fronte alla sterminata produzione di questa autrice che tuttoggi è ancora attiva e ha un legame con la letteratura « più saldo e vivo che mai».
Struttura civile. Studi sullopera di Dacia Maraini nasce da un convegno internazionale (Dacia Maraini: scrittura, scena, memoria, femminismo) tenutosi nellaprile 2009 presso lUniversitat de València: «unoccasione di felice incontro fra professori, studenti e amanti dellopera della Maraini», che ha visto anche lalternarsi di tre spettacoli su testi della stessa autrice: Dialogo di una prostituta con un suo cliente (1973); Un treno, una notte (1988) e Passi affrettati (2005). Nel volume confluiscono alcuni (non tutti) gli interventi presentati al convegno a cui si aggiungono alcuni saggi scritti ex novo nonché unintervista a Dacia Maraini e un suo scritto inedito.
Si riporta di seguito lindice:
Introduzione
I.
Giulio Ferroni, Scrivere a Roma intorno al ‘68
Sharon Wood, Alla ricerca della madre: lo spazio e il corpo femminile nei primi romanzi di Dacia Maraini
Antonio Nicolò Zito, Da Dacia a Marianna: una lettura di La lunga vita di Marianna Ucrìa
Juan Carlos de Miguel y Canuto, Il romanzo familiare di Dacia Maraini
Justo Serna, Colomba. Il bosco familiare
II.
Franca Angelini, Dacia Maraini nel teatro delgi anni Sessanta
Ferdinando Taviani, Teatro e Democrazia culturale
Antonio Tordera, Don Giovanni/Don Juan: de Mozart a Maraini
Carlo Dilonardo, Dialogo di una prostituta con un suo cliente e Passi affrettati: una drammaturgia tra cronaca, racconto e memoria
Giorgio Taffon, Parola e dialogo (monologo) nel teatro di Dacia Maraini
III.
Sonia Ravanelli, Confronto tra il romanzo Memorie di una ladra e il film Teresa la ladra di Carlo di Palma
Cinzia Samà, Marianna Ucrìa: in scena dalla pagina allo schermo
IV.
Maria Consuelo de Frutos Martinez, Las traducciones castellanas de Dacia Maraini: sus paratextos
V.
Niva Lorenzini, Poesia e disarmonia
Dacia Maraini e Vicente Forés López, Scherzi damore. Antologia poetica multilingue
VI.
A colloquio con Dacia Maraini
Dacia Maraini, Inadeguatezza
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