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Michelangelo Antonioni L'avventura


Lindau, Torino, 2010, pp.252, 18 Euro
ISBN 978-88-7180-891-8

Scritto da Federico Vitella e dedicato alla pellicola che Michelangelo Antonioni portò a Cannes nel 1960 esce, per i tipi di Lindau, il volume L’avventura. Come altri testi della collana Universale Film,  anche questo si basa su un’analisi accurata e rigorosa di materiali piuttosto eterogenei.

Nella suddivisione in tre parti non manca quella interpretativa che illustra il contesto culturale in cui il film matura e individua in alcuni precedenti lavori del regista ferrarese le prime forme di storia e personaggi de L’avventura, come un primo soggetto cinematografico dal titolo L’isola o il dramma inedito Scandali Segreti. Fondamentale per capire la rottura rappresentata dal film e quale collocazione gli spetti oggi all’interno della storia del cinema è poi il capitolo Critica dello stile in cui appunto si comprende quanto cosciente fosse l’opera di Antonioni nel ribaltare i codici narrativi e formali in vigore.  L’avventura dunque, come condensato di trasgressioni, un film con uno sguardo mai visto prima sul paesaggio e sullo spazio in generale, con dialoghi inusuali e girato in un  formato panoramico, impiegato però senza servire le esigenze spettacolari che ne avevano voluto la nascita.

 


Gabriele Ferzetti e Monica Vitti

 

Trasgressione lo fu, come testimonia un altro capitolo del volume, anche l’impiego di Monica Vitti e la costruzione del suo personaggio (Claudia) ricco di ambiguità e sfumature che ne faranno un nuovo “tipo femminile d’autore”, di cui Vitella mette giustamente in risalto la centralità e la novità. L’attrice, all’epoca legata sentimentalmente ad Antonioni, prima di essere scritturata per L’avventura non aveva all’attivo alcuna interpretazione realmente significativa. Sarà questa travagliata prova ad inaugurare un sodalizio artistico che la porterà a dar vita a figure di donna che nella loro problematicità mostrano sensibilità e capacità di scrutare a fondo  la propria coscienza.

A costituire il nucleo centrale della ricerca di Vitella è una precisa analisi del testo filmico e una meticolosa ricostruzione della sua genesi produttiva e creativa. Dalla divisione in sequenze, al dettagliato confronto tra soggetto, sceneggiatura e film che, proprio grazie a documenti d’archivio inediti e testimonianze scritte dell’autore, mette in risalto divergenze fondamentali, scelte audaci e consapevoli e tradite esigenze di botteghino.

A mostrare lo sforzo indagatorio di Vitella sono le pagine dedicate alla lavorazione del film. Alle già note  informazioni sulle vicissitudini patite dalla troupe durante le riprese si aggiungono dati che parlano con esattezza di tempi, cifre e location utilizzate e si prosegue con la stessa dovizia di particolari a ricordare quanto accaduto dopo l’uscita del film. Come nel caso della presentazione a Cannes che vede la critica francese e italiana su posizioni piuttosto distanti (favorevole la prima, meno la seconda). Non sono poi tralasciate le differenze che si registrano tra le diverse versioni della pellicola circolanti in Italia e all’estero. Preziosa in ultimo l’appendice: riporta la stesura di due scene non girate e una breve antologia di recensioni dell’epoca per ricordare chi del film colse già allora l’importanza e la complessità. 

di Paolo Grassini


cover

cast indice del volume


 



 
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