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Ade, n. 125, aprile-giugno 2009
Revista de la asociaciòn de directores de escena de Espagna

Aprile-giugno 2009, n. 125, euro 9,50.
ISSN 1133-8792

Sono chiari e pesanti i giudizi dell’Associazione dei registi spagnoli sulle ultime mosse in campo culturale di Zapatero. Nel suo trimestrale,«ADE», l’Associazione prende duramente posizione contro l’improvvisa sostituzione del Ministro della Cultura con González Sinde, presidente dell’Accademia di cinema. «Non ho niente contro il nuovo ministro», precisa il direttore della rivista J. A. Hormigón nel suo Editoriale che chiede spiegazioni sulle ragioni del cambiamento. Il suo timore è che la Sinde possa ripetere la triste esperienza di Carmen Calvo, Ministro della Cultura del primo Governo Zapatero: «un ministro disastroso […] che ci ha fatto perdere tre anni preziosi», dice Hormigón.

Dopo alcuni commenti sulle ripercussioni della crisi nel circuito teatrale spagnolo, la rivista pubblica il discorso pronunciato da Zapatero in occasione della consegna della Gran Cruz de Alfonso X all’attore novantaduenne Manuel Alexandre. Una lunga orazione che ripercorre con entusiasmo la carriera cinematografica, teatrale e televisiva di un artista di cui si esaltano le straordinarie doti interpretative. È ancora il direttore a commentare il discorso presidenziale: ne mette in evidenza il valore, spiegando la sua decisione di pubblicare per intero le parole del premier. Ma conclude con una nota polemica: «un’ultima cosa, signor Presidente del Governo, sulla quale la prego di meditare per non avere sgradevoli sorprese: la lealtà è il contrario della adulazione».

Un approfondito dossier è dedicato alla Messa in scena e il controllo di qualità. È aperto da Manuel F. Vieites, del Politecnico di Vigo, che propone per il teatro almeno le stesse esigenze che tutti noi abbiamo per le nostre case. «Perché ci arrabbiamo se un idraulico non blocca una fuga d’acqua nel nostro bagno quando non sappiamo reagire alla fuga degli spettatori da uno spettacolo, convinti della sua genialità?». Al suo tentativo di proporre criteri per il controllo della qualità, seguono gli interventi di Alberto F. Torres e Alfonso Zurro, che prendono le mosse dalla recente storia del teatro spagnolo per esporre i loro teoremi per migliorare la situazione.

Se il 26 novembre 1909 nasceva in Romania Eugène Ionesco, «Ade» sceglie di pubblicare un lungo servizio per ricordare la vita e l’opera del drammaturgo. Rosa De Diego ripercorre le tappe dell’esperienza biografica e artistica di Ionesco, allegando una dettagliata cronologia e pubblicando il discorso pronunciato dallo scrittore per il giorno mondiale del teatro del 1976. In queste pagine si ricordano i tratti essenziali della sua drammaturgia, a partire dal teatro dell’assurdo.
Julio E. Checa pubblica un’intervista a Josep María Flotats, il regista, attore e produttore che ha recentemente allestito a Madrid El encuentro de Descartes con Pascal joven, di J. C. Brisville. Considerato una delle personalità più significative della scena spagnola contemporanea, Flotats espone qui le sue teorie sul teatro e sull’impegno professionale.

Fra i testi viene pubblicato El lado oeste del Golden Gate, di Pablo Iglesias Simón, giovane – classe 1977 – diplomato in regia alla Real Escuela Superior de Arte Dramático di Madrid. Segue poi la consueta sezione «Notas de dirección», che ospita le analisi degli spettacoli recentemente allestiti, nonché «Internacional», che in questo numero presenta un’intervista al regista francese Emmanuel Demarcy Mota, che dal 2008 dirige il Théâtre de La Ville di Parigi, e un intervento sul teatro Kabuki. Concludono la rivista «Festivales», «Libros» e «Agenda», con articoli sulle kermesse in corso, le ultime uscite in libreria e i prossimi appuntamenti.



di Gherardo Vitali Rosati


Ade, n. 125, aprile-giugno 2009

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