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Il Requiem di Mozart trascritto da Czerny Cartelloni

Si è chiusa con uno scroscio di applausi la dodicesima edizione de I luoghi sacri del suono 2009, progetto a cura dell’Associazione Corale Luigi Gazzotti di Modena, che ancora una volta ha offerto gratuitamente un mese (dal 30 maggio al 26 giugno) di grandi concerti sparsi per le chiese della città. L’edizione di quest’anno, dopo il Coro Polifonico di Ruda e l’Orlando Consort, per chiudere in bellezza ha ospitato il 26 giugno davanti all’altare della chiesa di S.Vincenzo il Coro Costanzo Porta. La formazione cremonese, diretta da Antonio Greco, si è confrontata con una pietra miliare del repertorio corale di tutti i tempi, il Requiem di Mozart, nella trascrizione per soli, coro e pianoforte a quattro mani di Carl Czerny. Una bella sfida per il Costanzo Porta, che da quasi dieci anni sforna cantanti (molti dei quali studenti della Facoltà di Musicologia di Cremona) da quell’autentica fucina di talenti che è l’omonima scuola di canto corale.

A cominciare dai solisti, Silvia Frigato (soprano), la precisissima Anna Bessi (contralto), Raffaele Giordani (tenore) e Riccardo Dernini (basso), per finire con tutti e ventuno i coristi della formazione di Greco, accompagnata dalle mani di Diego Maria Maccagnola e Francesco Pasqualotto. L’impresa era ardua ma il Costanzo Porta, avvezzo alle sfide, ha risposto per le rime alle difficoltà di una partitura che alterna atmosfere liederistiche (Recordare, Benedictus) a “beethoveniane” esplosioni di suono (Rex Tremendae, Dies Irae). Caratteristiche, queste, che il Requiem mantiene anche nella rilettura di Czerny il quale, alleggerendo giocoforza la partitura mozartiana, ne traduce l’espressività in una lingua più vicina al suo tempo, e più che altro al suo strumento: il pianoforte. Ma nulla si è perso per strada del capolavoro del genio salisburghese, né nella partitura di Czerny, né nell’interpretazione del Costanzo Porta (semmai qualche naso si è arricciato in certi passaggi strumentali). La perizia e la grande maestria con cui Antonio Greco ha diretto i suoi ha lasciato la gremita chiesa di S.Vincenzo ammutolita fino al Lux aeterna finale, dopo il quale coristi e direttore sono stati chiamati varie volte a ricevere i numerosi applausi del pubblico, premiato alla fine con il bis del Lacrimosa.

                                                               di Claudia Cefalo


 
Il concerto del Coro Costanza Porta



 
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