drammaturgia.it
Home | Cinema | Teatro | Opera e concerti | Danza | Mostre | Varia | Televisioni | Libri | Riviste
Punto sul vivo | Segnal@zioni | Saggi | Profili-interviste | Link | Contatti

cerca in vai


Ariel
Quadrimestrale di drammaturgia dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo

anno XX, n. 1, gennaio-aprile 2005, pp. 260, euro 22,00

La sezione dedicata a "Mostre, incontri, convegni" si apre con la  presentazione dell'Archivio Herla al convegno I Gonzaga e l'Impero. Itinerari dello Spettacolo; l'archivio raccoglie la documentazione esistente sulle attività spettacolari alla corte dei Gonzaga. Gli interventi del convegno mantovano e la loro pubblicazione nel volume edito per Le Lettere, testimoniano la complessità e l'importanza del lavoro, concepito in fieri, che ha portato alla creazione del database. A Paul Claudel è dedicata invece la VI Giornata di riflessione sul tema "Letteratura e Cattolicesimo nel Novecento", svoltasi nei saloni della Biblioteca della Fondazione Primoli. La giornata ha offerto anche l'inaugurazione di una mostra dedicata all'artista, un'animazione teatrale realizzata da Enzo Moscato ed un concerto nella chiesa di San Luigi dei Francesi.

Il volume Brasile in scena, edito da Bulzoni, ripropone invece le traduzioni "brasiliane" di Ruggero Jacobbi. Nel 2003 la casa editrice aveva iniziato la pubblicazione della sua opera, ancora in gran parte inedita, con Quattro testi per il teatro, che comprende le sue traduzioni di Shakespeare, Lope de Vega e Molière. Aroldo Tieri. Una vita per lo spettacolo è il titolo della mostra allestita a Villa Doria Pamphilij con la collaborazione del Comune di Roma e della Rai. Dal debutto nel 1938 con Francesca da Rimini di D'Annunzio, alle regie di Giancarlo Sepe, i materiali esposti ripercorrono per momenti la carriera di Tieri, attore che si è dedicato contemporaneamente al teatro, al cinema e alla televisione.

Nell'Italia del Novecento, gli anni Settanta rappresentano un momento storico significativo per il rinnovamento dei linguaggi artistici e espressivi. A questo tema si dedica il convegno Comicità negli anni Settanta. Percorsi eccentrici di una metamorfosi tra teatro e media. L'incontro è stato il momento centrale di un progetto più articolato, curato da Anna Barsotti e Maria Ines Aliverti, che ha proposto una rassegna di spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, seminari, lezioni aperte ed incontri con studiosi e artisti.

"Sipario sul mondo" è interamente dedicato alla Spagna. Manuel Aznar Soler illustra il rapporto tra teatro e politica a partire dal processo di transizione tra dittatura franchista e società democratica (1975-1982). L'indagine di Soler prosegue fino a gettare uno sguardo sulle tendenze teatrali degli anni Novanta, con la nascita del nuovo governo neo-liberale. Sebastiano Triulzi analizza le condizioni del teatro basco degli ultimi trent'anni. La rinascita della cultura euskera si caratterizza come opposizione alla dittatura franchista, con la creazione di un circuito spettacolare autonomo. A partire dagli anni Sessanta prende così avvio un processo che  porta il teatro basco ad uscire dall'ambito locale, abbandonando la tendenza all'individualismo e all'autoreferenzialità. A Barcellona, nel clima di ricostruzione successivo alla morte di Franco, il Teatre Lliure diviene il più importante dei teatri nazionali. Mara Fazio ne ripercorre la storia dall'anno della sua fondazione, il 1976, fino alla stagione appena conclusasi: un'attività trentennale, quella del Llure, sempre contrassegnata da una produzione stabile e continuativa, che cerca di evitare il pericolo della burocratizzazione e della superficialità nella creazione artistica. L'eredità del Bread & Puppet Theatre viene invece raccolta, secondo Valerio Iacobini, dal gruppo La Fura dels Blaus. A partire da una riflessione sull'attività del teatro di strada, la compagnia si è orientata verso la ricerca di una spettacolarità pura, arrivando a una produzione artistica tendente alla performance e all'happening. Nel secondo intervento, Iacobini intervista Rodrigo García, enfant terribile della nuova drammaturgia spagnola. L'allestimento di Agamennone (2003) costituisce l'ultimo capitolo della sua produzione drammaturgica, tesa a riscoprire il tragico nel teatro contemporaneo.  

Dalla Spagna alla Francia, ne "La danza e la scena" Paola Martinuzzi illustra la ricerca estetica e scientifica di Michel Bernard. La sua teorizzazione investe gli aspetti costitutivi della creazione coreografica: richiamandosi alla definizione merleau-pontyana di «generalità del Sensibile in sé», Bernard sostiene che la forza della danza risiede nella capacità di visualizzare un mondo altro. Attraverso l'uso di tutte le risorse della realtà anatomica del corpo, sulla scena l'interprete si derealizza per diventare pura immagine.

La sezione dei "Saggi" ospita l'intervento di Tiberia de Matteis sulla produzione tragica nella Roma del Settecento. Se la città risulta priva di un'autoctona produzione tragica, la subordinazione del potere temporale a quello spirituale e la presenza dell'Accademia dell'Arcadia la rendono un osservatorio privilegiato sui fenomeni che investono l'intera penisola, se non addirittura l'Europa. Si torna alla contemporaneità con un saggio dedicato a Dario Fo e al problema della "quarta parete". Partendo dalle osservazioni del regista sulla fruizione "emotiva" e inconscia del teatro tradizionale, Simone Soriani tenta di ricostruire una teoria generale della ricezione drammatica, sistematizzando in un discorso unitario le suggestioni provenienti dal pensiero di teorici del teatro e della letteratura, ma anche di studiosi che hanno applicato la psicanalisi al fenomeno spettacolare. In "Varietà" Francesco Cotticelli torna su un principio ormai acquisito dalla storiografia teatrale occidentale: la sostanziale affinità tra dramma barocco e scena contemporanea. Comune ai due periodi è lo sfaldarsi delle convenzioni linguistiche tradizionali e la ricerca di nuovi significati dell'atto teatrale. Il dramma di Calderón, La vida es sueňo, viene assunto come esempio di questa ideale affinità culturale, che sottende un gioco di echi e riferimenti, ma anche di riformulazioni e tradimenti. Alla scena contemporanea sono dedicati anche gli interventi di Teresa Dal Monte Padovani, che analizza il dramma di Schnitzler Professor Bernhardi, allestito da Ronconi al Teatro Strehler di Milano, e di Anna Barsotti, che intervista Enzo Moscato, uno degli esponenti della nuova drammaturgia napoletana.

Il contributo di Renzo Guardenti apre la rubrica "Lontane visioni". Guardenti si sofferma sull'ampiezza di orizzonti degli studi iconografici in ambito spettacolare, sollevando la questione se l'iconografia teatrale debba essere considerata una disciplina, o piuttosto un campo di ricerca. L'autore propende per la seconda definizione, che apre alla possibilità di analizzare non solo i monumenti figurativi riferibili al teatro, ma anche a forme di teatralità latente. A questo tema si avvicina anche Corrado Pani, con un articolo che analizza il fenomeno dell'ingresso delle nuove tecnologie nella rappresentazione teatrale: dagli esperimenti di Mark Reaney sulla tecnologia digitale alle performances di Stelarc, fino a nuovi fenomeni spettacolari nel World Wide Web.


Maria Fedi


copertina

cast indice del volume


 



 
Firenze University Press
tel. (+39) 055 2757700 - fax (+39) 055 2757712
Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

web:  http://www.fupress.com
email:info@fupress.com
© Firenze University Press 2013