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Maria Pia Pagani

I mestieri di Pantalone, La fortuna della maschera tra Venezia e la Russia


Costabissara (Vicenza), Angelo Colla Editore, 2007, pp. 149, € 19,00
ISBN 978-88-89527-11-5

La monografia di Maria Pia Pagani, pubblicata in occasione del terzo centenario della nascita di Carlo Goldoni, si inserisce in un progetto di ricerca sulle culture popolari venete promosso dalla Regione del Veneto. Attraverso un percorso che dall’Italia alla Russia si dipana in un arco temporale che va dalle origini ai primi decenni del Novecento, la Pagani tenta un’indagine sulla maschera di Pantalone, svelando spunti e suggestioni profonde.

L’introduzione al testo di Sisto Dalla Palma immette il lettore nel tema che l’autrice andrà a trattare offrendo uno sguardo di ampio respiro sull’influenza del teatro italiano su quello russo.

Nel primo capitolo, I volti del magnifico, l’autrice ci offre un’interessante rassegna di studiosi russi, che hanno dedicato una particolare attenzione alla Commedia dell’Arte e alla maschera di Pantalone. Attraverso le loro opere si delineano non solo le principali caratteristiche della maschera, ma anche le possibili ipotesi per un’indagine sulle sue origini a partire dall’etimologia del nome. Ampio spazio è dedicato alla personalità di Michajlovič Miklaševskij la cui opera La Commedia dell’Arte o Il teatro dei commedianti italiani dei secoli XVI, XVII, XVIII, nata in occasione della sua collaborazione con lo Starinnyj Teatr (Teatro Antico), fondato nel 1907 da Nikolaevič Evreinov, si apre proprio con il ritratto di Pantalone. Si ripercorrono poi le tappe della vita di Miklaševskij e le sue appassionate ricerche sulla Commedia dell’Arte che proseguirono nei suoi anni di esilio trascorsi a Parigi insieme a Nikolaevič Evreinov e lo accompagnarono fino agli ultimi istanti di vita. Altro studioso russo cui l’autrice dedica rilievo è Aleksej Karpovič Dživelegov, (noto in Italia con la grafia occidentalizzata Givelegov) il quale, rispetto a Miklaševskij, fu anche traduttore di Goldoni e di diversi scenari della Commedia dell’Arte. La Pagani affronta l’indagine sull’arrivo di Pantalone in Russia anche da un’ottica italiana, sottolineando l’interesse per l’argomento in una conferenza degli anni Cinquanta - Sessanta di Ettore Lo Gatto intitolata: L’influenza del teatro italiano sul teatro russo, e suddivisa in due parti: Dalle origini alla Commedia dell’Arte, e Dal teatro dell’opera all’arte drammatica. Attraverso il pensiero dello studioso italiano, si affrontano le delicate questioni delle reciproche influenze tra teatro italiano, e più in particolare tra la Commedia dell’Arte, e teatro russo. In quest’ottica acquista particolare rilievo la figura del filologo Nikolaevič Peretc che nel 1917 per l’Accademia delle Scienze di Pietrogrado, pubblicò una raccolta intitolata Commedie e Intermezzi italiani alla corte dell’imperatrice Anna Ioannovna negli anni 1733-1735, più nota come Raccolta Peretc.

Nei successivi tre capitoli la Pagani si dedica più specificatamente alle origini di Pantalone.  
Nel capitolo Il giullare Pantalone, l’autrice, ricollegandosi agli studi di Allardyce Nicoll e A. G. Bragaglia, analizza la possibilità che Pantalone sia stato il nome di un attore dell’antichità ereditato e usato dai giullari e dai Comici dell’Arte. Più interessante l’analisi dell’opera Il giullare Pantalone (1887), un racconto storico in 29 capitoli di Nikolaj Semënovič Leskov ambientato nell’impero bizantino di Teodoro il Grande, dove appare un Pantalone giullare, generoso e amante di Dio.

Nel capitolo Far orecchie da mercante, la Pagani, attraverso il saggio di Aleksandr Valentinovič Amfiteatrov, L’Italia nella poesia russa, ci informa sui riflessi della cultura letteraria italiana in Russia nei componimenti dell’antico epos eroico. E proprio un veneziano è il protagonista di una bylina (canto eroico popolare), intitolata Solovej Budimirovič, riconducibile al XII secolo, tramandata nelle corti e nelle piazze dai giullari, che, come afferma Amfiteatrov, “oltre ad essere quasi l’unico completo romanzo d’amore, ha per eroe un Italiano”. Dal racconto emergono affascinati somiglianze tra il protagonista Solovej Budimirovič e Pantalone legate alla professione di mercante e al suo contrastato rapporto con il denaro. Suggestivo anche il forte rimando alla goldoniana Una delle ultime sere di Carnovale: Budimirovič come Messer Anzoletto lavora nel settore delle stoffe pregiate ed è costretto come lui a lasciare Venezia per la Moscovia.

Il capitolo successivo, San Pantaleone, medico dei bisognosi, dedica ampio spazio all’ipotesi della derivazione del nome di Pantalone da quello di San Pantaleone. Dopo aver ribadito l’avarizia di Pantalone e aver introdotto l’altra figura di vecchio, il Dottore, attraverso le pagine di Miklaševskij e Givelegov, l’autrice trova riscontro del legame tra Pantalone e il Dottore nella figura di san Pantaleone da Nicomedia, giovane medico cristiano, che per questo ricevette il martirio nell’anno 305 d.C.

Nell’ultimo capitolo, Il celebre veneziano, la Pagani porta a fondo l’analisi sul ruolo di Pantalone quale vettore di una nuova spettacolarità in Russia. In tal senso, per un riscontro documentario, grande valore assume la Raccolta Peretc poiché in essa il nome di Pantalone ricorre in tutte le 31 commedie di cui è costituita e nell’intermezzo La finta tedesca. L’autrice procede ad un’analisi comparata tra i testi della Commedia dell’Arte della Raccolta Peretc e quelli propri del teatro dilettantesco russo presenti nella Raccolta Tichanov, che ebbero notevole fortuna in Russia nel corso del XVIII secolo, all’indomani delle rappresentazioni dei Comici alla corte di Anna Ioannovna.
Le ultime pagine dell’ultimo capitolo sono interamente dedicate alla figura di Amfiteatrov, alla sua vita d’esilio, e a quella della moglie Illarija Vladimirovna Sokolova, e alle suggestioni che i suoi studi sul teatro di Goldoni hanno generato in intellettuali italiani quali Edgardo Maddalena, Attilio Gentile, Cesare Musatti o Ettore Cozzani.

In appendice, oltre ad una prima traduzione italiana de La finta tedesca della Raccolta Peretc e dell’Intermedio n°7 della Raccolta Tichanov, l’autrice ripropone alcune lettere di goldonisti italiani e russi conservate nell’Archivio di Stato di Trieste e nella Biblioteca di Casa Goldoni, e una importante selezione di monografie russe dedicate a Goldoni.  

Emblematica chiave di lettura la scelta della Pagani di affidare la conclusione del suo testo ad un ricordo di Erik Amfiteatrov, nipote di Aleksandr e Illarija. Dopo aver ripercorso la vita dei coniugi Amfiteatrov, anche lui non può fare a meno di tornare a parlare di Goldoni attraverso l’esperienza dello scrittore americano William Dean Howells che proprio dall’antico maestro apprese l’arte di scrivere con tocco “leggero e spesso ironico”.



Roberta d'Errico


Pantalone

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