Le héros legendaire sur les scenes du théâtre et de l'opéra
Atti del convegno internazionale di studi (Parigi-Aix-les Bains, 20-26 ottobre 1999), a cura di I. Mamczarz, prefazione di J. Mesnard
Firenze, Olschki, 2001, pp. XX-356, euro 38,73
ISBN 88 222 4984 4
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L'aggettivo "leggendario" delimita con immediata chiarezza l'ambito d'interesse del convegno di cui questo volume raccoglie le relazioni. Il grande personaggio, una volta acquisita la statura di "eroe", pare perdere la propria materiale storicità e, entrato nella leggenda, riempirsi di significati e valenze affatto nuovi e originali trasformandosi in un'entità senza concretezza terrena. Il teatro consente all'eroe di riconquistare parte della propria materialità, benché in forme spesso assai diverse rispetto a quanto si suppone sia accaduto nella storia. Esistono, tuttavia, figure prive fin dalla loro origine di radici storiche; si tratta degli eroi della mitologia, contenitori riempiti dalle varie epoche di caratteristiche fisiche e spirituali, di aspirazioni e di valori omogenei ai tempi e ai luoghi interessati. Eroi mitologici e personaggi storici condividono dunque un analogo e "ineluttabile" destino, quello di fornire agli artisti immediati ed efficaci strumenti per mezzo dei quali parlare ai propri contemporanei, e non solo, di sentimenti e ideali aventi una valenza universale.
In qualche modo assimilabili agli eroi mitologici sono quelli epici, figure in cui elementi storici forniscono la base per la costruzione di personaggi infine totalmente scollati dal punto di partenza storico. Il convegno declina un motivo significativo all'interno della tematica dell'eroe, ossia la sua trasposizione sulle scene con il valore aggiunto che il medium teatro gli fornisce, arricchendolo di sfumature e complicandone la possibile classificazione. D'altronde, e questo è quanto emerge dagli atti del convegno, una granitica e immutabile definizione di qualsivoglia eroe è aspirazione senza realizzazione, in quanto luoghi, tempi, singole personalità di artisti ne variano ognora i connotati, stratificando valori e significati che lo mutano in "vivo" reperto della storia dell'umanità.
Il volume è suddiviso in quattro parti accomunate dal replicarsi del concetto di "metamorfosi", quella cui la forma teatrale sottopone l'eroe - del mito, dell'epoca come della storia - facendone il personaggio di opere specifiche. Le relazioni non riguardano unicamente il teatro di prosa, ma prendono in esame anche la librettistica.
Una riflessione approfondita sui meccanismi attraverso cui vengono creati eroi, ipostasi dei desideri e delle paure dell'individuo, e sulla maggiore efficacia dell'arte - in questo caso il teatro - rispetto alla storia e alla cronaca, nel parlare all'uomo di sé stesso.
di Laura Bevione
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