La cultura della rappresentazione nella Milano del Settecento. Discontinuità e permanenze
A cura di Roberta Carpani, Annamaria Cascetta, Danilo Zardin
«Studia Borromaica. Saggi e documenti di storia religiosa e civile della prima età moderna», vol. 24
Milano, Biblioteca Ambrosiana; Roma, Bulzoni, 2010, 2 voll., pp. 1148, € 95,00
ISBN 978-88-7870-532-6
Data di pubblicazione su web 08/06/2011
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È uscito per i tipi Bulzoni il ventiquattresimo volume degli «Studia Borromaica», tribuna ufficiale della Classe di Studi Borromaici, compagine di circa ottanta studiosi e ricercatori italiani e stranieri orbitante intorno alla neonata Accademia Ambrosiana. Il nuovo numero della rivista registra gli atti del Dies Academicus, l'annuale convegno di studi tenutosi dal 26 al 28 novembre 2009 presso
Tema della tre giorni, la dimensione culturale della “rappresentazione” nella Milano del secolo XVIII, tappa imprescindibile di un percorso iniziato oltre un paio di decenni fa dal gruppo di ricerca che fa capo alle cattedre di Storia del teatro e di Drammaturgia della Facoltà di Lettere e Filosofia della Cattolica. Un progetto vasto e ambizioso: La cultura della rappresentazione e la città. Il caso di Milano lungo i secoli dell'età premoderna.
Sul tavolo del dibattito, una molteplicità di punti di vista e argomentazioni a confronto. Un'ottica multilineare che è alla base del proficuo dialogo tra i diversi settori specialistici qualificanti
Di più. Nella relazione che ha aperto il convegno, Cinzia Cremonini sottolinea il ruolo assunto dai Borromeo Arese a cavallo tra Sei e Settecento quali interpreti privilegiati di quella «cultura della rappresentazione» che è tratto distintivo dell'ideologia nobiliare (milanese e non solo). Le feste religiose, specchio dell'universo culturale della comunità di riferimento, sono invece al centro del contributo di Paola Vismara, nel quale si mettono in evidenza quegli elementi teatrali – apparati scenografici, musica, ritualità – che connotano la cerimonialità sacra della città lombarda, polarizzata intorno alla Cattedrale o, nel caso specifico, al “tempio regale” di Santa Maria dei Miracoli.
Dal teatro religioso al «teatro da leggere». Stefano Locatelli propone una lucida analisi di quello che può essere ritenuto un vero e proprio fenomeno editoriale del tempo, ripercorrendo le fasi salienti del lento processo che porterà nella Milano di Pietro Verri, nell'ultimo scorcio del Settecento, alla costituzione di un più saldo legame tra scena e letteratura – tra teatro visto e teatro letto – a fronte dell'assenza di una tradizione editoriale di tipo teatrale (ancora a inizio secolo) e della faticosa affermazione del concetto di autorialità del drammaturgo.
Per il secondo tomo, da segnalare anzitutto il corposo intervento di Claudio Bernardi e Carla Bino, nel quale si inquadra il riformismo religioso-sociale di metà secolo (indirizzato su basi muratoriane a un ridimensionamento del culto devozionale secondo i valori illuministici della ragione e di una maggiore morigeratezza), evidenziandone le ricadute su fenomeni di tradizione popolare come il carnevale ambrosiano, le processioni penitenziali, la drammaturgia gesuitica, il teatro della passione di matrice tardo-medievale e moderna.
Cascetta si sofferma poi su quel genere poco frequentato dai palcoscenici milanesi settecenteschi che è la tragedia, significativo laboratorio di sperimentazione delle forme e dei temi drammaturgici votato alla codificazione di un nuovo tipo di teatro, di respiro europeo, dalla funzione etica e civile. E se Carpani focalizza criticamente i costanti richiami al teatro nella corrispondenza internazionale tra i fratelli Pietro e Alessandro Verri, Rosa Cafiero esamina le vicende del Teatro alla Scala nell'arco di un ventennio cruciale (dal marzo 1776 al marzo 1796), documentando i mutati rapporti tra danza teatrale e dramma per musica.
Infine, accluso al secondo tomo, impreziosisce questo numero della rivista il catalogo della mostra allestita nelle sale della Pinacoteca Ambrosiana contestualmente al convegno (24 novembre 2009 - 28 febbraio 2010), dal titolo a tema: Festa, rito e teatro nella «gran città di Milano» nel Settecento. L'esposizione, curata da Roberta Carpani e Marco Navoni, raccoglie una selezione di documenti iconografici per lo più a stampa attinti unicamente dai fondi dell'Ambrosiana, e mira a ricostruire, sia pure parzialmente, attraverso le tre filiere della festa, del rito e del teatro, il complicato intarsio del calendario urbano milanese, in bilico tra ricorrenze religiose e occasioni civili e politiche.
Il catalogo, suddiviso in sei sezioni (Milano e i luoghi della rappresentazione; Feste regali fra città e teatro; Il teatro professionistico; Pratiche performative nella scenografia di vie e piazze; La città e le feste religiose; La scenografia del potere nelle esequie dei sovrani), riproduce una consistente campionatura di incisioni e disegni relativi alla teatralità milanese settecentesca e alla scenografia in particolare, ciascuno dei quali corredato dalle puntuali schede redatte da Francesca Barbieri e Alessandra Mignatti.
Dichiarato, nell'approccio critico alle fonti iconografiche per lo spettacolo, il debito con la scuola fiorentina, e in particolare con le linee metodologiche tracciate da Ludovico Zorzi e da Cesare Molinari.
La cultura della rappresentazione nella Milano del Settecento. Discontinuità e permanenze
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La copertina del
Indice
Sommario
Marco Navoni, Prefazione
S.E. Cardinale Dionigi Tettamanzi, La classe di studi borromaici e le due importanti ricorrenze della Biblioteca Ambrosiana
Massimo Marcocchi, Ricordo di Ignacio Tellechea Idígoras
Marco Navoni, Ricordo di Antonio Rimoldi
La cultura della rappresentazione nella Milano del Settecento. Discontinuità e permanenze
a cura di Roberta Carpani, Annamaria Cascetta, Danilo Zardin
Tomo primo
R. Carpani, A. Cascetta, D. Zardin, Premessa
Marcello Verga, «Finis saeculi novam rerum faciem aperuit» (Leibniz). Guerre di successione, stati, popoli e culture della rappresentazione nellItalia del XVIII secolo
Cinzia Cremonini, Mobilità sociali, relazioni politiche e cultura della rappresentazione a Milano tra Sei e Settecento
Paola Vismara, Il sistema della religione cittadina dei milanesi nel Settecento e S. Maria presso S. Celso
Emanuele Colombo, Milano bilingue. Il gesuita Tommaso Ceva (1648-1737)
Angelo Bianchi, La virtù rappresentata. Imprese di Principes Academiae del Collegio gesuitico di Santa Maria degli Angeli di Monza (1738-1773)
Filippo Lovison, I Barnabiti a Milano. Il caso Branda a SantAlessandro in Zebedia
Marzia Giuliani, La scrittura erudita di Giambattista Castiglione. La memoria di Carlo Borromeo e
Edoardo Barbieri – Giancarlo Petrella, Splendori e miserie degli uomini del libro a Milano nel Settecento. Filippo Argelati libraio ed editore
Stefano Locatelli, Tra libro e scena. Pratiche di letture del teatro nel Settecento. Filippo Argelati libraio ed editore
Eugenia Bianchi, Precisazioni sulla collezione dellarcivescovo milanese Giuseppe Pozzobonelli e sul soggiorno lombardo di Bernardo Bellotto
Alessandra Squizzato, Per la storia del collezionismo dellantica aristocrazia milanese durante il secolo XVIII: prime considerazioni sulle raccolte artistiche del ramo principesco dei Trivulzio
Simonetta Coppa, Un ciclo sconosciuto di quadri per la canonizzazione di santAndrea Avellino (1712)
Robert Kendrick, Seeking musical antiquity in Settecento Milan
Christoph Riedo, Interrelazioni tra stile musicale e liturgia: discontinuità e permanenze nella Milano del Settecento
Tomo secondo
Claudio Bernardi – Carla Bino, Ragionevoli culti. La fine delle follie carnevalesche e delle devozioni drammatiche a Milano nel Settecento
Annamaria Cascetta, «Una dilettevole scuola de buoni costumi e una soave cattedra di lezioni morali». La transizione culturale nella tragedia
Roberta Carpani, Gli spettatori competenti. Lettere sul teatro in Italia e in Europa fra Pietro e Alessandro Verri
Mariagabriella Cambiaghi, Tra accademie e teatrini nobiliari: la via milanese al rinnovamento delle scene
Nadia Palazzo, Il teatro comico nella Milano del Settecento: un profilo critico
Fabrizio Fiaschini – Giuseppe Polimeni, La voce bosina: teatralità milanese tra piazza e accademia
Laura Aimo, La rappresentazione in scena: Apelle, e Campaspe di J. G. Noverre (Milano 1774)
Rosa Cafiero, Il tempio della musica: il Teatro alla Scala. Forme e protagonisti
Rita Maria Fabris, Danza e danzatori sulla scena milanese
Arianna Frattali, Ester fra tragedia e oratorio nella drammaturgia di Francesca Manzoni
Margherita Azzi Visentini, Osservazioni in margine alla civiltà della villa nella Milano del Settecento: committenza, funzione e rappresentazione
Abstract
Festa, rito e teatro nella «gran città di Milano» nel Settecento
a cura di Francesca Barbieri, Roberta Carpani, Alessandra Mignatti
Roberta Carpani, Introduzione
Francesca Barbieri – Alessandra Mignatti, Nota ai testi
Francesca Barbieri – Alessandra Mignatti, Avvertenze
1. Milano e i luoghi della rappresentazione
2. Feste regali fra città e teatro
3. Il teatro professionistico
4. Pratiche performative nella scenografia di vie e piazze
5. La città e le feste religiose
6. La scenografia del potere nelle esequie dei sovrani
Bibliografia
Indice dei nomi di persona a cura di Greta Salvi
Satuto
Statuto dellAccademia Ambrosiana
Statute of Accademia Ambrosiana