L’immaginario scenografico e la realizzazione musicale
A cura di Maria Ida Biggi e Paolo Gallarati
Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2010, pp. 295, € 35
ISBN 978-88-6274-191-0
Data di pubblicazione su web 08/04/2011
![La copertina](../recensioni/img/cat3/0311_mercedes_big.jpg)
«Contro l'approssimazione». Così, in una formula, si potrebbe racchiudere l'insegnamento metodologico di Mercedes Viale Ferrero. Il rigore – «rigore piemontese», come sottolineato affettuosamente da Daniela Goldin Folena – è da sempre uno dei tratti distintivi della studiosa torinese, figlia dell'autorevole storico dell'arte Vittorio. Rigore e generosità (intellettuale) di una «investigatrice di razza», capace di mettersi ogni volta in discussione, caratteristica propria delle persone intelligenti.
Alla studiosa è stato dedicato un doppio convegno – organizzato nel
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La prima parte del volume è dedicata al profilo scientifico della studiosa, con annessa bibliografia e le presentazioni – non prive di note amicali – di Alberto Basso, Franco Pulcini, oltreché dei già citati Petrobelli e Folena. Segue la seconda parte, che registra i contributi dei relatori intervenuti al convegno. I saggi sono ordinati cronologicamente (dal Seicento al Novecento, arco temporale investigato da Viale Ferrero).
Nella relazione di apertura, Elena Tamburini passa in rassegna gli spazi teatrali destinati all'ambizioso programma di politica culturale e spettacolare messo in atto dalla famiglia Barberini a Roma a partire dagli anni Trenta del Seicento. Più in particolare, Tamburini cerca di ricostruire sulla base di ipotesi ragionate la struttura interna e l'impianto scenotecnico del teatro Grande (eretto in un'ala di palazzo Barberini e inaugurato nel 1639), del quale molto resta ancora ignoto, e dell'ancor più ignota struttura teatrale stabile fatta costruire tre anni dopo nel medesimo spazio dal cardinale Antonio.
Di Ferdinando Galli Bibiena tratta invece Marinella Pigozzi, delineando la fortuna del grande architetto-scenografo in bilico tra la «prassi» del proprio “mestiere” e l'«esemplarità didattica» delle sue pubblicazioni trattatistiche. A seguire, il confronto analitico proposto da Elena Sala Di Felice tra le sontuose scenografie degli spettacoli d'opera metastasiani e quelle, di ben altro tenore, delle commedie di Goldoni. Sempre in ambito settecentesco, Annarita Colturato prende in esame L'accorta cameriera del compositore spagnolo Vicente Martín y Soler, opera buffa messa in scena al Teatro Regio di Torino il 6 settembre
Un altro allestimento, quello del Moïse et Pharaon di Rossini, è al centro della relazione di Emilio Sala, che affronta i problemi di mise en scène dell'opera confrontando due documenti conservati alla Bibliothèque de l'Opéra di Parigi. L'attività di due architetti-scenografi, Antonio Basoli e Alessandro Sanquirico, è invece indagata da Deanna Lenzi e Maria Ida Biggi nei rispettivi interventi con esiti originali. E se David Rosen si occupa della fortuna scenica in Italia de
Dal Macbeth ai bozzetti di alcune opere verdiane. Tali documenti iconografici offrono a Olga Jesurum lo spunto per una riflessione sulla Metodologia dello studio della scenografia ottocentesca. Il librettista Luigi Illica è invece il trait d'union tra il tema svolto da Virgilio Bernardoni, incentrato sull'«immaginario scenico» del mascagnano Isabeau, e quello di Gabriella Olivero, dedicato alla messa in scena scaligera dell'Anton di Cesare Galeotti (17 febbrario 1900).
In chiusura, Vittoria Crespi Morbio ricostruisce il profilo poco frequentato dello scenografo e costumista Luigi Sapelli (in arte Caramba), mentre Elvidio Surian sottolinea i meriti dell'attività editoriale di Giuseppe Bocca, a partire dalla pubblicazione della «Rivista musicale italiana», che segna l'inizio degli studi musicologici in Italia. Infine, Michele Girardi si sofferma sull'esemplare esegesi dell'Enfant et le sortilèges di Ravel prodotta da Melanie Klein, pioniera della psicanalisi dell'età infantile.
L’immaginario scenografico e la realizzazione musicale
Indice
INDICE
Pierluigi Petrobelli
Per Mercedes
Alberto Basso
Mercedes Viale Ferrero
Franco Pulcini
Mercedes Viale Ferrero e il Teatro alla Scala
Daniela Goldin Folena
Scenografia e cultura: linsegnamento di Mercedes Viale Ferrero
Bibliografia di Mercedes Viale Ferrero
Elena Tamburini
Sui teatri dei Barberini: nuovi documenti e alcune riflessioni
Marinella Pigozzi
Ferdinando Galli Bibiena. Dalla prassi allesemplarità didattica
Elena Sala Di Felice
Alla corte di Madrid un elefante bianco; un baule per la villeggiatura di Montenero
Annarita Colturato
Prima le scene poi la musica: Martín y Soler a Torino nel 1783
Emilio Sala
Qualcosa sulla mise en scène del Moïse et Pharaon di Rossini e sullo statuto dei livrets de mise en scène
Deanna Lenzi
Antonio Basoli per il Teatro dei Cavalieri Associati di Santarcangelo di Romagna
Maria Ida Biggi
La presenza dei personaggi nelle incisioni di Alessandro Sanquirico
David Rosen
A Tale of Three Libretti: La Muette de Portici in Italy
Marcello Conati
Verdi censurato. Macbetto fra papa e zar
Olga Jesurum
“Discorso sul metodo”. Per una metodologia dello studio della scenografia ottocentesca
Virgilio Bernardoni
Limmaginario scenico di Luigi Illica librettista. Il caso Isabeau
Gabriella Olivero
LAnton di Luigi Illica: una veste nuova per idee nuove solo in parte
Vittoria Crespi Morbio
Caramba: la difficoltà di essere
Elvidio Surian
Giuseppe Bocca editore musicista della «Rivista musicale italiana» (1894-1955)
Michele Girardi
Ravel lenfant: musica e scena in un moderno opéra féerique. Fantasia lirica per Mercedes
Indice dei nomi