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Torna il vescovo del Soul: Solomon Burke Cartelloni

Quando si parla di Soul Music il pensiero va subito a Porretta Terme. Qui dal 1987 si tiene una rassegna dove tutti i più importanti artisti di Soul si trovano a casa loro pur varcando l'oceano.  Musicisti che arrivano appositamente per dare ancora più lustro a una rassegna ideata e fatta crescere  dal direttore artistico Graziano Uliani, premiato dal Congresso degli Stati Uniti per la sua opera di divulgazione del soul.

 

La ventiduesima edizione del Porretta Soul Festival “Sweet Soul Music” si terrà al Rufus Thomas Park di Porretta Terme (Bologna) dal 23 al 26 Luglio con l’esclusiva europea di grandi personaggi della black music. Da oltre 20 anni Porretta Terme, importante località turistica dell’Appennino, al confine tra le province di Bologna e Pistoia, attraversata dalla storica linea ferroviaria Porrettana, ha consolidato la sua fama di “Soulsville Europe” grazie ad un festival che nel tempo è diventato la vetrina europea della musica soul.  E se non bastasse, nella toponomastica della cittadina figura oggi una Via Otis Redding e il già ricordato Rufus Thomas Park. Dopo aver ospitato negli anni icone come Percy Sledge, Booker T. & The MGs, Wilson Pickett, Rufus & Carla Thomas, Isaac Hayes, LaVern Baker arrivano quest’anno una leggende vivente come Solomon Burke e altri grandi artisti del grande soul, tra cui Spencer Wiggins, alla sua prima volta in Europa.

                                                 


                              Il vescovo del soul: Solomon Burke 
 

Solomon Burke, cresciuto come reverendo a Filadelfia e che lo scorso anno ha pubblicato l'album Like a Fire, è ultimo grande interprete di soul, o meglio di quel rock & soul cui si incoronò re, primo insieme a Ray Charles a cimentarsi nell’idea  della musica dell’anima con quella dei bianchi. Un grande artista che ogni cultore di musica dovrebbe conoscere. Il Festival era partito con lui, praticamente al suo debutto in Italia nel 1987.  A distanza di oltre 20 anni da quella sua prima esibizione sa ancora stregare il pubblico con un carisma che non ha eguali. È felicissimo per essere diventato nonno per la 90°volta (è già bisnonno di 19 nipoti – ha avuto 21 figli da tre mogli) e arriverà a Porretta per la quinta volta. Lo scorso mese è tornato a Memphis, ai Royal Studios per iniziare le registrazioni del nuovo cd prodotto da Willie Mitchell. Ma Burke non è il solo protagonista del festival. È confermata la presenza di un vero e proprio poker d'assi. Il primo è Spencer Wiggins, grande vocalist in attività dagli anni '60, colonna della Goldwax di Memphis assieme a James Carr  che è stato tra i cantanti più prolifici del genere condividendo il palco con B.B. King, Al Green, Elvis Presley e  Wilson Pickett. Wiggins, che vive a Miami, interpreta il soul con venature Gospel, grazie anche al forte impegno con la locale Chiesa Battista. Racconta Spencer che il grande Charlie Rich, durante le session agli American Studios di Memphis sotto la supervisione di Chips Moman, gli propose la registrazione di “ Put No Headstone On My Grave” che poi divenne un grande hit per lo stesso Rich. Spencer Wiggins lo proporrà per la prima volta a Porretta. 

 

Un altro asso è Oscar Toney Jr., che nel 1967, prodotto sempre dal leggendario Chips Moman agli American Sound Studios di Memphis, quasi oscurò Otis Redding con "For Your Precious Love" tanto che nella copertina dell'album fu pubblicata la memorabile lettera che Otis stesso gli scrisse per confermare che il soul aveva trovato una nuova stella. Il terzo è J. Blackfoot, allevato a Memphis alla Stax nella scuderia di  Isaac Hayes e David Porter, già leader dei Soul Children, eroe del Chitlin’ Circuit che negli anni ’80 ebbe un hit internazionale con “Taxi”.  Ultimo, ma non in ordine di importanza è Percy Wiggins che dopo alcuni singoli per la RCA e l’ATCO è rimasto sempre legato alla realtà locale di Memphis supportando la band dei fratelli Hodges, la HI Rhythm Section e che recentemente è stato, assieme a Otis Clay l’artefice del tributo a O.V. Wright. Le presenze femminili saranno quelle di Toni Green, splendida voce, plasmata da Isaac Hayes che nel 2007 incantò il pubblico di Porretta e la figlia minore di Rufus, Vaneese Thomas.  Spazio anche al “Soul” con il bostoniano Jesse Dee, giovane soul man bianco e The Diplomats of Solid Sound con The Diplomettes.

 

"Quest'anno −conclude Graziano Uliani − abbiamo scelto la strada del "Chitlin' Circuit" (i locali che lasciavano libertà ai musicisti afroamericani ai tempi del segregazionismo e nei quali suonò anche il giovane Ray Charles) proponendo artisti di grande qualità ma che non hanno avuto la fortuna commerciale dei Redding o dei Pickett, non sempre per colpa loro, dandogli la possibilità di esibirsi con una band di tutte-stelle, quella diretta da Austin DeLone, che di recente abbiamo visto sul palco con Elvis Costello, Ry Cooder e Nick Love, assieme ai migliori session men della Bay Area.  Tra questi il chitarrista Danny Caron, alla corte di Charles Brown per tanti anni ed il batterista Ernest Carter, già con Springsteen in “Born To Run”.

 

Il festival vedrà un Grand Opening il 23 Luglio con una grande notte rock & roll in Memphis Style con Andrea Mingardi & RossoBlues Brothers Band a cui si affiancheranno ospiti americani. Nell’occasione verrà registrato un disco live. Altra presenza di spicco quella di Irene Fornaciari, special guest di Solomon Burke. Molte le manifestazioni collaterali: workshop musicali, mostre fotografiche in tema, “marchin’ band” per le strade – quest’anno saranno i francesi della CIV Brass Band di Valbonne e come di consueto spazio ai gruppi italiani di rhythm & blues nella Piazza di Porretta al Rufus Thomas Cafè stage, ogni giorno dalle 11 della mattina  alle 19 di sera.



 
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