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Fabbrica Europa 2011 Teatro

Worlds of Culture è il sottotitolo della XVIII edizione di Fabbrica Europa, il festival multidisciplinare che porta a Firenze artisti internazionali della scena contemporanea. La lente d’ingrandimento punta su alcuni territori che, pur facendo parte di quel “mondo globale” in cui viviamo, conservano un’identità riconoscibile e un’originalità feconda. Gli appuntamenti dell'atteso evento si dispiegheranno nei consueti spazi di Stazione Leopolda dal 3 al 28 maggio prossimo, con  escursioni al Teatro Verdi, CanGo Cantieri Goldonetta, Teatro Cantiere Florida, Auditourium San’Apollonia e l'Istituto Francese.

È al Teatro Verdi che si inaugura la manifestazione, con Gardenia, l’eccentrico lavoro teatrale di Alain Platel e Frank Van Laecke, che mette in scena la vita di nove travestiti e transessuali. Roberto Bacci e la Compagnia Laboratorio di Pontedera tornano quest’anno a Fabbrica Europa con Abito, ispirato a Il libro dell’inquietudine di Pessoa. Lo spettacolo, nato in collaborazione con la regista danese Anna Stigsgaard, è la storia di un uomo qualunque che, invece di indossare la sua vita d'ordinanza, esce dalla finestra di casa e si perde per le strade del suo mondo quotidiano che non riconosce e che non lo riconosce. A partire dalle azioni principali di Abito, Anna Stigsgaard ha realizzato Lisboa, uno spettacolo itinerante che parte da Ponte Vecchio e si conclude nel piazzale esterno della Stazione Leopolda. Le gemelle Luisa Pasello e Silvia Pasello, dirette dal coreografo Virgilio Sieni, presentano in prima assoluta Due lupi, tratto da Il grande quaderno, prima parte della Trilogia della città di K. di Agota Kristof. Sieni concepisce il corpo come arcipelago di sensi che si lascia sussurrare e spostare da una voce corale, in un incessante gioco del doppio. Altri appuntamenti da segnalare sono: la lectio magistralis di Alessandro Mendini, Federico Tiezzi e Gianfranco Capitta all'Auditorium Sant’Apollonia; il ciclo di conferenze di  Luigi Lombardi Vallauri e Mino Gabriele all’Istituto Francese, infine, la presentazione di Dopo la battaglia. Scritti poetico politici, ultimo libro di  Pippo Delbono.

Tristi tropici di Virgilio Sieni e (im)possibile di Zero Visibility Corp sono i due eventi di punta della sezione danza. Sieni, ispirandosi all’omonima opera di Claude Lévi Strauss mette in scena due coppie di danzatrici e una ragazza non vedente, riflettendo sulla percezione alterata di quest’ultima. (im)possibile, prima nazionale, è una danza di forte impatto fisico e visuale imperniata sulla volontà di creare una presenza fisica e mentale che includa l’Altro, associando il duetto come forma coreografica e la seduzione come strategia artistica. Altro appuntamento da segnalare è Never Never Neverland del Teatro delle Moire: quattro performers a confronto con domande sul senso e la verità della presenza in scena, danno forma, una metamorfosi dopo l’altra, a un’isola del possibile, fatta di strati di abiti, accessori e suppellettili saltati fuori da cassetti, cantine, solai e vecchi bauli di teatranti.

La musica di Fabbrica Europa è all'insegna della rivisitazione in chiave contemporanea di celebri opere musicali del passato. Missa Ockeghem, incentrata sulla reinterpretazione digitale della quattrocentesca Missa cuiusvis toni del fiammingo Johannes Ockeghem, è una coproduzione dell’ensemble vocale Homme Armé con Tempo Reale, Fabbrica Europa e il Maggio Musicale Fiorentino. Grazie a un allestimento ispirato all’opera di Giovanni Michelucci, lo spazio diventa una sorta di tempio-cattedrale percorso da un’alternanza di voci, musica elettronica e video proiezioni. Divagazione su 319 corde vede protagonisti Stefano Bollani con l’Orchestra della Toscana diretta da Mirko Guerrini. Le atmosfere dei brani del concerto suggeriscono le sonorità classiche dell’orchestra mozartiana, quelle più moderne del Novecento europeo, fino a raggiungere le suggestioni jazz delle avanguardie americane degli ultimi decenni. Comicoperando. A Tribute to the Music of Robert Wyatt è il progetto di sei musicisti che rendono omaggio alla biografia artistica di uno dei più grandi compositori viventi.

Affiancano le abituali sezioni di teatro, danza e musica tre nuove aree: Focus in Art and Science, Art’N’Go e Toscana Factory. I progetti, dedicati alle proposte dei giovani artisti, consistono in laboratori, performances, installazioni visive e sonore che contaminano generi e registri stilistici diversi riflettendo sull’utilizzo della creatività e della tecnologia nelle arti performative.

                                                                    di Adela Gjata


 
Il logo del festival


 


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