Anche Firenze, dopo la straordinaria e seguitissima mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma, rende un omaggio alla figura di Caravaggio, in occasione del quarto centenario della sua morte, con un percorso espositivo piuttosto singolare, volto a ricostruire i rapporti tra il pittore e il centro del Granducato fiorentino. Anche se non abbiamo notizie certe sulla presenza di Caravaggio a Firenze, ormai, grazie, tra gli altri contributi, alla mostra curata circa quaranta anni fa da Evelina Borea (che portava quasi lo stesso titolo), siamo in grado di dare per certa la «breve, ma intensa stagione», per usare le parole dello storico dellarte, Prof. Antonio Pinelli (Repubblica, 21 maggio 2010), in cui Firenze fu toccata dalla vena naturalistica del Caravaggio (giunsero da Roma il Bacco e la Medusa, grazie al mecenatismo di Cosimo II) e dei seguaci, italiani e stranieri. Organizzata in tre distinte sedi (Caravaggio e caravaggeschi a Firenze, Gallerie Palatina e degli Uffizi, a cura di Gianni Papi, Caravaggio e la modernità. I dipinti della Fondazione Roberto Longhi, Villa Bardini, a cura di Mina Gregori), la mostra ospita oltre cento opere del pittore e seguaci, tra cui Artemisia Gentileschi, Battistello Caracciolo e Theodor Rombouts, venuti di persona a lavorare a Firenze.