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Civiltà musicale


A cura di Eleonora Negri

a. XXI, n. 58-59, maggio-dicembre 2006

Come evidenziato nell’introduzione della curatrice Eleonora Negri, il numero della rivista è interamente dedicato al rapporto tra musica e scienza, ricorrente oggetto di dibattito nella storia del pensiero umano: alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche in campo medico, neurologico e astronomico, l’argomento si arricchisce di nuovi spunti di riflessione.

Nell’intervento iniziale, l’illustre fisico e teorico Giuliano Toraldo di Francia si sofferma sulla natura dell’arte musicale, che lo studioso rinviene nella complessa interazione di fenomeni fisici, fisiologici, neurologici e cerebrali. Nella loro indagine sui nuovi strumenti per l’analisi delle partiture, Maria Luisa Dalla Chiara, Roberto Giuntini ed Eleonora Negri propongono l’adozione di un linguaggio formalizzato, simile a quello delle discipline scientifiche, che avrebbe il merito di far risaltare immediatamente le strutture linguistiche profonde delle opere esaminate. Il contributo di Eleonora Negri si sofferma su alcune creazioni dell’arte sonora volte alla riproduzione della dimensione dell’infinito, come i canoni circolari (al riguardo è pubblicato un brano inedito di Antonino Riccardo Luciani), i concetti wagneriani di ‘melodia infinita’ e di ‘musica assoluta’ e le partiture di Claude Debussy, evocative di spazialità remote.

Il corposo e documentato saggio di Michelangelo Gabbrielli è dedicato al rapporto tra musica e scienza a Milano nella seconda metà del XV secolo, alimentato, negli anni del ducato di Ludovico il Moro, dalla proficua interrelazione tra personalità di primo piano come Leonardo da Vinci, Franchino Gaffurio e Luca Pacioli. Il contributo di Martina Weber sottolinea la modernità della trattatistica musicale rinascimentale, caratterizzata dalla compenetrazione tra teoria e pratica, evidenziando nella centralità della sperimentazione in ambito speculativo la base della rivoluzione scientifica seicentesca.

Il contributo di Antonella Ferrari, dedicato alla musicoterapia, illustra tre casi clinici da lei stessa affrontati - rispettivamente in ambito psichiatrico, geriatrico e riabilitativo -, esposti e valutati alla luce delle ultime acquisizioni di Antonio R. Damasio, uno dei maggiori ricercatori contemporanei. L’intervento di Giovanni Guastini tenta un approccio scientifico al problema dell’interpretazione musicale, evidenziando come questa si giochi sul rapporto tra tre componenti fondamentali: le indicazioni della partitura, le intenzioni dell’esecutore e l’effettiva performance, soggetta spesso a variabili non preventivabili. Seguono la ricca e ragionata bibliografia curata da Giovanni Guanti sui rapporti tra musica, matematica e scienze e la recensione di Raoul Meloncelli di un testo della musicologa e storica dell’arte Justyna Dorota Niewiadonska sull’analogia esistente tra i sistemi percettivi della musica e del colore, individuabile nella comune matrice matematica dei moti ondulatori di trasmissione di suono e luce.

Daniela Sarà

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