Comunicazioni sociali. Rivista di media, spettacolo e studi culturali.
Missioni impossibili. Esperienze di teatro sociale in situazioni di emergenza
Anno XXIII, nuova serie; n.3, Settembre-Dicembre 2001
"[…] Questo è il teatro sociale: la costruzione della persona e della comunità attraverso attività performative. […]". La definizione, tratta dall'articolo Far fuori il teatro che apre la rivista, indica come la pratica teatrale di cui tratta questa monografia risulti strettamente imparentata sia con le tecniche terapeutiche di psicodramma che con le grandi esperienze di teatro-proposta che hanno caratterizzato il secolo appena passato: comunità teatrali, teatro politico e animazione teatrale (altro punto di riferimento citato da questo articolo la teoria del pubblico-coro di Mario Apollonio). Quello che distingue gli attuali operatori dai loro predecessori è l'alto livello di consapevolezza e professionalità nel rapporto con le realtà difficili in cui agiscono. Gli interventi relativi ai vari laboratori infatti illustrano come al volontarismo entusiasta ma spesso maldestro e incapace di instaurare una reale comunicazione si sia sostituito un approccio ragionato, flessibile, conscio delle proprie competenze ma anche dei propri limiti (e quindi disponibile a interagire con altre figure professionali, invece che a cercare di sostituirle) e che ragiona in termini di progetti e obiettivi.
A questi articoli si affiancano una panoramica sulla ricerca di un nuovo rapporto con il pubblico da parte della nuova scena italiana (Spettatori sulla linea del fuoco) e un saggio sul rapporto fra la comicità ebraica e la persecuzione (Siamo stati noi). Chiude il numero l' Indice ragionato 2001.