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Firenze, 7-13 dicembre 2007 Festival

Bimal Roy, il De Sica che viene dall’India

Il programma 2007 di River to River. Florence Indian Film Festival si annuncia con una retrospettiva del grande regista nato a Dhaka nel 1909, e con una ricca selezione dei più recenti titoli della cinematografia indipendente indiana, con un occhio particolare alla regia al femminile.

La settima edizione di River to River. Florence Indian Film Festival, dedicato unicamente al cinema indiano e diretto da Selvaggia Velo, si terrà a Firenze dal 7 al 13 dicembre 2007.

In occasione del 60° anniversario dell’indipendenza dell’India, il Festival cambia sede e, sotto l'egida del Comune di Firenze e della Mediateca Regionale-Toscana Film Commission, questo anno si svolgerà presso il cinema Gambrinus di Firenze, nel contesto dei 50 giorni di cinema internazionale a Firenze.

Il 15 novembre scorso il ciclone Sidr ha colpito duramente alcune zone del Bangladesh, terra natale di Bimal Roy, il regista al quale è dedicata la retrospettiva.

River to River. Florence Indian Film Festival ha deciso di destinare alle vittime del ciclone una parte dell’incasso dei biglietti che verrà consegnato a Medici Senza Frontiere durante la serata finale. In quest’occasione, un rappresentante di MSF darà un aggiornamento sulla situazione nelle zone più colpite dal ciclone Sidr e sulle attività a favore delle vittime.

Tra i film in concorso, sei lungometraggi, otto documentari e dieci cortometraggi, in cui spiccano storie diverse e intense, metropolitane e rurali, tutte a sottolineare le mille facce di un’India contemporanea.

I FILM IN CONCORSO

Lungometraggi

· Dharm della regista Bhavna Talwar al suo primo lungometraggio. Girato con maestrìa e di grande impatto visivo, il film si svolge a Benares sulle rive del Gange, tra i conflitti hindu-mussulmani. Un sacerdote hindu adotta un bambino, Kartikey, che metterà alla prova le convinzioni più profonde dell’uomo religioso

· Dosar del prolifico regista bengalese Rituparno Ghosh, i cui film sono stati proiettati altre volte al Festival. Girato in bianco e nero in una Calcutta dei nostri giorni, racconta la storia di Kaushik e Kaberi, la cui vita viene sconvolta da un incidente di macchina.

· Life in a Metro di Anurag Basu, in cui una Mumbai caotica è lo scenario di complicate storie d’amore metropolitane.

· Maati Maay di Chitra Palekar, interpretato dalla bellissima Nandita Das. La storia di una donna che si occupa di un cimitero di bambini; le cose però cambieranno quando avrà un figlio suo. 

· Nayu Neralu del maestro del cinema di lingua kannada Girish Kasaravalli. Il figlio defunto di una coppia sembrerà ricomparire dopo tanti anni in un villaggio vicino.

· The Great Indian Butterfly di Sarthak DasGupta: i due protagonisti, stressati dalla vita loro frenetica, vanno alla ricerca della felicità, che dovrebbe apparire sotto forma di un animale esotico: la Grande Farfalla Indiana.

Cortometraggi

· le tre animazioni Horn ok Please di Joel Simon, Myths about You di Nandita Jain e That Darn Jesus Gary Hardiwck

· storie surreali e l’inadeguatezza nei confronti della vita in Chinese Whispers di Raka Dutta, Saving Mum and Dad di Kartik Singh e Viva Sunita di Lolita Sarkar e Amitabh Sinha

· finzione e realtà si fondono insieme per raccontare un dramaticule rivisitato di Samuel Beckett in Antaral (End Note) di Ashish Avikunthak, Gandhi che gioca a baseball in Ghandi at the Bat di Stephanie Argy e Alec Boehm, una storia sulla vanità a la bellezza in Guroor di Ishaan Nair, e infine il segreto di Parto e Misti in Kindle di Nitin Shingal.

Documentari

· lavori di denuncia attuali e interessanti: 1000 Days and a Dream di P. Baburaj e C. Saratchandran, in cui il paesino di Plachimada nel sud dell’India si trova a dover affrontare i problemi derivanti dall’arrivo della fabbrica della Coca Cola; e ancora le testimonianze della rivoluzione in Nepal di Leonardo Ferri con Democracy Rocks, e Yindabad di Mariano Agudo e Roi Guitián dove è narrata la tragedia delle popolazioni che vivono lungo il fiume Narmada

· ritratti di persone, di vita vissuta e di antiche tradizioni: esperienze diverse di matrimoni combinati in Arranging Love di Sheila Jayadev e un viaggio in moto di una strana coppia in Bullets and Butterflies di Sushmit Ghosh; e ancora il ritorno sul luogo dell’infanzia dopo 26 anni di assenza di Soumitra Ranade con Are You Alright Afghanistan?, la storia di Mahadeva che per vivere raccoglie i cadaveri in Mahadeva–Corpse Bearer di Asil Rais; ed infine Sotto il cielo di Ahmedabad di Francesca Lignola e Stefano Rebechi, in cui si vede la festa religiosa del Makar Sankranti, durante la quale milioni di aquiloni riempiono il cielo di Ahmedabad.

LA RETROSPETTIVA

Oltre i film in concorso, il Festival presenterà una retrospettiva dedicata a Bimal Roy (1909-1966), il De Sica che viene dall’India, uno dei massimi registi del cinema indiano del passato, spesso accostato ai maestri del Neorealismo italiano per le storie e i temi trattati. Saranno proiettati tre suoi capolavori, in collaborazione con il National Film Archive of India e il Directorate of Film Festivals.

Il primo, Do Bigha Zamin (Due ettari di terra, 1953), ricorda Ladri di biciclette di Vittorio De Sica. Devdas (1955) ha invece recentemente generato il remake omonimo di Sanjay Leela Bhansali, proiettato a Cannes nel 2002. Il terzo è lo struggente Bandini (La prigioniera) del 1963.

La figura di Bimal Roy sarà peraltro ricordata dal documentario in prima mondiale Remembering Bimal Roy realizzato dal figlio del regista, Joy Roy, che sarà a Firenze per presentarlo al pubblico.

GLI OSPITI

Tra gli ospiti del festival, oltre a Joy Roy, saranno presenti i registi dei lungometraggi Bhavna Talwar (Dharm), Chitra Palekar (Maati Maay) e Sarthak DasGupta (The Great Indian Butterly).

Per la sezione dei cortometraggi invece Ashish Avikunthak (Antaral-End Note), Ishaan Nair (Guroor), Nandita Jain (Myths about you) e Kartik Singh (Saving Mum and Dad).

A presentare i propri documentari al Festival: Leonardo Ferri (Democracy Rocks), Marian Agudo (Yindabad) e Francesca Lignola e Stefano Rebechi (Sotto il cielo di Ahmedabad).

River to River. Florence Indian Film Festival, con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India di Roma, è organizzato con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Direzione Cinema, nonché di Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, Mediateca Regionale Toscana-Film Commission, Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, Quartiere 1 del Comune di Firenze, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Banca Toscana e India Tourism Office di Milano. Preziosi il sostegno degli sponsor Apt Firenze, Hotel Roma, Instyle e Lisa Corti Firenze. Media partner le testate The Florentine e www.1takemedia.com, e RDF 102.7.

Al film di ogni categoria preferito dal pubblico del festival andrà il premio River to River DigiChannel Audience Award, che consiste nella promozione gratuita del film su DigiChannel.net per una settimana, con la pubblicazione sul sito, la presentazione nella newsletter, il passaggio in homepage e l'inserimento all'interno del network internazionale DC.

Tra un film a l’altro, nel rinnovato spazio del Gambrinus Loft, la cucina sublime dei Maharaja del ristorante India di Fiesole, in collaborazione con il Gambrinus Lunch by Zoe.

side events

Gambrinus Loft, Cinema Gambrinus

· giovedì 6 dicembre alle 19.30

opening evening
con aperitivo indiano e musica bhangra

· venerdì 7 dicembre, alle 19.30

karma finger food & drinks
offerti dal ristorante India di Fiesole

· sabato 8 dicembre, alle 23.30

India after India surprise party

Per informazioni:

River to River. Florence Indian Film Festival

Piazza Santo Spirito, 1

50125 Firenze

tel. +39 055 286929

fax +39 055 284983

pressoffice@rivertoriver.it

www.rivertoriver.it





 
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