«Nell’età dell’incertezza per antonomasia, sempre nuova e multiforme, l’arte non può che essere il rispecchiamento di tale condizione ma è anche, insieme, il solo possibile tentativo di oltrepassarla, grazie alle virtù del pensiero e alla forza della bellezza. Il pensiero e la bellezza: due prospettive, due vocazioni, che da sempre Spoleto e il suo Festival sollecitano, animano, connettono».

Con queste parole il Direttore artistico Giorgio Ferrara presenta la 53° edizione del Festival dei 2 Mondi di Spoleto, che il 18 giugno apre con l’Opera inedita, da lui stesso diretta, Gogo No Eiko su libretto di Yukio Mishima e musiche di Hans Werner Henze .

Uno sguardo verso Oriente che si approfondisce poi con Leonard Eto e il potere magico dei suoi tamburi giapponesi in Blendrum Taiko ma anche con la tradizione delle marionette del Teatro Youkiza in Descendents of the Eunuch admiral.

Non mancano i personaggi di fama internazionale come John Malkovich in scena con The Infernal Comedy e Fanny Ardant in Chants d’Est, nonché grandi nomi del panorama teatrale mondiale come Peter Brook con la regia di Eleven and Twelve e Robert Wilson che dirige il famoso Berliner Ensemble in Shakespeares Sonette affidando le musiche al grande cantautore Rufus Wainwright.

Il ricco calendario non dimentica i bambini, cui sono dedicati gli spettacoli dell’Accademia Perduta di Claudio Casadio I musicanti di Brema, La Bella e La Bestia e L’Orchetto.

Il Festival si muove poi a passi di danza con tre compagnie esclusive: la Lar Lubovitch Dance Company in Dancing Jazz, la Cedar Lake Contemporary Ballet e l’ Hamburg Ballett diretto da John Neumeier.

Opera, teatro, danza ma anche musica, arte e cinema uniti a dar vita ad una nutrita serie di appuntamenti del panorama artistico non solo italiano. Le note del tradizionale Concerto Finale, quest’anno diretto dal giovane maestro venezuelano Diego Matheuz, chiuderanno l’evento il 4 luglio.