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Ravenna, 1 giugno - 22 luglio Festival

La pietra di diaspro. «Quando il cielo si squarcerà...»


Il tema del festival di quest'anno, l'Apocalisse, è inquadrato in una dichiarata prospettiva d'apertura e confronto con l'Oriente: il titolo della rassegna nasce da una doppia citazione dall'Apocalisse del Vangelo di San Giovanni e dalla Sura LXXXII (Lo squarciarsi) del Corano. Esso è introdotto il 19 giugno dall'evento teatrale Le Apocalissi, con l'attrice-regista Elena Bucci e l'intervento straordinario del filosofo Massimo Cacciari, e si riflette in numerosi lavori in programma, in gran parte ispirati ad antiche e moderne apocalissi e carichi di evocazioni simboliche.

Da questo punto di vista, fulcro dell'edizione è l'opera-video Pietra di diaspro, commissionata da Ravenna Festival al compositore Adriano Guarnieri, allestita con la regia di Cristina Mazzavillani Muti e l'accompagnamento dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma (22 giugno). Il lavoro, ispirato all'Apocalisse di Giovanni e alle poesie di Paul Celan, presenta molteplici allusioni simboliche e numerologiche, non ultime le frequenti ricorrenze al numero sette. Altra proposta operistica di rilievo in programma è Die Walküre, secondo episodio della tetralogia wagneriana, nell'allestimento del Teatro Nazionale dell’Opera Lituana per la regia visionaria ed evocativa di Eimuntas Nekrosius (13-15 luglio).

Per quanto riguarda le compagini sinfoniche e i grandi direttori d'orchestra, si segnalano i tre concerti diretti da Riccardo Muti, il primo con i Wiener Philharmoniker (24 giugno), il secondo con l'Orchestra Giovanile Cherubini, l'Orchestra Giovanile Italiana e il violinista Leonidas Kavakos (3 luglio), il terzo con l'Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino per la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi (21 luglio). Quest'ultimo sarà probabilmente replicato in Libano nell'ambito dell'ormai consolidata iniziativa Un ponte di fratellanza per le vie dell'amicizia attraverso l'arte e la cultura. Krzysztof Penderecki, grande maestro del Novecento, con l'Orchestra Cherubini e l'Orchestra Giovanile Italiana propone il suo concerto grosso per tre violoncelli, opera dai risvolti palingenetici, che trasmette l'esperienza di un passato in grado di rinnovarsi (26 giugno). Da segnalare inoltre il concerto diretto da Daniel Barenboim con la Staatskapelle di Berlino, impegnata nell'esecuzione della Settima Sinfonia di Gustav Mahler (6 luglio).

Tra le proposte ospitate nelle basiliche bizantine ravennati ricordiamo la Messa da Requiem di Francesco Provenzale presentata dall'orchestra della Cappella della Pietà dei Turchini diretta da Antonio Florio (27 giugno) e Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce di Franz Joseph Haydn nell'esecuzione del Quartetto Bernini e dell'attrice Chiara Muti (4 luglio). Si menzionano inoltre il recital del pianista Grigorij Sokolov (29 giugno), l'esibizione dei 12 violoncellisti dei Berliner Philharmoniker (13 luglio) e gli appuntamenti dedicati al rock, al jazz, al pop e alla canzone d'autore (segnaliamo, tra gli altri, i concerti dei Jethro Tull, di Stefano Bollani e di Paolo Conte, rispettivamente il 28 giugno, il 15 e il 20 luglio). Per le musiche popolari di tradizione si distinguono i progetti presentati dall'etnomusicologo Ambrogio Sparagna, tra cui Sale un canto (mentre cala il sole), spettacolo allestito nelle saline di Cervia (3-5 luglio).

Per la danza ricordiamo Swan lake del geniale coreografo-regista inglese Matthew Bourne (20, 21, 23 e 24 giugno), Mi soledad, ultimo spettacolo di Joaquín Cortés (17 luglio), e il gala-performance di Alessandra Ferri e Roberto Bolle (22 luglio), che segnerà l'abbandono della scena della ballerina, massima protagonista della danza mondiale degli ultimi decenni.


 
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Per il programma completo:
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