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Hystrio, a. XXII, 2009, n.3
trimestrale di teatro e spettacolo

a. XXII, 2009, n.3, pp. 128, euro 9, 00

Spetta al resoconto del Premio Hystrio alla Vocazione l’apertura del numero estivo della rivista milanese. Fabrizio Sebastian Caleffi racconta le pre-selezioni, lo svolgimento delle selezioni e le conclusive Due Giornate delle Eliminatorie tenute nel Teatro Franco Parenti del capoluogo lombardo. Seguono le motivazioni degli altri riconoscimenti attribuiti a Paolo Rossi (Premio Hystrio all’interpretazione), Carlo Cerciello (Premio Hystrio alla regia), Mario Perrotta (Premio Hystrio alla drammaturgia), ai Teatri de L’Aquila (Premio Hystrio – Altre Muse), Danae Festival (Premio Hystrio – Provincia di Milano), Giuseppe Battiston (Premio Hystrio - Teatro Festival di Mantova), Puntozero Teatro (Premio Hystrio – Associazione Arte e Salute).

La “Vetrina” è per Ugo Ronfani, fondatore nel 1988 e direttore fino al 1977 di “Hystrio”. Dal delicato ricordo di Claudia Cannella emergono i tratti umani di questo straordinario personaggio che si affermò come saggista, romanziere, critico, giornalista e drammaturgo. Preziose, umane e affettuose, sono le brevi testimonianze lasciate da colleghi e uomini di spettacolo. Si prosegue con l’intervento di Fausto Malcovati che spiega la rielaborazione de La cimice di Vladimir Majakowskij operata da Vsevolod Mejerchol’d. Il regista mantenne inalterata la prima parte del testo, mentre proiettò il secondo tempo nel 1940-1942, ossia quattro o cinque anni più in là rispetto all’originale che prevedeva un’ambientazione cinquant’anni dopo. Questo per celebrare i progressi della Russia socialista, le conquiste della coscienza operaia. La recente messinscena de La cimice di Majakowskij curata da Serena Sinigaglia con Paolo Rossi e Massimo De Francovich protagonisti (Produzione Piccolo Teatro di Milano) è discussa da Claudia Cannella e Domenico Rigotti in “Pro & Contro”. Nella “Vetrina” si legge un breve profilo di Krystian Lupa, vincitore del Premio Europa per il Teatro 2009. Il regista polacco si è affermato negli anni Novanta con spettacoli ricavati da romanzi (tra questi La fornace di Thomas Bernhard, L’uomo senza qualità di Robert Musil, Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov), per poi occuparsi di tematiche legate a mitologie contemporanee, come i recenti Factory 2 e Persona. A Wroclaw, sede della manifestazione, sono stati premiati anche lo shakesperiano Mcbeth di Grzegorz Bral, Sunken Red di Guy Cassiers tratto dal romanzo Bezonken Rood di Jeroen Brouwers. “Oltre il teatro. Tutto in un manifesto. Polonia 1989-2009” è il titolo della mostra curata da Sergio Maifredi e Corrado D’Elia negli ambienti del Palazzo Ducale di Genova. Sono esposti duecento manifesti teatrali, filmati, manichini e fotografie.

Il viaggio di “Teatromondo” inizia a Berlino con l’annuale Theatertreffen, il prestigioso festival rivolto alle dieci migliori produzioni teatrali in lingua tedesca. Il premio è andato a Der Websteufel, dramma di Karl Schönherr allestito da Martin Kusej per il Burgtheater di Vienna, e preferito ai lavori di altri qualificati registi, quali Christoph Schlingensief (Eine Kirche der Angst vor dem Fremden in mir, produzione Ruhrtriennale), Katie Mitchell (Wunschkonzert di Franz Xaver Kroetz, Schauspiel di Colonia), Jurgen Gösch (Hier und Jetzt di Schimmelpfennig), Völker Lösch (Marat was ist aus unsere Revolution geworden? Schauspielhaus di Amburgo), Joahim Meyerhoff (Alle Toten fliegen hoch, Burgtheater di Vienna), Andreas Kriegenburg (Der Prozess da Franz Kafka, Kammerspiele di Monaco), Nicolas Stemann (Die Räuber di Friedrich Schiller, Thalia Theater di Amburgo) e Christoph Marthaler (Das Theater mit dem Waldhaus).

Lo sguardo su Londra si concentra sullo Spill Festival, dove spiccano Commedia dantesca della Societas Raffaello Sanzio e Orgy of Tolerance di Jan Fabre, critica sarcastica della società dei consumi, mentre perplessità ha suscitato The Porcelain Project di Needcompany con le coreografie di Greace Ellen Bankey. Consensi di pubblico e di critica ha ottenuto Aftermaths: a Tear in the Meat of Vision di e con Julia Bardsley.

Quattro sono gli spettacoli segnalati dal panorama parigino. La grande magia di Eduardo De Filippo è allestito da Dan Jemmett seguendo la formula del teatro nel teatro con elementi vagamente circensi. Ricca di elementi barocchi, poetici e magici è risultata la messinscena di Vie du grand dom Quichotte et du gros Sancho Pansa di Antonio José da Silva e la regia di Emile Valantin. Ispirato al capolavoro dello stesso scrittore spagnolo è anche Somewhere…La mancha di Marie-Paule Ramo e Irina Brook, anche regista. Si tratta di un divertente road mowie di keruachina memoria. Love is my sin trasferisce sul palcoscenico i sonetti di William Shakespeare nell’adattamento e regia di Peter Brook che li intreccia in un dialogo intimo tra un uomo (Bruce Myers) e una donna (Natasha Parry). Infine il Théâtre National de la Colline ha ospitato una straordinaria edizione di Minetti di Thomas Bernhard con Michel Piccoli protagonista e la regia di André Engel.Prosegue con Piemonte-Liguria lo Speciale dedicato alle regioni italiane. Apre il ciclo dei contributi Laura Bevione con un’attenta ricognizione della realtà piemontese, orientando l’attenzione su Torino dove opera la Fondazione del Teatro Stabile diretto da Mario Martone, impegnato, pur tra non poche difficoltà, a coordinare l’attività culturale delle sale gestite dal Sistema Teatro di Torino e Fondazione Teatro Piemonte Europa, non dimenticando le tante e molteplici realtà periferiche. Pierfrancesco Giannangeli si occupa dei festival piemontesi, caratterizzati dalla compresenza di novità e tradizione, gruppi emergenti e autori classici, produzioni italiane e straniere, come dimostrano i cartelloni del Festival delle Colline Torinesi, Teatro a Corte, Asti Teatro. La danza compete a Domenico Rigotti che illustra la condizione di salute creativa ricordando, tra l’altro, la Compagnia del Teatro Nuovo, la manifestazione Torinodanza e le iniziative di importanti artisti come Natalia Casorati e Paolo Movich. L’importanza di Torino Ragazzi è dimostrata da Maura Sesia attraverso la segnalazione della Casa del Teatro Ragazzi, struttura aperta nel 2006 e unica nazionale a livello europeo, e della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani avviata nel 2004. Il panorama ligure è disegnato da Laura Santini. In un territorio ricco di sale teatrali, dove si animano progetti, scuole e laboratori, manca un coordinamento regionale capace di superare la cronica tendenza alla programmazione autonoma e indipendente. La città principale rimane Genova con le sue quattordici sale per lo spettacolo, dal Teatro San Carlo per la lirica al Politeama Genovese per il musical, dallo Stabile al Teatro della Tosse, ai Teatri Possibili Liguria e il Teatro dell’Archivolto. La ricca stagione estiva, dove primeggia il Festival di Borgio Verezzi e il genovese Festival in una notte d’estate, è riassunta da Eliana Quattrini. Si affianca a Piemonte-Liguria la Sardegna esposta da Marco Andreoli. Si tratta di un mondo teatrale che si muove tra tradizione e ricerca, come dimostra la programmazione del Teatro Stabile di Sardegna, la principale istituzione dell’isola.

Spetta alle competenze di Fabrizio Sebastian Caleffi la cura del dossier Teatro & Cinema, il quale firma l’articolo di apertura dedicato ai rapporti di interscambio tra teatro e cinema contemporaneo. Margherita Laera affronta il caso Londra, città sede di una florida industria cinematografica e forte di solida tradizione teatrale, per dimostrare come gli adattamenti risultino più riusciti quando il teatro attinge dalle sceneggiature piuttosto che l’inverso. Prendendo in considerazione film legati all’opera di William Shakespeare, da To be or not to be di Ernst Lubitsch a The Dresser di Peter Yates e da Shakespeare in Love di John Madden a La tragédie d’Aamlet di Peter Brook, Laura Caretti dimostra l’efficacia e la ricchezza di spunti presenti nella ricca produzione del Bardo assunti per analisi e riflessioni sul rapporto tra teatro e vita. Diego Vincenti sceglie tre momenti di rottura del Novecento cinematografico europeo – la Nouvelle Vague, il Nuovo Cinema tedesco e la Movida della Spagna post-franchista – per inquadrare la dinamica e i contatti e delle contaminazioni tra registri cinematografici e teatrali. In che maniera si sviluppa in Italia lo scambio di materiali testuali tra palcoscenico e schermo, con risultati talvolta contraddittori dall’una e dall’altra parte, è l’argomento di Maurizio Porro. Paola Abenavoli affronta il successo ottenuto da molti giovani attori teatrali italiani in campo cinematografico, a partire da Fabrizio Gifuni. Teatro Clandestino e Motus, come si legge nel contributo di Massimo Marino, costituiscono due esempi di adozione di scenari e situazioni cinematografiche in senso sperimentale attraverso l’uso creativo di tecnologie elettroniche e video. L’intervento di Sandro Avanzo è rivolto al Musical e, per dimostrare l’emigrazione di star televisive verso le sale teatrali e le caratteristiche di una serie di musical ricavati da pellicole italiane, orienta l’attenzione alla Compagnia della Rancia, Massimo Romeo Piparo, Gianluca Guidi.

Nella “biblioteca” curata da Albarosa Camaldo si leggono le schede delle novità editoriali legate alla cultura dello spettacolo. Ricca come sempre si presenta la sezione riservata alle “Critiche” degli spettacoli teatrali prodotti in Italia nel corso della primavera e ordinate secondo criteri geografici. Nella sezione dedicata alla lirica si leggono le recensioni di Giuseppe Montemagno a Il viaggio ossia L’albergo del giglio d’oro, dramma giocoso di Luigi Balocchi e musiche di Giacomo Rossini, per la regia di Luca Ronconi, a The Rake’s Progress, favola di Wyston Hugh Auden e Chester Kallmann e musiche di Igor Stravinskij allestito da Robert Lepage, per continuare con Assassinio nella cattedra, tragedia lirica di Ildebrando Pizzetti allestito da Yannis Kokkos e A Midsummer Night’s Dream di Benjamin Britten e Peter Pears e musiche dello stesso Britten con la regia firmata da Emanuelle Bastet. Domenico Rigotti offre gli aggiornamenti legati alla danza, illustrando le principali manifestazioni estive. Il testo pubblicato da Hystrio è Fabricas di Manuel Ferriera ed Elena Lolli.

Chiude questo numero della rivista milanese “La società teatrale notiziario” curata da Roberto Rizzante.                                                              

 

di Massimo Bertoldi


Hystrio, a. XXII, 2009, n.3

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