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Revue d’Histoire du Théâtre, n. 4, 2008


Revue d’Histoire du Théâtre, n. 4, 2008

È dedicato a Edward Gordon Craig il saggio di apertura dell’ultimo numero della «Revue d’Histoire du Théâtre». Ma del noto teorico e artista si analizza un’opera inedita e fino ad oggi poco conosciuta: il ciclo di pièces per marionette intitolate Drama for Fools. Craig le scrisse durante la Prima Guerra Mondiale per poter continuare la sua ricerca nonostante la scarsità di mezzi a disposizione: si tratta di una quarantina di testi che vengono qui sinteticamente presentati da Marion Chénetier-Alev e Marc Duvillier. Opere satiriche con burattini, che permettono all’autore anche giochi linguistici e stilistici. Se ne dà un assaggio con la pubblicazione, in appendice, di School, or Thou Shalt not Commit.

 Geneviève Jolly si concentra su Les avatars dramaturgiques de l’argent dans La Cagnotte de Labiche. La commedia del 1864 narra le avventure di un gruppo di provinciali che vanno a spendere il loro «gruzzolo» (la «cagnotte») a Parigi. Oltre alla satira della borghesia di campagna, la pièce mette in scena numerose trasformazioni del denaro, elemento centrale della narrazione. Può essere materiale o immaginario, apparire e scomparire. Labiche ne fa un oggetto di derisione che gli permette una sagace critica alla società.

Lo storico teatro Mont-Parnasse, antenato dell’attuale sala di rue de la Gaîté, è al centro della ricerca di Jean-Paul Glaumaud. Sulla base di una approfondita ricerca di archivio, lo studioso propone una ricostruzione della localizzazione e della storia del teatro. Il ritrovamento dell’atto di acquisizione della sala permette di identificare gli acquirenti, la data (febbraio 1779) e la sua posizione, sul Boulevard Neuf, l’attuale Boulevard de Montparnasse. Luogo di incontri piccanti, come quelli del cavaliere Du Coudray, che permettono di conoscere meglio i costumi teatrali dell’epoca.   

Partendo da Marius, l’opera teatrale che Marcel Pagnol concepì per l’Alcazar di Marsiglia, anche se poi andò in scena al Théâtre de Paris, Roger Klotz propone un breve studio sul “Tempio della rivista” marsigliese.  Leisha Ashdown-Lecointre si concentra sull’estetica teatrale di George Sand. Conosciuta soprattutto per i suoi romanzi, l’artista francese ha lasciato anche alcuni scritti teorici sulla recitazione. In disaccordo con le opinioni del tempo, la Sand propone, intorno alla metà del XIX secolo, un teatro intimo, con un pubblico limitato, fatto da attori creativi che improvvisano ispirandosi alla Commedia dell’arte.  La rivista si chiude poi con Itinéraires de découverte dans les archives de la Comédie-Française: Jacqueline Razgonnikoff, bibliotecaria del teatro dal 1976 al 2006, illustra sinteticamente la ricchezza documentaria degli archivi.


Gherardo Vitali Rosati


Revue d’Histoire du Théâtre - copertina

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