Venezia Arti, n. 21, 2007



n. 21, 2007, pp. 191, euro 57

Data di pubblicazione su web 17/09/2010

La copertina

I Contributi dell'ultimo numero di «Venezia Arti», Bollettino del Dipartimento di Storia delle arti e conservazione dei beni artistici “Giuseppe Mazzariol” dell'Università Ca' Foscari di Venezia, percorrono la Storia dell'Arte, ma sarebbe meglio dire delle Arti, dal Medioevo al Novecento, con una serie di saggi di vario contenuto, che, come d'abitudine, spazia dalla scultura, alla pittura, al teatro.

 

Ester Brunet analizza alcuni esempi scultorei della figurazione dell'agnello, “simbolo” del Cristo, per evidenziare come, nel tempo, tale associazione abbia finito per «tracimare gli argini del puro simbolismo cristologico, facendosi cristiana in senso lato». Segue un interessante mappatura, redatta da Giovanna Caselgrandi, del patrimonio italiano per quello che concerne gli smalti medievali cloisonnés per il periodo compreso tra il X e il XIII secolo. Antonella Montedoro analizza alcune fasce decorate a grottesche rinvenute qualche anno fa nella canonica della parrocchia di San Sabino di Seregnano e, attraverso una accurata esegesi, corroborata da una nutrita Appendice documentaria, attribuisce i lavori a Francesco Verla e Marcello Fogolino. Vinni Lucherini, il cui lungo saggio è arricchito da un ampio apparato di note, relaziona sulla collezione padovana di Pietro Bembo, andando oltre il mero intento di catalogazione per privilegiare «le istanze culturali ed estetiche che presiedettero alla costituzione della raccolta» e per denunciare alcuni fraintendimenti novecenteschi.

 

Interessante la lettura iconografica di Francesca Piovan di alcuni dipinti di Lorenzo Lotto dei primi anni 1540, finalizzata alla definizione del modello vestiario della città di Treviso e, indirettamente, di quello coevo veneziano «a fronte della forte subordinazione politica, economica e culturale di Treviso alla città lagunare». Antonello Nave ricostruisce la biografia di Giovanni Biasin (1835-1912) a partire soprattutto dalle notizie dei principali periodici veneti tra Ottocento e primo Novecento arrivando ad analizzare una veduta veneziana di ventitrè metri di lunghezza (Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi – Palazzo Roverella – Rovigo), di cui ancora oggi si ignorano data e circostanze di realizzazione. Silvia Carraro si occupa della figura di Luigi Salvatico (1873-1938), il più sorprendente artista della ‘Scuola del Vero' che sorse sul finire dell'Ottocento a Venezia ad opera di un gruppo di pittori «caratterizzati da un'analoga attenzione documentaria e da un approccio non convenzionale all'analisi del dato reale». Virginia Baradel analizza il soggiorno padovano di Umberto Boccioni (1906-07) non a partire dall'ottica dell'artista (il punto di vista privilegiato dagli studiosi) ma piuttosto «dai luoghi e dalle relazioni intrecciate nella città del Santo»: si evidenzia così come il legame tra l'artista e Padova sia stato molto più intenso di quanto finora riconosciuto.

 

Gli ultimi due interventi allargano l'orizzonte di indagine. Danièle Pistone si muove sul versante musicale e ricostruisce le tappe della creazione di una Venezia tutta “francese”, dato che essa «qui fut pour Nietzche le synonime même de “Musique” – […] occupe incontestablement une place à part dans l'immaginaire musical français». Infine il lungo saggio di Paolo Puppa, partendo dal sibillino interrogativo «cosa definisce oggi un regista teatrale?», riflette sulla messinscena del Padre di Strindberg ad opera di Castri (18 ottobre 2005). La prima parte del saggio è una introduzione al problema, in cui lo studioso si concentra sull'esperienza artistica del regista toscano, precedente alla data dello spettacolo in oggetto. Nel complesso Puppa relaziona su un artista, che, come Roberto Alonge ha messo in evidenza (Il teatro di Massimo Castri, Roma, Bulzoni, 2003), incarna una raffinata complessità e che «ricattato dal mestiere, punta alla poesia».

 

Arricchiscono il volume le tradizionali sezioni Mostre, Spettacoli, Convegni; Restauri, Recuperi, Inventari e Recensioni che aggiornano il lettore sull'intensa attività espositiva, su quella di ricerca e anche di recupero del patrimonio artistico peninsulare.

 

 

di Diego Passera

Venezia Arti, n. 21, 2007

Indice




Indice

INDICE

 

Contributi

 

Ester Brunet, Note circa l’uso del simbolo dell’Agnus Dei nella scultura altomedievale (Italia centro-settentrionale)

 

Giovanna Caselgrandi, Smalti medioevali cloisonnés (X-XIII secolo): uno sguardo al patrimonio italiano

 

Antonella Montedoro, Francesco Verla e Marcello Fogolino nella casa dei Brezio Stellimauro a Seregnano

 

Vinni Lucherini, La modernità degli antichi nel primo Cinquecento, o della collezione padovana di Pietro Bembo

 

Francesca Piovan, Su due ritratti trevigiani del Lotto. Lettura del sistema d’abbigliamento di una nobiltà di provincia

 

Antonello Nave, Giovanni Biasin (1835-1912): un pittore e decoratore veneziano in Polesine

 

Silvia Carraro, «Il pittore che par meccanico, il meccanico che par pittore»: Luigi Selvatico nella pittura veneziana tra Otto e Novecento

 

Virginia Baradel, Boccioni a Padova

 

Danièle Pistone, Venise dans l’imaginaire musical français

 

Paolo Puppa, Castri versus Strindberg

 

 

 

Mostre – Spettacoli – Convegni

 

Giuseppe Barbieri, Fatima Terzo Bernardi. Restituzioni

 

Debora Tosato, Note veneziane a margine della mostra su Marco Palmezzano

 

Giulia Camin, Tra ordine e disordine: Jean Arp e Sophie Tauber

 

Saba Burali, Mostra omaggio a Millos

 

Camilla Delfino, Convegno internazionale di studi: Antonio Vivaldi. Passato e Futuro

 

Giulia Vittori, Ibsen e Wilson: incontro con La donna del mare

 

 

 

Restauri – Recuperi – Inventari

 

Simonetta Nicolini, I colori delle mariegole

 

Vincenzo Mancini, Disegni del Seicento veneto

 

Alberto Bordignon, Analisi di fonti d’archivio riguardanti l’oreficeria sacra dell’Altopiano dei Sette Comuni

 

Francesca Giraldo, Mario Buccellati, orafo di Gabriele D’Annunzio

 

Roberta de Piccoli, 142 consegne postali: Pina Agostini Bitelli scrive a Francesco Balilla Pratella

 

Stefano Franzo, L’opera del chiarissimo Valentinis

 

Virginia Baradel, Tre lettere e un’incisione degli anni di formazione padovana di Casorati

 

 

 

Recensioni

 

 

 

Attività del dipartimento