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Anna Laura Mariani

L'attrice del cuore. Storia di Giacinta Pezzana attraverso le lettere


Firenze, Casa Editrice Le Lettere, 2005, pp. 614, euro 65,00
ISBN 88 7166 860 X

Il volume, risultato di una vasta e lunga ricerca condotta in archivi italiani e stranieri, pubblica una fedele e integrale trascrizione di un ampio numero di lettere autografe dell'attrice Giacinta Pezzana. Le 410 missive, stese nell'ampio arco cronologico che va dal 1876 al 1918 e qui corredate da un nutrito e capillare apparato di note critiche, sono frutto di un'obbligata selezione che - per evidenti esigenze editoriali - l'autrice ha dovuto compiere scegliendo all'interno di un più numeroso corpus, che ne annovera ben 1100. Le lettere non riprodotte sono schedate in appendice e integrano il consistente epistolario pubblicato, particolarmente ricco per varietà di argomenti e di corrispondenti.

Ne emerge il ritratto complesso e articolato di una donna di forte temperamento e di molteplici interessi, attenta non solo a salvaguardare i motivi e la qualità della sua poetica artistica, ma aperta alle istanze politiche e sociali del proprio tempo - dall'emancipazionismo femminile all'attiva adesione agli ideali post-risorgimentali - di cui si fa portatrice e convinta divulgatrice.

L'ampio saggio introduttivo e le premesse anteposte a ciascuna delle cinque sezioni entro cui sono raccolte le lettere, guidano il lettore e chiariscono il percorso biografico dell'attrice e della donna Giacinta Pezzana. Ne sono così illustrate le principali e anticonformistiche scelte professionali, così come le attitudini narrative, sociali e umane che permettono di collocare storicamente il profilo di un'artista di difficile inserimento nella prassi recitativa della propria epoca. Una prassi che la Pezzana, con il suo stile innovativo e il suo animo ribelle, contribuì a modificare, ma da cui fu fatalmente e progressivamente esclusa.

Il rifugio-confino di Aci Castello, dove la Pezzana risiedette a partire dal 1887, non divenne però il luogo di un volontario e sprezzante isolamento, anzi, da quella terra di decentrato ritiro l'attrice continuò instancabilmente a nutrire e alimentare progetti per suoi non banali ritorni in ''arte'': dalla concezione di personali Serate dantesche, alla collaborazione con Domenico Lanza per il teatro d'Arte di Torino, a quella con Edoardo Boutet per la Stabile romana del Teatro Argentina, alla formazione della compagnia dialettale ''Romanesca'', al tentativo di fondare un teatro nazionale in America latina. Iniziative, queste, tutte qui puntualmente documentate e contestualizzate. L'apparente ''immobilismo'' della Pezzana, situata geograficamente ai margini del circuito teatrale nazionale, si colora così di una straordinaria e potente energia vitale, singolarmente simile a quella che l'attrice aveva saputo far scaturire dalla sua più celebre interpretazione, quella della paralitica Madame Raquin.

Nessuna delle operazioni intraprese le offrì però il successo sperato. Un segno del cambiamento dei tempi, in cui la donna visse con vigore e passione, ma di cui sembra non riuscire ad afferrare l'essenza o accettare i meccanismi.

Il libro si raccomanda per la rara qualità scientifica impiegata dall'autrice, Laura Mariani, nel trascrivere e commentare le lettere, raccolte e interpretate con competente cura e dedizione.








Francesca Simoncini


Copertina del volume

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