Affascinante il tema scelto per la XXI edizione del Ravenna Festival (9 giugno-13 luglio 2010): Ex tenebris ad lucem (S'l'è nöt u s'farà dè). Tenebre intese come la notte, la morte, la cecità fisica, ma anche quella intellettuale e morale. E come non constatare che «proprio dal buio, spesso, nell'arte occidentale, proliferano immagini fantastiche»?
Come è ormai consuetudine, anche per questa edizione il Ravenna Festival prevede una serie ricca di appuntamenti di vario interesse: si spazia dalla musica sacra a quella popolare, dalla black music al musical (Evita, per la regia di Bill Kenwright, dal 22 al 26 giugno), dai concerti sinfonici (diretti da Abbado, Dutoit, Muti e Temirkanov) alla danza (con coreografi del calibro di Micha van Hoecke, Lin Hwai-min, Bill T. Jones, John Neumeier, Carlos Acosta). Tra tutti si segnala l'atteso debutto, al Teatro Alighieri, di Tenebrae. L'opera musicale è stata commissionata al compositore Adriano Guarnieri (già autore del fortunato Pietra di Diaspro del 2007) ed è ispirata ai Tenebrae Responsoria di Gesualdo da Venosa, arricchita dai testi del filosofo Massimo Cacciari e intesa quale «oratorio digitale spazializzato».
Immancabile la «parte più propriamente teatrale del festival», per la quale si segnalano: il debutto di un'opera inedita, Cardo Rosso (Io desidero la morte più di quanto tu desideri la vita) di Maddalena Mazzocut-Mis (28-29 giugno), ispirato alla tragedia del teatro Na Dubrovka del 2002; i Demoni messi in scena da Peter Stein (26-27 giugno); il nuovo progetto del Teatro delle Albe, Rumore d'acque (unica data, 8 luglio), che vede coinvolti gli adolescenti della comunità tunisina di Mazara del Vallo.
Per maggiori informazioni e per consultare il programma vedere il sito internet di Ravenna Festival.
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