Festival di primavera
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Il rapporto tra Salvezza e dannazione, il ladrone “cattivo” crocefisso alla sinistra di Gesù, la contaminazione musicale tra spiritualità europee, mediterranee e orientali. Alessandro Preziosi, Leonardo Manera, Paolo Fresu e Antonella Ruggiero sono quattro dei protagonisti di questa edizione di Crucifixus – Festival di Primavera, il principale festival italiano di teatro sacro, riconosciuto con l'Alto Patronato del Pontificium Consilium de Cultura della Santa Sede, Medaglia d'Argento della Presidenza della Repubblica Italiana, che quest'anno festeggia il suo decennale. Toccherà a Paolo Fresu sabato 1 marzo con Claudio Astronio in Cifra Nueva dare il via a questo decimo anno di Crucifixus. Sarà un'edizione dai grandi numeri: 29 giornate di festival, 24 spettacoli, 64 repliche, oltre 140 artisti coinvolti e 25 comuni delle Province di Brescia e Bergamo.
Crucifixus mantiene vivo anche quest'anno quel percorso di reinvenzione della tradizione che, coniugando luoghi d'arte cristiana e antiche pratiche devozionali, propone un recupero del patrimonio teatrale medievale e rinascimentale per dare voce a memorie, testi, musiche, immagini del passato nel continuo confronto con scritture contemporanee e nuove contaminazioni. La programmazione si snoda, come di consueto, su tre direttrici:
Sarà il jazzista Paolo Fresu accompagnato da Claudio Astronio in Cifra Nueva (sabato 1 marzo a Pisogne) a dare il via a Crucifixus con uno spettacolo dove la tromba di Fresu, le musicalità della Sardegna e il suono dell'organo si intrecciano in un percorso di spiritualità europea e mediterranea.
Domenica 2 marzo a Provaglio d'Iseo e lunedì 3 marzo a Bienno Leonardo Manera metterà in scena Il cattivo ladrone, un testo di Claudio Bernardi che racconta le gesta del ladrone crocefisso alla sinistra di Cristo. Il Mistero di Simonino (2, 5, 7 marzo rispettivamente a Grevo di Cedegolo, Cortefranca e Clusone) con Alessandro Manzini mette in scena la vicenda del “martire” Simonino, un bambino di tre anni morto a Trento, considerato vittima degli ebrei. La Passione di Maria, madre e donna, costretta ad assistere all'agonia del figlio, è il filo conduttore di Passio Mariae del Teatro di Buti in scena il 5 marzo a Pisogne e il
Isaia, che in ebraico significa “il Signore Salva”, è il nome dietro al quale si celano almeno tre autori differenti che composero un libro profetico al centro del quale c'è il rapporto tra
Il Giullare pellegrino è il racconto fatto da una giullaresca di un ipotetico pellegrinaggio da Roma a Santiago de Compostela con Marinella Montanari per la regia di Lorenzo Cognatti in scena il 25 marzo a Pisogne e il
Dissonorata. Un delitto d'onore in Calabria è la storia di una donna senza nome schiacciata dalla legge del padre padrone. Saverio
Si sgretolano gli equilibri di tre fratelli quando nella loro vita entra a far parte la fidanzata di uno di loro. Il Deficiente, vincitore del Premio Scenario 2005, di Gaetano Colella e Gianfranco Berardi sarà in scena l'11 marzo a Clusone e il
Dalla collaborazione tra Crucifixus e i laboratori con gli studenti dell'Università Cattolica nascono quest'anno due spettacoli: E nacque un coro dal mio pianto, per la regia di Paola Teresa Bea, interpretato da tre giovani attrici dello Stars di Brescia in collaborazione con Anna Andreotti, Luisa De Martini ed Elena De Renzio Il canto della terra cieca, scritto e diretto da Mariano Dammacco, è invece il racconto delle ultime ore di vita di Norma Cossetto tratto dal libro Foibe Rosse di Frediano Sessi e ugualmente interpretato da studentesse del corso di teatro.
Crucifixus, nel decennale della sua nascita, fissa ancora più saldamente il suo legame con il territorio con due progetti di teatro di comunità, creati ad hoc. Ad occhi chiusi, a cura di Bano Ferari è un lavoro sulla memoria costruito con gli ospiti della casa di riposo Fondazione F.lli Bona di Capo di Ponte. Il secondo progetto, Passione, vede gli allievi della Libera Accademia d'Arte “Tutti in famiglia” di Breno, guidati da Mariano Dammacco in una ri-attuazione della vicenda passionista che qui ed ora diventa carne e chiede di essere vista, ascoltata, annusata, di essere partecipata.