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Retrospettiva Marcel Carné - Jacques Prévert Festival
23.esima edizione di France Cinéma

La ventitreesima edizione di France Cinéma si terrà a Firenze dal 31 ottobre al 2 novembre 2008, al cinema Odeon e all’Istituto Francese. In programma:

1) Anteprime. Tre film-evento della stagione cinematografica 2007-2008.

Quest'anno non ci sarà la sezione concorso.

- Un conte de Noël, inquietante cronaca familiare del geniale Arnaud Desplechin (per gentile concessione della Bim), forse il regista più dotato della sua generazione. France Cinéma gli attribuisce il Premio Sergio Leone 2008.

- Le voyage aux Pyrénées, deliziosa, surreale commedia sexy dei fratelli Larrieu, con una conturbante Sabine Azéma. Ah gli orsi dei Pirenei…

- Faubourg '36 di Christophe Barratier, originale, emozionante affresco della Francia del Fronte Popolare. La giovanissima attrice-rivelazione Nora Arnezeder è presente a Firenze con l’autore. Tenero, appassionante omaggio al grande cinema di Duvivier e Carné (La belle équipe, Les enfants du paradis), Faubourg '36 cade davvero a pennello in occasione della retrospettiva 2008 dedicata a Carné-Prévert.

2) Retrospettiva Marcel Carné/Jacques Prévert

France Cinéma celebra Marcel Carné e Jacques Prévert, due giganti del cinema anni Trenta-Quaranta, oggi ahimé dimenticati. L'ultimo libro su Carné uscito in Italia risale a trent'anni fa! Per gli spettatori italiani, questa retrospettiva curata da Françoise Pieri, la prima in Italia da quasi mezzo secolo, sarà un’autentica sorpresa.
Presenteremo (in ordine cronologico): Jenny (1936), invisibile in Italia, Drôle de drame, Quai des brumes, Hôtel du nord, Le jour se lève, Les visiteurs du soir, Les enfants du paradis, Les portes de la nuit, Thérèse Raquin, L’air de Paris, Les tricheurs (1958). Di Pierre Prévert vedremo L’affaire est dans le sac (1932), il cortometraggio Paris la belle (1928-1960), e alcuni estratti dal fluviale ritratto dello scrittore (Mon frère Jacques, 1961), con interviste inedite al regista Carné, a Jean Gabin, Arletty, a collaboratori di Carné, ed estratti di corti inediti in Italia firmati Paul Grimault, il più grande animatore francese.

Della esemplare collaborazione tra Carné e Prévert si parlerà nella Tavola rotonda, ricca di estratti di film inediti, domenica mattina 2 novembre (Istituto Francese). La retrospettiva Carné-Prévert è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, con immagini e interviste inedite (Carné, Michèle Morgan), saggi, analisi critiche dei film del regista, e insieme delle opere di Jacques e Pierre Prévert. E’ forse la prima volta che questi tre autori inseparabili vengono rivisitati-approfonditi insieme.

Marcel Carné (Parigi, 1909-1998) è il più giovane maestro della grande generazione dei Feyder, Clair, Renoir, Duvivier, Pagnol, Guitry, Grémillon. Pochissimi sanno che Marcel Carné debutta ventenne nel 1929 con un fenomenale cortometraggio sulle spensierate domeniche dei parigini sul fiume Marna (Nogent, eldorado du dimanche); in questo cortometraggio impressionista, girato tutto in esterni con una libertà, una vitalità, un ritmo prodigiosi, c'è già dentro tutto lo spirito della futura Nouvelle Vague anni Sessanta! Nogent sarà una delle sorprese della retrospettiva fiorentina, che poi verrà presentata a Roma (24-26 novembre).
In perfetta simbiosi con il poeta-sceneggiatore Jacques Prévert, dal 1936 al 1946 Carné gira sette opere memorabili, tra cui quattro indiscussi capolavori: Drôle de drame, Quai des brumes (ricorre quest’anno il settantesimo), Le jour se lève, Les enfants du paradis, eletto da una giuria popolare "il miglior film francese della storia del cinema".
A Firenze presenteremo anche il film d’esordio, Jenny (1936), invisibile in Italia, Les visiteurs du soir (1942), Les portes de la nuit (1946), e tre opere del periodo postbellico: Thérèse Raquin, brillante coproduzione con l’Italia (ottima l’interpretazione di Raf Vallone e Simone Signoret), L’air de Paris (un film di genere sulla boxe con Jean Gabin e Arletty), e il profetico Les tricheurs (1958) che anticipò i film della Nouvelle Vague sui giovani irrequieti fine anni Cinquanta.

Artisti complementari, Jacques e Marcel compongono il più fantastico tandem del cinema europeo. Molti si sono interrogati sul segreto di questa collaborazione senza precedenti tra un intellettuale un po’ freddo, supertecnico raffinato, gran cultore delle immagini perfette (Carné), e il poeta (Prévert) tutto istinto, ex surrealista, dotato di una fantasia sbrigliata, ricco di uno humour popolaresco, che sa creare una gran varietà di tipi umani vitalissimi. Da una parte l’intelligenza rigorosa (alla Antonioni vien da dire: Michelangelo fu assistente di Carné a Nizza nel 1942), dall’altra la dismisura, l’onirismo surrealista, la tenerezza, la sensualità.

Il segreto di questa miracolosa intesa sta nella perfetta "com-ple-men-ta-rie-tà" tra lo scrittore e il cineasta: uomo del nord, l’algido Carné è chiamato a strutturare-moderare il vulcanico Prévert, poeta del Midi. Poco importa stabilire gli apporti dell’uno e dell’altro, l’importante è che sono riusciti a creare insieme delle opere che hanno un tono e un fascino inconfondibili, e resistono splendidamente nel tempo.

3) Ospiti

Sabine Azéma e i fratelli Larrieu stanno girando, Desplechin e i suoi interpreti sono prenotati dal distributore per l'uscita del film a Roma in dicembre, la Francia sarà rappresentata da Cristophe Barratier e dall’attrice Nora Arnezeder.
Interverranno a Firenze alcuni registi italiani. Uno speciale Premio alla Carriera verrà consegnato a Marco Bellocchio, "uno dei più originali, inventivi, rigorosi maestri-ricercatori artisticamente giovani del cinema europeo di oggi".


 
Carné - Prévert



 
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