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Jean-Luc Lagarce

Teatro I
Ultimi rimorsi prima dell'oblio; Giusto la fine del mondo; I pretendenti; Noi, gli eroi
A cura di Franco Quadri

Milano, Ubulibri, 2009, pp. 196, euro 21,00.
ISBN 978-88-7748-310-2

Nella sua breve vita, Jean-Luc Lagarce non era riuscito a veder rappresentata nessuna delle sue pièces. Dopo la sua prematura scomparsa, nel 1995, stroncato a trentotto anni dal “male di fine secolo”, è oggi il secondo autore più rappresentato in Francia dopo Molière. È rientrato nel repertorio della Comédie Française e in quello della Maturità francese, i suoi testi sono quotidianamente messi in scena nel mondo intero. In Italia era sbarcato anni fa grazie all’impegno di Barbara Nativi, che aveva proposto a Intercity Festival, alla Limonaia di Sesto Fiorentino, delle mises en espace di alcuni suoi testi.

Oggi Franco Quadri traduce e pubblica con la sua Ubulibri quattro dei principali testi di Lagarce. Due di questi sono stati recentemente messi in scena da Carmelo Rifici – in un progetto curato da Luca Ronconi – al Piccolo di Milano. Si tratta di Giusto la fine del mondo, considerato il suo capolavoro, che narra la visita di un quarantenne ai suoi genitori per annunciare la propria prossima morte. Dopo qualche incontro con i familiari, l’uomo ripartirà prima del previsto, senza esser riuscito a comunicare il proprio triste messaggio. Chissà se Lagarce rivedeva se stesso in quel quarantenne con la morte davanti, probabilmente nei suoi Pretendenti – l’altro testo allestito da Rifici – rivedeva le storie della sua città, Besançon. Il responsabile di una struttura culturale di una paese di provincia viene sostituito, con la sorpresa di tutti, da un lupo…

Succede spesso nei testi di Lagarce che non si riesca a concludere nulla. I tre protagonisti di Ultimi rimorsi prima dell’oblio – due uomini e una donna – si ritrovano con le rispettive famiglie per vendere la casa di campagna dove un tempo avevano convissuto. Dopo molte discussioni, nulla si risolverà della questione, ma i tre avranno modo di riflettere sul loro progressivo imborghesimento. Infine il volume presenta Noi, gli eroi, che Lagarce scriveva per dilettare gli attori della sua compagnia, in tournée con il Malato immaginario di Molière, attingendo molti personaggi e dialoghi ai Diari di Franz Kafka. Ma la storia è certo originale: dopo la fine di uno spettacolo, una famiglia di guitti continua a recitare la propria vita. Lagarce sa narrare superbamente gli stati d’animo e le sofferenza di questi attori girovaghi nell’Europa Centrale in tempo di guerra.

Questi testi raccontano «storie di incontri in un luogo unico e spesso indistinto – dice Jean-Pierre Thibaudat nella sua Introduzione –  alcuni personaggi si ritrovano, per il tempo di una pièce, imbarcati nella stessa storia. Una storia che, nella maggior parte dei casi, si riduce semplicemente e precisamente a questo incontro.» Forse per questo non è facile, per il grande pubblico, entrare nella drammaturgia di Lagarce, che sta pian piano penetrando anche nella nostra penisola. Dopo le citate rappresentazioni al Piccolo di Milano – recentemente premiate dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro –  il Napoli Teatro Festival ha presentato due versioni di Music Hall, una della quali interpretata da Fanny Ardant. La pubblicazione della Ubu segna un primo importante passo per la divulgazione italiana dell’opera di Lagarce.





Gherardo Vitali Rosati


Jean-Luc Lagarce. Teatro I

cast indice del volume


 



 
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